La coscienza di Zacheo/ CHE COSA RIMBOMBA CON L’ABBATTIMENTO DEI PINI A CAMPI SALENTINA

| 25 Luglio 2014 | 0 Comments

Quando era ragazzino, Carmelo Bene ci passava spesso,  mano nella mano con sua sorella Maria Luisa, “lu musciu e lu scarpune”, come li definì una volta la domestica di casa, che li seguiva con lo sguardo, quando andavano a scuola.

Chissà cosa avrebbe detto se ci fosse passato in questi giorni, si chiede Cristian Casili, agronomo di Nardò, uno fra i tanti professionisti, ecologisti, semplici cittadini, che si disperano impotenti di fronte al massacro dei pini belli, perfettamente sani, innocui e benefici,  del viale Nino Di Palma a Campi Salentina, operato in maniera scriteriata dall’amministrazione comunale, in violazione di precise norme di legge che tutelano alberi e uccelli, non solo, ma pure di ogni ragionevole congettura, di qualunque plausibile spiegazione.

Carmelo Bene che a Campi ha avuto i natali, oggi di fronte a tanto scempio avrebbe urlato, come solo lui sapeva fare, tutta la sua disperazione e il dramma per la scomparsa di 32 signori che per 70 anni hanno resistito e offerto generosamente protezione ai cittadini che sotto quelle chiome hanno pianto,hanno gioito, hanno goduto, scandendo il tempo della loro vita” – scrive Casili sul suo diario “Facebook”, ricordando come Campi, a parte i natali dati al grande  Maestro, sia città “di coltura e di cultura”, retta da un uomo di cultura, il professor Egidio Zacheo, di nuovo sindaco, dopo una legislatura di segno opposto, da pochi mesi, dopo esserlo già stato in precedenza, per molti anni, ricercatore universitario alla facoltà di lettere e filosofia, dipartimento di storia, dell’Università del Salento.

Su di lui Casili e giustamente ha molto da dire e da ridire:“Nel 2014 il sindaco Zacheo cancella questo patto tra la città e la campagna distruggendo i pini italici del più bel viale alberato di tutto il Salento… Via Nino di Palma diventerà un dozzinale viale del mondo, privo di identità, di storia, di cultura. Sarà omogeneizzato, decontestualizzato, dequalificato, delegato ad essere un mero elemento di arredo, una confusa suppellettile sulla coscienza del Prof. Zacheo”.

La coscienza di Zacheo si confonde con quella dei suoi assessori, “un manipolo di dipendenti dei cittadini che hanno dimenticato di essere tali e di essere stati chiamati da questi ultimi a gestire e curare la cosa pubblica e le sue bellezze, non distruggerle”.

Ma è lui il sindaco, lui il responsabile e su questa terribile amnesia la coscienza di Zacheo dovrebbe interrogarsi, e parlare con qualcuno dei suoi studiati storici e filosofi.

Ah ecco, io lo so cosa cosa direbbe il grande Maestro, se passasse in questi giorni per il “suo” viale, diventato confusa suppellettile della coscienza del professor Zacheo.

Direbbe la stessa frase che disse in una memorabile puntata televisiva del “Maurizio Costanzo Show”, quando, rivolgendosi ad un saccente intervistatore, lo fulminò con  poche poetiche parole:”Parli con Heidegger e vada a fare in culo”.

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Sul sito istituzionale del Comune di Campi Salentina, la sezione dedicata al sindaco non esiste, risulta ancora “in allestimento”, il che è la dice lunga sull’organizzazione dell’amministrazione, perché in due mesi si sarebbe potuto digitalizzare l’intera biblioteca vaticana, altro che poche righe biografiche.

Già, perché della comunicazione a Campi Salentina, come dei rapporti con i cittadini, hanno una singolare concezione. Inondano ogni giorno i giornali di comunicati su qualunque  riunione, o iniziativa, essi intraprendano, in paese, dalla gara di karaoke, alla partitella di calcio dei ragazzini, ma della questione per la quale sono finiti sulla bocca di tutti non hanno dato nessuna spiegazione ufficiale. Di più: richiesti espressamente della loro versione dei fatti, sul come e sul perché, nel merito, stessero facendo quanto stanno compiendo, si sono ben guardati dal rispondere.

