INVITO A BRINDISI A VEDERE LE OPERE DEGLI ARTISTI LECCESI DERINALDIS E VALLETTA

| 26 Settembre 2012 | 0 Comments

La Città di Brindisi e l’associazione De la da mar presentano la mostra

INCONTRO AL BASTIONE

Opere di Gino De Rinaldis e Giovanni Valletta

a cura di Carmelo Cipriani

Inaugurazione: martedì 2 ottobre 2012, ore 19.00

Bastione san Giacomo, Brindisi, via Nazario Sauro, 1

La mostra sarà visitabile tutti i giorni (fino al 28 ottobre) dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30

alle 20.30. Lunedì chiuso

***

“Autenticamente vicini sul piano umano – scrive Carmelo Cipriani – Luigi (Gino) De

Rinaldis e Giovanni Valletta lo sono anche sul piano artistico. Già ospitati in sedi di valenza

storica, i due artisti tornano ad incontrarsi in un sito monumentale di grande prestigio. Un

contenitore culturale rivitalizzato, nelle superfici e negli spazi interni, dalla discreta e

taciturna energia che trapela dalle opere.

In sede critica appare subito chiara l’importanza che per gli artisti riveste il risultato

estetico, mai sacrificato ad idee precostituite, ma sempre originato da una conflittualità

progettuale vissuta in itinere. Entrambi trascendono la tradizionale divisione tra pittura e

scultura, indagando le molteplici potenzialità dei materiali e inseguendo al contempo

principio della creazione e fascino primigenio delle forme pure. Animati da sensibilità

differenti e sostenuti da formazioni e vissuti eterogenei, interpretano le necessità interiori

con mezzi congeniali, sia pittorici che plastici.

Delle sculture di Valletta colpisce soprattutto la sensualità tattile, determinata da un

profondo rispetto per il materiale, che plasmato, scolpito, sinceramente amato, regala

composizioni di inusitata piacevolezza. Il pregio delle sue creazioni risiede nel felice

incontro tra liricità della modellazione, levigatezza delle superfici e robustezza della

materia […].Valletta rifugge dai riferimenti al mondo oggettivo per inseguire l’idea

primordiale. Scaturisce dalla purezza della linea la bellezza del suo operare. In una

proficua compenetrazione con l’ambiente circostante, le sculture si espandono con

discrezione, profilando sagome asciutte, ammalianti nella naturale chiarezza delle

cromie. Una scultura aniconica ed antitetica, semplificata nelle forme e densa nel

contenuto […].

Anche Gino De Rinaldis indaga i meccanismi più reconditi del fare artistico, generando

lavori d’ipnotica perfezione. Con attitudine medica e perizia quasi anatomica, l’artista

saggia le infinite potenzialità del supporto, contestando la staticità dell’opera d’arte.

Attraverso tecniche pittoriche inedite, di vaga assonanza spazialista, ispeziona la tela,

instaurando una relazione duratura ed efficace tra fronte e retro. L’artista intensifica, dirada, stende, acuisce il colore dando origine ad una pittura meditata, meticolosa

nell’esecuzione, ma non programmata, perché affidata all’imprevedibilità del transito

cromatico. La sfilatura della tela e l’essudazione del colore, costituiscono gli apporti più

significativi della sua ricerca, elementi essenziali di un ductus pittorico inconfondibile […].

In un percorso speculativo sinceramente condotto, gli artisti perseguono una ricerca

antropologica, esprimendo l’incoercibilità dell’espressione umana, per donare allo

spettatore la qualità estetica della composizione, l’autentico piacere della

contemplazione”.

GINO DE RINALDIS

Nasce a Lecce nel 1954. Durante gli studi di Medicina, si avvicina all’Arte da autodidatta,

intraprendendo, alla fine degli anni Settanta, una ricerca di tipo neometafisico. A partire dai primi

anni Ottanta intraprende si accosta all’informale, concentrandosi sulla tecnica pittorica. Nascono

le prime “essudazioni” che lo portano ad interessarsi in prima persona al rapporto tra mezzo

esecutivo e realizzazione finale, cogente problematica della ricerca artistica contemporanea.

Proseguendo sulla via della ricerca materica, a partire dai primi anni del Duemila all’essudazione

affianca le prime sfilature, mostrando la sua inclinazione alla tridimensionalità, peraltro confermate

da coeve ricerche scultoree. Si ricorda la sua partecipazione alle rassegne: IT97 (Monteroni di

Lecce, 1997); Lo sguardo della distanza (Lecce, 1999); Dissimiglianza (Copertino, 1999); Situazione

Duemila (Novoli, 2000) Histoires (Corbatta-MI, 2000); Fiatosospeso (Lecce, 2002); Il cuore nell’Arte

(Brindisi, 2012). Significative le sue personali presso Galleria “L’Osanna” di Nardo (1990), Castello

Carlo V di Lecce (1994) e Fondazione “Palmieri” di Lecce (2012). Le sue opere figurano in collezioni

pubbliche e private. Tra le prime si ricordano la Pinacoteca Comunale di Novoli (Le) e il Museum

“Vito Mele” c/o Basilica Santuario di Santa Maria di Leuca (Le).

 

GIOVANNI VALLETTA

Nasce a San Cesario di Lecce nel 1936. Conclusi gli studi all’Istituto Statale d’Arte di Lecce, sotto la

guida di Aldo Calò, completa la formazione artistica a contatto con l’ambiente artistico

napoletano, dove si accosta a Borrelli, Gaetaniello e Perez. Dopo l’esordio figurativo intraprende la

ricerca astratta, assimilando la lezione dei grandi scultori del Novecento, in particolare quella di

Hans Arp e Costantin Brancusi. Le sue opere nascono dall’assemblaggio di materiali eterogenei

(marmo, ottone, bronzo, travertino, onice, ecc.) di cui valorizza, oltre alle intrinseche potenzialità

plastiche, anche le qualità cromatiche. Ad un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero

affianca la docenza di materie artistiche presso Istituti d’Istruzione Secondaria. Nel 1970 consegue

la medaglia d’oro alla IV Rassegna d’Arte Contemporanea di Lecce. L’anno seguente aderisce al

Centrogramma ed espone a Firenze, nella mostra Arte e stampa. Si ricorda la sua partecipazione

alle rassegne: Artigianarte (Lecce, 1981), Dissimiglianza (Copertino, 2000), Fiatosospeso (Lecce,

2002), Colori e sapori (Torino, 2005), Stracci al vento (Napoli, 2005), Folate iridescenti (Napoli, 2006),

Artisti Contemporanei Salentini (Matino, 2006), I maestri dell’Istituto d’Arte (Lecce, 2007),

Bicentenario di Garibaldi (Bergamo, 2008). Ha esposto in mostre personali a Lecce, Alezio, Bari,

Trieste, Nardò. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Tra le prime si ricordano la

Collezione d’Arte Contemporanea dell’Università del Salento (Convento degli Olivetani, Lecce) e

la Collezione d’Arte Contemporanea della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e

Agricoltura di Lecce

Category: Cultura

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