I vigili di Melendugno bloccano (per ora) la Tap/ NON LASCIAMOLI SOLI

| 9 Ottobre 2014 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo________

Oramai da alcuni giorni si susseguono notizie altalenanti sul fronte della costruzione del gasdotto delle polemiche. Le abbiamo date in tempo reale, a mano a mano che le abbiamo acquisite. Vediamo però adesso di fare sintesi estrema il punto della situazione, nella sostanza dei fatti, per cercare di capirci qualcosa e, a questo punto, soprattutto, per cercare di capire che fare.

Il consorzio TAP aveva avviato i lavori preliminari necessari all’approdo dei tubi sul territorio di Melendugno, che a suo dire erano esenti da ogni altra  autorizzazione. I vigili del comune che erano andati a controllare erano però di diverso avviso. Tira e molla, smetti e ripiglia, questa mattina hanno consegnato alle ditte incaricate dal consorzio di eseguire queste pratiche – invasive – che in gergo tecnico si chiamano “carotaggi” un “alto là” del Comune, motivato da tutta una serie di rilievi di merito sulle carenze della documentazione. L’azienda ha dovuto abbandonare i campi, anche se ha annunciato ricorso in tempi rapidi per vie amministrative.

Ora, è chiaro che dietro questa – come chiamarla? Puntigliosità, va bene? – amministrativa si nasconde una precisa volontà politica, dell’amministrazione di Melendugno, decisa a giocarsi tutte le sue carte per bloccare i lavori di realizzazione di un’opera che ritiene inutile e controproducente.

Il governo  nazionale  di Matteo Renzi da parte sua ne ha ribadito la necessità.

Il governo regionale di Nichi Vendola ha tentato in extremis quella che appare chiaramente una tattica diversiva, buona a coprire l’inerzia e la sostanziale approvazione manifestata finora, ricercando “sblocchi alternativi” in cui nessuno sembra realmente credere davvero.

Il Pd continua ad arrampicarsi sugli specchi, con quelli che protestano contro sé stessi, contro il partito cui appartengono.

La parola ora spetta ai magistrati, quelli amministrativi, chiamati a pronunciarsi anche sui ricorsi presentati dal Comitato No Tap su altre questioni sostanziali.

E questa è la fotografia della situazione aggiornata a questa sera.

Ora, questa sera il pensiero corre a una sola considerazione: la battaglia del piccolo Comune di Melendugno contro i giganti delle multinazionali, degli affaristi, dei banchieri e dei politicanti loro camerieri non va lasciata nel repertorio delle notizie di cronaca. E’ la battaglia di tutti i Salentini che hanno ripetutamente spigato come e perché si oppongono a quest’opera che costituirebbe l’ennesimo sfregio al loro territorio, un altro grave colpo alla loro economia e un vero e proprio attentato alla propria identità.

In ultima analisi, è la battaglia del bene comune, delle risorse primarie, della democrazia partecipativa, del futuro delle giovani generazioni contro l’arroganza della globalizzazione e il servilismo della politica del sistema.

Spiegare non serve più. Serve la partecipazione, la discesa in campo, e mi scuso se mutuo il lessico berlusconiano, perché questa volta è proprio il caso di dirlo, nel senso di presenza nei campi vicino a San Foca, più che i comunicati, le dichiarazioni e i post sui social.

Una battaglia così non va lasciata alle aule dei tribunali, alle decisioni della magistratura.

Una battaglia così va combattuta dal popolo e soltanto dal popolo, con la sua capacità, o meno, di organizzazione e di partecipazione, sarà vinta, o persa.

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Category: Costume e società

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