PAPA’ DI DUE GEMELLI GRAVEMENTE AMMALATI ACCUSA IL COMUNE DI LIZZANELLO DI GESTIONE “POCO TRASPARENTE” DEI CONTRIBUTI REGIONALI DESTINATI AI SUOI FIGLI

| 15 Gennaio 2015 | 0 Comments

(g.p.)______Nello scorso mese di novembre, avevamo raccontato la sua piccola – grande storie di ordinaria ingiustizia, un buco neri nell’anima di tutti noi, perché nessuno si senta escluso, nessuno dica – e io che c’entro? – nessuno si lavi la coscienza con l’alibi dell’impossibilità ad agire, nessuno intoni il ritornello del tanto il mondo non lo cambi.

Lasciamoli ai politici che ci governano e ci amministrano i giochi dello scaricabarile e delle tre carte.Pensiamoci, quanto meno, per un momento di doverosa condivisione, nel grigio tran tran di fretta, egoismo e disperazione cui è scivolata buona parte della nostra esistenza, per prendere consapevolezza di quanto cambia nel male e in peggio, pagina dopo pagina scura della nostra vita.

Se le istituzioni danno 290 euro al mese che non bastano nemmeno a pagare le medicine di cui hanno bisogno, figurarsi per tutto il resto, agli invalidi civili al cento per cento. Se rimangono insensibili, indifferenti, di fronte ai drammi famigliari che quotidianamente si consumano, proprio mentre continuano a cianciare di centralità e sacralità della famiglia. Se la casta dei politicanti, dei lobbysti, degli affaristi, dei privilegiati, da un lato, accumula e si arricchisce, mentre il ceto medio è scomparso e cresce a dismisura la percentuale della gente che sprofonda nel baratro delle vecchie e nuove povertà. Se authority, difensori civici, commissioni e commissari son capaci solamente di fare tavoli di concertazione e tavole rotonde e quadrate…

Beh, evidentemente c’è qualcosa che non va, in tutto questo che abbiamo favorito e accettato, e perciò ne siamo tutti complici.

Una piccola- grande storia ignobile di questa società che sempre meno ci piace e di cui sempre più ci dovremmo vergognare.

Antonio Quarta, un padre di famiglia, aveva avuto una bolletta del gas da 3000 euro, e un’ingiunzione da Equitalia da 1300 per la tassa rifiuti.

E sì, queste bollette esose degli enti privatizzati e lottizzati dai politicanti, che rendono la vita impossibile alla stragrande maggioranza di tutti noi; queste ingiunzione usuraie della famigerata Equitalia, sempre la stessa genesi, sempre la stessa matrice, che si è trasformata in un incubo quotidiano per tanti: e ogni volta che bussa il postino, bussa sempre due volte e ogni volta è un’altra mazzata, che ci intontisce e ci fa chiedere come sia stato possibile ridursi così.

Però in più Antonio Quarta ha due figli piccoli, Sergio e Marco, fratelli gemelli colpiti da una terribile malattia, la sindrome di Duchenne e costretti a letto, attaccati ad un respiratore (nella foto).

Non possono parlare, per comunicare usano un apparecchio speciale. Venuti a conoscenza delle ultime difficoltà famigliari, hanno fatto sapere di essere anch’essi esasperati e hanno espresso la ferma volontà di staccare il respiratore e di lasciarsi morire, se qualcuno non aiuterà in qualche modo il loro papà che non riesce a far fronte ai debiti.

Tutto questo non arrivaVA da lontano, dalle periferie del quarto mondo, dai ghetti metropolitani dell’emarginazione; tutto questo  avveniva lunedì 10 novembre, anno di grazia 2014, nella civile, quanto frettolosa, superficiale ed egoistica Lecce, ex città candidata a capitale europea ella cultura, ora però candidata ufficiale a capitale mondiale dell’esclusione e dell’emarginazione.

***

Oggi un nuovo sviluppo. Clamoroso.

Antonio Quarta ha manifestato questa mattina davanti la sede del Tribunale civile di via Brenta a Lecce per sensibilizzare la magistratura sulla gestione, da lui definita “poco trasparente” che il Comune di Lizzanello avrebbe fatto degli oltre 300mila euro versati dalla regione per far fronte all’assistenza dei due fratelli e che invece – secondo quanto denunciato dall’uomo – sarebbero stati utilizzati per altri casi.

Quarta ha messo davanti alla cancellata d’ingresso del tribunale, una grande manifesto con la scritta “Sergio e Marco Quarta chiedono giustizia” e la denuncia di soldi arrivati e poi spariti nel nulla, con tanto di documenti allegati. “Lo sto facendo per i miei figli perché i miei ragazzi non vogliono essere penalizzati: deve essere riconosciuto loro quello che per legge spetta. E lo pretendono dalla magistratura, per capire che fine hanno fatto questi soldi, chi li ha presi e dove sono stati spesi, perché a noi non é arrivato niente, al contrario di quello che si può pensare. Io dal Comune ho avuto solo problemi e richieste di tasse da pagare”.

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Category: Costume e società

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