APPELLI TELEPATICI AD UN TARTARUGA MORENTE

| 22 Settembre 2014 | 0 Comments
Sabato  20 settembre : alle 9,30 un custode rinviene sul bagnasciuga sabbioso della Plaia di Catania uno splendido esemplare di tartaruga marina Caretta caretta.
Specie ultraprotetta dalle istituzioni mondiali ed italiane in particolare.
La tartaruga è visibilmente malridotta,perde sangue abbondantemente ed ha bisogno di immediato soccorso.
Siamo “dentro” Catania,a circa due kilometri dal porto ed in orario “lavorativo”. Più volte (è giusto ricordarlo) sono “scappati” tutti per dare una mano in casi simili. In questa occasione qualcosa non funziona,il meccanismo si inceppa : “non è competenza nostra”,”non siamo autorizzati ad intervenire”…”non risponde nessuno”. Queste le frasi riportate dal quotidiano La Sicilia nella ricostruzione del come e perché la splendida tartaruga marina sia stata ,da tutti gli organi preposti (o meno),abbandonata per più di 12 ore al proprio destino e fatta morire lì ove era giunta in cerca di salvezza.
Questa la sintetica cronaca di pubblica conoscenza.
A me,che per le tartarughe marine ho una particolare predilezione dovuta a qualcosa di ancestrale,é sembrato di raccogliere nell’etere qualcosa di non spiegabile : gli “appelli” lanciati dalla tartaruga fin dal suo approdo sulla spiaggia catanese.
Li ho captati quasi “telepaticamente” ma postumi…inspiegabili sensazioni che sembrano “vere” e che fedelmente riporto.
– “Mare Nostrum ? Sono una tartaruga Caretta caretta….sono in acque italiane e sto per approdare in una spiaggia di Catania…. Sto malissimo,qualcuno mi ha trascinato per mare colpendomi violentemente,forse con delle eliche…ero tranquilla che solcavo le onde,non me lo aspettavo….non ho capito piú niente…,solo qualcosa di gelido traversare  la mia corazza e squarciarmi le carni….non so come faccio ad essere viva….sento il sangue uscire dal mio corpo ed ho pure tanta paura….aiutatemi…!!”.
“Da dove vengo ? Quanti siamo ? Si riconoscono gli scafisti ? E quanto è grande l’imbarcazione…..?? Scusi…cosa ha capito ? Sono una Caretta caretta….una tartaruga di mare…,sono sola e mi trasporta il mio stesso carapace…gli scafisti cosa sono,quelli che mi hanno investito ? Non so dirle altro”.
“No,non sono una profuga superstite di un naufragio…lo vuole capire ? Sto perdendo sangue ma…..non sono partita dalla Libia….sto arrivando sulla spiaggia della Plaia,si….ove morirono annegati tutti quei poveracci di clandestini….a due passi dalla riva”.
“Non potete far niente ? Perché ?….effettuate solo salvataggi di “umani” e direttamente a domicilio ?….ed io cosa faccio ? Chi chiamo ?….la Guardia Costiera ?….ma io mi sento male….vabbè…,grazie lo stesso e buon lavoro”.
“Dio Nettuno,come mi sento male……,Guardia Costiera ? Mi scusi…sono un Caretta caretta ferita gravemente,ho bisogno di soccorso….dove mi trovo ? In questo momento ho poggiato le pinne sul bagnasciuga della Plaia….cerco di arrivare all’asciutto per potermi riposare”.
“Si,ho messo le pinne sulla sabbia…..ah…non è più vostra competenza perché già ho toccato terra ?……e che faccio ?…..si,aspetto un minuto che si informi…devo chiamare la Capitaneria di Porto ?…..vabbè,grazie lo stesso”.
“Dio Nettuno,mi sento peggio ancora…quanto sangue perdo…..proviamo con questi,va……Capitaneria di Porto ? Sono una Caretta caretta e mi trovo a poca distanza da voi….,sono ferita e perdo sangue….mi date aiuto ? Dove sono ? Alla Plaia,spiaggia libera 3….si…,mi sono trascinata una decina di metri sulla sabbia…..meglio chiamare la Polizia Locale ? Cosa è  ? Ah….la municipale….sono sicuramente più vicini ?…ma io sto sempre peggio….,mi muovo con gravissima difficoltà…le mie chiamate telepatiche divengono difficili”.
“Dio Nettuno,c’è un umano….,anzi ne vedo tanti….,sempre piú attorno a me. Vedo che hanno un aggeggio in mano,uno lo ho ingoiato una volta…si chiama telefonino e serve a comunicare tra loro….me lo ha spiegato un delfino mentre nuotava attorno a me”.
“C’è un gran vociare ora,tanti umani…..capisco che si danno da fare,vogliono aiutarmi…..un bimbo mi parla,pure a gesti…..”.
“È tardi,c’è tanto caldo,la sabbia scotta….io sto tanto,tanto male….mi hanno pure fotografato…forse c’è un video su YouTube…sono debole….il bimbo si avvicina e mi dice di non preoccuparmi….hanno avvisato tutti….”.
“il mio sangue è freddo di natura ma ora mi sembra bollente…forse non ne ho piú…,non riesco a muovermi ma capisco ancora tutto…..gli umani sono in continuo movimento…guardano lontano,come aspettassero qualcuno”.
Un uomo mi accarezza pure la zampa…mi sussurra qualcosa….lo comprendo…..hanno chiamato tutti.. Polizia,Carabinieri,Guardia di Finanza,il sindaco Bianco,il governatore Crocetta,forse Renzi e pure Napolitano…se non di persona con il pensiero….così mi dice quel signore accarezzandomi”.
Manca il Centro Recupero Fauna Selvatica di Catania….quelli non risponde proprio”.
“Troppo tempo…..sto per morire….lo sento….quì….,a Catania….città d’Europa e faro di civiltà…..non male….”.
“Me ne vado….mi addormento per sempre sulla sabbia….somiglia a quella del mio primo giorno di vita….vado a solcare altre onde,in altro mare….:
Dio Nettuno…almeno tu rispondimi….”.

Vincenzo Mannello

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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