IL CASO MARTA SPAGNOLO

| 15 Settembre 2014 | 0 Comments

Marta Spagnolo ha da poco compiuto 23 anni e fino a 19 anni le è stato tenuto nascosto dalla madre l’esistenza del   padre naturale,  signor Luigi Garofalo. Fino a 19 anni ha vissuto con la nonna materna e veniva seguita solo saltuariamente dalla stessa madre. Quest’ultima non ha mai detto al padre naturale di avere una figlia e viceversa. Quando Marta scopre di avere un padre lo cerca e lo incontra. I due cominciano a frequentarsi per conoscersi ma dopo poco tempo il CIM, chiamato precedentemente dalla ragazza per essere aiutata a superare dei problemi anaffettivi, nomina tramite il giudice tutelare un amministratore di sostegno (avv. Maria Grazia Iovino) tenendo fuori il padre (ancora presunto) Luigi Garofalo.

Il sig. Garofalo, per ovviare al problema del riconoscimento e quindi ottenere l’affidamento della figlia, ha effettuato il test salivare al quale avrebbe dovuto sottoporsi anche Marta per ottenere dall’incrocio delle analisi la conferma scientifica del loro legame genetico. La stessa Marta ha fatto sapere più volte, tramite l’amm. di sostegno, di voler effettuare anche lei il test, ma lo stesso amministratore, unito al responsabile (Marcello Marzano) della Casa Famiglia alla quale nel frattempo era stata affidata, hanno impedito alla ragazza di effettuare il test. A distanza di 3 anni questo test non è ancora avvenuto.

 

L’avv. Cassano, legale del ‘presunto’ padre Luigi Garofalo, ha promosso azione legale contro i sig.ri Marcello Marzano, amministratore della casa famiglia  San Giovanni – Castello Pio – di  Casarano, e l’avv. Maria Grazia Iovino, amministratore di sostegno, per aver impedito nel corso degli anni alla ragazza di incontrare il padre e di effettuare il test della paternità. Inoltre sono accusati di impedire a qualunque persona cara ed amica di Marta che non sia di loro gradimento un contatto, anche minimo, mantenendola in uno stato di segregazione tale da integrare atti di violenza privata (le è stato sottratto anche il cellulare) ed abuso di mezzi di correzione e/o disciplina.

Mercoledi 17 si svolgerà davanti al GIP l’udienza preliminare in cui si deciderà se archiviare il caso o disporre il rinvio a giudizio del caso a seguito di denuncia da parte del sig. Garofalo.

Intanto lo stesso avvocato Cassano ha chiesto l’avocazione del PM Carducci il quale, pur essendo al corrente dei fatti, non ha ancora intrapreso alcuna azione nei confronti dei soggetti citati.

Category: Costume e società

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