LUIGI QUARANTA PORTAVOCE DI TAP, E’ ISCRITTO E FONDATORE DEL PD

| 4 Aprile 2015 | 0 Comments

Apprendo da alcuni tweet di Michele Emiliano di non fare più parte del Partito Democratico e che comunque ne dovrei essere allontanato in ragione del mio rapporto di lavoro con la TAP. Secondo Emiliano ci sarebbe dunque incompatibilità tra la adesione (non l’esercizio di funzioni dirigenti) a un partito e il lavoro in un’azienda privata (al momento, però, solo in TAP: non risultano né tweet né più formali prese di posizione nei confronti dei tanti iscritti al Pd che lavorano in aziende private, anche in rapporto di affari con gli enti pubblici e perfino quando questi rapporti non sono propriamente specchiati).

Già il concreto merito della presunta causa di incompatibilità appare singolare: l’Emiliano che cinguetta amabilmente su Twitter con NoTap e grillini dovrebbe forse interrogarsi sulla SUA incompatibilità con le posizioni più volte apertamente espresse a sostegno del progetto di TAP dal segretario nazionale e presidente del consiglio Matteo Renzi, da ministri, viceministri, sottosegretari, parlamentari e consiglieri regionali del Pd; e magari anche sciogliere l’insanabile – nella sua logica – contraddizione di avvalersi per la campagna elettorale dei servizi della stessa azienda di comunicazione che collabora con Tap.

Ma i tweet di Emiliano sul mio conto rivelano qualcosa di assai più grave riguardo alla sua idea (populista e autoritaria) di democrazia, tradiscono per l’ennesima volta la sua convinzione (che lo accomuna a Berlusconi e a Grillo) di poter disporre via social media delle idee, delle passioni, della vita delle persone, la sua concezione proprietaria del partito, il considerare “cosa sua” quella che è e resta la più grande comunità italiana di donne e uomini “liberamente associati – ai sensi dell’art. 49 della Costituzione – per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Idee, attitudini e comportamenti che dimostrano la sua totale inadeguatezza a ricoprire l’incarico di segretario regionale del Pd e gettano pesanti ombre sul modo in cui eserciterà la massima funzione di governo della Puglia, se mai dovesse essere eletto. E la dicono infine lunga sul conto in cui tiene valori come l’amicizia e la lealtà.

Per quel che mi riguarda ho chiesto agli organi di garanzia del partito (al presidente nazionale Matteo Orfini, e alle Commissioni nazionale e regionale di garanzia e, per conoscenza al segretario nazionale Renzi e a quello del mio circolo) di tutelare la mia onorabilità e i miei diritti di iscritto (fin dalla fondazione, con puntuale rinnovo annuale della tessera) così come definiti dalla Costituzione e dallo Statuto e dal Codice Etico del Pd.

Per quel che riguarda il Pd e la Puglia invece, non posso che appellarmi alla reazione delle donne e degli uomini per bene di questo partito e di questa regione contro questa slealtà e questa arroganza.

Bari, 4 aprile 2015

Luigi Quaranta

Allegati: copia dell’attestato di Fondatore del Pd e delle tessere di iscrizione al Pd dal 2008 al 2014

 

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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