BATTEZZATO A LECCE IL POLO DI NANOTECNOLOGIA

| 7 Maggio 2015 | 0 Comments

(Rdl)______E’ stato inaugurato questa mattina a Lecce, all’interno del Campus Ecotekne dell’Università del Salento, “il Polo di nanotecnologia”, una tra le più grandi infrastrutture di ricerca a livello europeo dedicata allo sviluppo e alle applicazioni appunto delle così dette nanotecnologie.

La nanotecnologia è un ramo della scienza applicata e della tecnologia che si occupa del controllo della materia su scala dimensionale inferiore al nanometro, ovvero un miliardesimo di metro (in genere tra 1 e 100 nm) e della progettazione e realizzazione di dispositivi in tale scala.

Il termine “nanotecnologia” indica genericamente la manipolazione della materia a livello atomico e molecolare e, in particolare, si riferisce a lunghezze dell’ordine di pochi passi reticolari.

Frutto della collaborazione fra Regione Puglia e Consiglio nazionale delle ricerche, il nuovo polo leccese prevede investimenti per 18 milioni di euro, oltre 12.000 mq di laboratori e più di 200 ricercatori

Alla cerimonia inaugurale erano presenti Luigi Nicolais – presidente del Cnr; Nichi Vendola – governatore Regione Puglia; Paolo Perrone – sindaco di Lecce; Loredana Capone – assessore sviluppo economico Regione Puglia; Vincenzo Zara – rettore Università del Salento; Giuseppe Gigli – direttore Cnr-Nanotec; Daniele Sanvitto – ricercatore Cnr-Nanotec; Pietro Palella – presidente Stmicroelectronics; Stefan Motz – direttore R&D CVIT Bosch; Orazio Viele – direttore generale ricerca e innovazione Engineering – Ingegneria informatica.

Le nanotecnologie sono oggi in tutto il mondo l’orizzonte più avanzato della ricerca e dell’innovazione” – ha dichiarato Nichi Vendola – “Per noi è un grande orgoglio, perché i distretti della ricerca sulle tecnologie spaziali, da un lato, e le nanotecnologie, dall’altro, rappresentano un pezzo di Sud che ha capito che di fronte alla crisi e di fronte ai problemi della globalizzazione non ci si può rinchiudere in una caverna, si deve avere il coraggio di camminare sulle piste del futuro”.

È un risultato importante, raggiunto grazie alla collaborazione con la Regione Puglia – così Luigi Nicolais – che ottimizza l’uso dei fondi strutturali e valorizza le competenze scientifiche e tecnologiche presenti sul territorio, proiettandolo in uno scenario internazionale, avanzato e altamente competitivo. Le nanotecnologie sono, infatti, uno degli assi portanti dell’economia dei prossimi anni. Conoscerne il know how e sviluppare le relative tecnologie assicurerà vantaggi notevoli per tutta l’economia locale, facendo diventare queste aree poli di riferimento e di attrazione per le principali multinazionali del settore”.

L’apertura al mondo della Puglia e del Salento, in particolare, passa da qui. Da questo speciale incubatore di nanotecnologie, dalla ricerca e dalla sua applicazione nelle imprese e nelle amministrazioni” – ha detto Loredana Capone – “Il talento ha bisogno di strutture e investimenti. Per questo abbiamo voluto sostenere, in questi anni, la produzione e lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, per collegare due sistemi: quello della conoscenza e quello dell’impresa. Se questi sistemi lavorano insieme, nascono e vivono start up innovative, crescono imprese competitive, si crea un ecosistema dell’innovazione che attira ricercatori e imprese anche dall’estero. Hanno scelto di investire in Puglia e nel Salento 44 multinazionali, da Bosch a Getrag, da STMicroeletronics a Engineering-Ingegneria informatica, General Electric, Porsche. Da noi la produttività del lavoro è più alta, il livello di conoscenza ottimo, importanti gli investimenti con i fondi europei che compie la Regione”.

Quella condotta dai nostri ricercatori è una sfida ambiziosa a livello internazionale, che già conta sulla consolidata collaborazione con prestigiosi centri quali il Molecular Foundry dell’Università di Berkeley, l’Imperial College di Londra, le Università di Cambridge, Oxford, Tokyo, lo Houston Medical Center e, in ambito industriale, con multinazionali leader”- ha concluso Giuseppe Gigli – “Tra gli scopi prioritari del nostro Istituto, quello di attrarre e coinvolgere i migliori cervelli italiani che lavorano all’estero, grazie al gioco di squadra con la rete nazionale del Cnr, la Regione Puglia, l’Università del Salento e aziende leader del settore high-tech. Altro obiettivo primario è il trasferimento tecnologico, che incoraggiamo e promuoviamo attraverso sinergie con istituti di ricerca internazionali, industrie e fondi di venture capital. In tale ambito, particolare impegno è dato alla generazione di start up e spin-off, con lo scopo di contribuire allo sviluppo del benessere socio-economico del territorio e di creare opportunità di nuova occupazione”.

Di particolare rilievo il riconoscimento dell’European Research Council (Erc), che ha concesso a diversi ricercatori del Polo di nanotecnologia di Lecce il suo finanziamento destinato alle migliori idee di ricerca del continente. Tra queste, si distinguono in particolare gli studi per la definizione di circuiti logici ottici per una nuova generazione di computer quantici ad elevatissima velocità, coordinati dal team di giovani scienziati guidati da Daniele Sanvitto.

 

 

Category: Cronaca

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