In compenso, come se fosse stato l’intervento dell’ambasciatrice americana all’Onu nel consiglio di sicurezza convocato in seguito all’abbattimento dell’aereo malese, oggi hanno mandato una ampia sintesi agiografica della presentazione fatta dalla capogruppo di maggioranza in consiglio comunale degli orientamenti amministrativi:

Rita Calliari, come se fosse Samantha Power, complimenti per il senso della notizia.

Intitolato, in perfetto stile vetero stalinista “linee programmatiche di mandato dell’amministrazione di Egidio Zacheo”, e con ampie concessioni al culto della personalità del “caro leader” in perfetto stile nordcoreano, il documento della Calliari però almeno un merito ce l’ha, perché alla fine, al netto delle accuse ai consiglieri di opposizione, contiene qualche accenno alla questione dei pini. Una delusione.

Intanto, nella premessa, gli estensori dell’ufficio – stampa parlano di trenta pini che saranno sostituiti con quaranta tigli “ad alta assorbenza di anidride carbonica”: tutto smentito e documentato a più riprese dagli esperti botanici, che hanno evidenziato come ciò non sia né vero, né opportuno.

Poi, la capogruppo di maggioranza sostiene solo due cose: che gli alberi abbattuti sarebbero stati pericolosi per la pubblica e privata incolumità, oltre ad essere causa di danni a fabbricati  ed abitazioni” e che i nidi degli uccelli dentro di essi sarebbero stati “vuoti”.

Non ci posso credere. Forse anche lei dovrebbe parlare con Heidegger.

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Pure sul sito dell’Università del Salento la scheda di Egidio Zacheo risulta pressoché inesistente: non c’è la biografia, non titoli accademici, soltanto l’indicazione di un corso risalente a due anni fa.

L’eco che di lui rimanda Google appare confusa e contraddittoria, tutta ondeggiante all’interno del percorso pci-ds-pd, con polemiche con Nichi Vendola, definito in una più unica che rara intervista, concessa non a un giornale, bensì proprio a un circolo di Sel, irresponsabile, affabulatore, incapace di governare una regione, figurarsi una nazione, oltre che speculare di Berlusconi. Ipse dixit, documento sul sito della sezione Sel di Alliste – Felline del 20 luglio 2011.

Con grande coerenza, naturalmente alle elezioni ha fatto alleanza con Sel, e pure con la lista civetta vendoliana “la Puglia prima di tutto”, il cui principale esponente, Dario Stefano, è venuto a omaggiarlo a Campi salentina. Ma nell’occasione Zacheo si è ben guardato dall’esporre cosa pensava di Vendola tre anni prima.

Elezioni poi vinte due mesi fa per diciassette voti di scarto sul candidato di centro – destra.  E’ la politica, bellezza.

Del resto, dimentichi del nome del loro partito e arrampicandosi sugli specchi, gli esponenti di Sel del paese hanno partorito un documento di solidarietà e incoraggiamento all’operato dell’amministrazione.

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Studioso della politica e politico di lungo corso egli stesso, Egidio Zacheo dovrebbe interrogarsi su quello che la questione dei pini tagliati implica e significa e che va ben al di là della questione stessa.

Questa piccola storia ignobile assume infatti grandi e ancor più ignobili significati: se possa un’amministrazione disfare a suo piacimento quello che è patrimonio di tutti, senza consultare nessuno, men che mai i cittadini diretti proprietari e usufruttuari dei beni comuni; se si possano violare le leggi che tutelano alberi monumentali e specie animali protette; se si possa devastare il patrimonio ereditato dagli avi piuttosto che trasmetterlo ai successori; se si possano sperperare fondi pubblici per distruggere quello che va bene e sostituirlo con altro che a detta degli esperti bene non va e non fa; se si possa essere così arroganti da rimanere sordi e insensibili a proteste, inviti, richieste di spiegazioni e di confronti, alcune delle quali avrebbero commosso pure Kim Jong il, come i pianti di vecchi e bambini sul viale di Campi mentre le ditte specializzate eseguivano le condanne a morte; il tutto per appaltare lavori di pubblica inutilità, con delibere che di chiaro hanno solamente il costo a vantaggio di privati; e infine se bisogna essere uomini di cultura per non capire che il bello del paesaggio va tutelato e non rottamato.

Per queste ragioni, adesso abitiamo tutti in viale Nino di Palma a Campi Salentina.

 

Giuseppe Puppo

 

 

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Category: Costume e società

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