I TESORI RITROVATI: In mostra le opere dei Saponaro

| 11 Ottobre 2014 | 0 Comments

Opere inedite provenienti dalle collezioni private dagli eredi di Michele e Salvatore Saponaro, saranno esposte in anteprima oggi, sabato 11 ottobre con inizio alle ore 18:00, nel Museo Civico del comune di San Cesario di Lecce presso il Palazzo Ducale in Piazza Garibaldi alla presenza dei familiari degli artisti.

Occasione dell’iniziativa, organizzata dall’assessorato alla cultura, è la giornata dell’arte contemporanea ma le opere arricchiranno in modo permanente il patrimonio del Museo Civico in quanto donate dalle famiglie al Comune di San Cesario.  

Il primo celebre scrittore il secondo altrettanto noto scultore, originari di San Cesario e successivamente trasferitisi a Milano, l’esposizione vede tra le opere esposte: il celebre gesso raffigurante alcuni riquadri per il concorso della porta del Duomo di Milano a cui lo scultore Salvatore Saponaro aveva partecipato e il ritratto di Michele Saponaro ad opera del pittore Domenico Cantatore.

Non solo opere d’arte però nell’esposizione, ma anche effetti personali appartenuti ai due artisti: dattiloscritti e appunti personali, cartoline, fotografie con familiari e amici scattate nel loro paese d’origine, San Cesario. E poi la macchina da scrivere con cui Michele Saponaro ha prodotto i suoi celebri romanzi.

 

 

 

 

Michele Saponaro (San Cesario 1885-Milano 1959), conosciuto anche con lo pseudonimo di “Libero Ausonio”, autore di numerosi romanzi, raccolte di novelle e biografie di uomini illustri , collaborava come giornalista con le più importanti testate nazionali, quali “Il Corriere della Sera”, “La Stampa”, “Il Giornale d’Italia”, ecc. Pubblicò romanzi e racconti che si riallacciano alla tradizione della narrativa regionale (La vigilia, 1914; Il peccato, 1919; Fiorella, 1920; Nostra madre, 1921). In seguito si dedicò alla rievocazione di figure di uomini illustri in una serie di biografie che uniscono alla larghezza d’informazione una piacevole scioltezza di racconto (Vita amorosa ed eroica di Ugo Foscolo, 1939; Leopardi, 1942; Mazzini, 2 voll., 1945; Michelangelo, 1947).

 

Salvatore Saponaro (San Cesario di Lecce, 1888 – Bizzozero (Varese), 1970). La sua prima formazione si svolge a Lecce, dove dal 1906 compie l’apprendistato di scultore e ceramista presso Augusto Lucrezio. Tre anni dopo, vinta una borsa di studio dell’Amministrazione Provinciale di Lecce, si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti, visitando assiduamente anche i musei, ed esordisce all’Esposizione Primaverile romana del 1915 con una serie di targhe in bronzo che ottengono il plauso di Angelo Zanelli e Giulio Aristide Sartorio. Alla fine della prima guerra mondiale, nella quale combatte subendo anche un periodo di prigionia in Germania, si reca per breve tempo a Firenze e in seguito a Milano, dove si stabilisce dal 1921 avviando la propria attività artistica. Come scultore-decoratore collabora con i maggiori architetti dell’epoca fra i quali Giovanni Muzio e Tommaso Buzzi, di cui esegue anche i ritratti, esponendo le proprie opere ad alcune fra le principali rassegne dell’epoca (Biennale di Venezia del 1926; Mostra Internazionale di Arti Decorative di Monza del 1927) e alle varie Esposizioni di Arte Sacra di Milano. La sua produzione ufficiale comprende alcuni interventi decorativi in palazzi pubblici di Milano e Belluno, le statue per la Fontana dei Tritoni di Milano (1928) e la realizzazione di opere funerarie e di vetrate.

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di Emanuele Lezzi

 

Category: Costume e società

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