LA MACCHINA PER LE RADIOGRAFIE AL FAZZI SI ROMPE, I PAZIENTI VENGONO DIROTTATI AL PRONTO SOCCORSO: DISAGI E PROTESTE

| 23 Aprile 2015 | 0 Comments

di Roberto De Salvatore______

Non si può chiedere sempre ai cittadini pazienza e rassegnazione. Un paio di giorni fa al presidio ospedaliero Vito Fazzi di Lecce una delle due macchine per le radiografie del reparto Radiologia è andata in tilt, il primario dottor Massimo Torsello aveva escogitato un espediente per alleviare questo disagio utilizzando la macchina ‘superstite’ di Radiologia e dirottando altri pazienti in attesa verso la macchina presente in Pronto Soccorso. E’ andata avanti per un paio di giorni, ma stamattina la situazione è divenuta insostenibile per la presenza di oltre 30 pazienti in Pronto Soccorso dirottati da Radiologia.

«Il tecnico ha ritirato le richieste alla rinfusa – riferisce indignato un signore di Lecce che ha accompagnato la mamma 80enne – Quindi è successo che chi è arrivato prima si ritrova a dover attendere di più». E giù altre lamentele. «Devo andare in bagno e non so come fare – ha detto un signore 70enne rivolgendosi ad un altro in attesa – Vado a cercare una toilette; per favore, se mi chiamano spieghi che mi sono assentato un attimo». Un altro paziente ancora lamentava il fatto che non poteva rimanere in piedi per tanto tempo. Qualcuno ha portato le sedie dalla sala di attesa del Pronto soccorso e qualcun altro ha telefonato ai carabinieri. Intanto è intervenuto il poliziotto del posto fisso che ha tenuto a bada i più agitati.

Scene allucinanti di mala sanità cui è difficile abituarsi. Alla gente non importa nulla se per anni la sanità è stata la greppia a cui si sono rimpinzati politici e faccendieri. Intanto resta da capire come è possibile che un macchinario indispensabile resti inoperante per oltre due giorni. Si dovrebbe indagare meglio sui contratti stipulati per la fornitura tra chi produce i macchinari e l’istituzione sanitaria, oltre che sui contratti di manutenzione, e soprattutto quanto costa tale manutenzione, e come mai i tecnici preposti alla riparazione ci mettano così tanto. Saranno mica macchinari tanto obsoleti che invece di essere dirottati in Congo sono stati appioppati agli ospedali italiani? Certo, può essere che il continuo funzionamento di questi macchinari sia la causa di soventi avarie, ma non si può certo giustificare il ritardo nelle riparazioni che devono essere effettuate entro tempi brevissimi. Non ce la sentiamo di imputare alcuna colpa ai medici stavolta, fanno quello che possono in una situazione allucinante, ma dall’amministrazione si, ci aspetteremmo qualche risposta non fumosa o politichese.

I leccesi e tutti gli italiani hanno dato e continuano a dare sempre di più ad uno stato latitante che non da nulla. Ci aspettiamo da un giorno o l’altro che ci venga dato il consiglio di andarci a fare assistere in Africa da Medici Senza Frontiere, forse sarebbe la soluzione.

 

Category: Cronaca

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