XYLELLA / LA GIORNATA DI ‘STUDIO’ ALL’ ECOTECNE DI LECCE. UNA STANCA RIPROPOSIZIONE DELLA VERSIONE UFFICIALE DEI PROFESSIONISTI DELLA RELAZIONE. SENZA CONTRADDITTORIO. APRIAMO IL DIBATTITO? E IL GENERALE SILLETTI SCAPPA VIA

| 18 Luglio 2015 | 1 Comment

di Eleonora Ciminiello______

Ieri sera, all’interno del Centro Congressi dell’Università del Salento, presso il complesso Ecotecne di Lecce, abbiamo assistito ad una Giornata di Studio, dal titolo “Insieme contro il Complesso del Disseccamento Rapido dell’olivo” (nella foto).

Partecipavano il professor Luigi de Bellis, che ha avuto il ruolo di moderatore; il professor Donato Boscia, del Consiglio Nazionale delle ricerche di Bari; il professor Vito Nicola Savino, dell’Università di Bari; Silvio Schito, dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia; Giuseppe Ciccurella, dell’Università del Salento; Rosario Centonze, presidente dell’ordine degli agronomi della Provincia di Lecce; Giovanni Melcarne, dell’ associazione “Voce dell’Ulivo”; Cristian Casilli, agronomo ed infine, Giuseppe Silletti, il Commissario straordinario incaricato dal Governo Renzi di occuparsi dell’”emergenza Xylella Fastidiosa”.

Guardando gli illustrissimi nomi, chiunque penserà: beh, finalmente porteranno delle novità, sapremo qualcosa di nuovo, ed invece? NO, purtroppo anche questa volta un grosso buco nell’acqua.

Le ultime novità riguardano i professori Donato Boscia e Vito Nicola Savino, che non sono stati ancora dotati di nuove diapositive e che quindi propinano sempre le stesse cose da due anni. L’ultima volta che hanno deliziato il pubblico con queste stesse immagini, è stato alla celebrazione della “Carta di Galatina”, più di un mese fa. Silvio Schito? Anche lui, dopo i ringraziamenti per essere un salentino tornato in patria grazie all’invito alla giornata di studio, ha proposto immagini che girano sul web da circa un mese. Novità? Nessuna.

Soprassedendo sugli altri interventi, ed anche sull’interessante delucidazione offerta da Giovanni Melcarne sulla resistenza della varietà leccino rispetto all’ogliarola, si giunge quasi alla fine quando, al turno di Cristian Casilli si riesce ad intravedere un barlume di luce: Casilli, infatti, sottolinea la necessità di una ricerca multidisciplinare che includa l’Università del Salento nel team di studio, sostiene l’imprescindibile sospensione delle eradicazioni vista l’insussistenza di prove riguardo la presunta patogenicità del batterio Xylella, e sottolinea l’importanza di scindere le ricerche sul batterio da quelle sul disseccamento.

Si comincia a ragionare. Forse oggi, da qualche parte si arriva; ed invece no, dopo di lui il Commissario Silletti che con voce quasi “elemosinante” sostiene che lui segue la legge, insomma non è colpa sua.

Ho capito, facciamo le domande e vediamo che succede.

Consegnate le domande ai cattedrati si fa una ristorante pausa caffè, al ritorno dalla quale manca Silletti, fuggito via, secondo alcuni, a causa del poco rispetto del pubblico nei suoi confronti. Scusate, non so voi dove eravate, ma io ho visto solo pochi cittadini italiani che tentavano di far valere la propria libertà di parola, e il diritto alla verità che fino a quel momento non erano solo state calpestate, ma di più. Finalmente arriva il turno del pubblico, il momento democratico, il famoso DIBATTITO.

Ricordo, ed utilizzo il dizionario Treccani perché è quello che meglio si addice a dei docenti universitari che un dibattito è una: “Discussione alla quale prendono parte i partecipanti a un’assemblea, a una seduta, a una riunione pubblica o privata, e nella quale si contrappongono e valutano idee e opinioni diverse in merito a determinati argomenti proposti o a decisioni da prendere”.

Ricordato cosa significa il termine dibattito, ritornati in sala, i partecipanti attendevano con ansia che dopo la lettura delle domande, perché erano scritte e non enunciate a voce, e l’esposizione delle risposte, si potesse partire con il dibattito vero e proprio. No, abbiamo sbagliato. Nessun dibattito, nessuna possibilità di replica, nessuna possibilità di chiarimento.

Risposte “come da copione” a domande che chiedevano di sapere di più.

Addirittura, alla domanda, sul perché non è stato deciso di utilizzare la n-acetilcisteina sull’olivo la risposta è stata che sì i risultati sono buoni, però è in fase sperimentale e comunque bisognerebbe ripetere la procedura ogni otto mesi. La n-acetilcisteina è un mucolitico che, secondo uno studio condotto in Brasile e pubblicato nel lontano 2013, offre risultati notevoli, visto che è stato provato come essa riduca i sintomi, la popolazione batterica di Xylella su olivo ed agisca da antimicrobico. Si, forse ha ragione il professor Donato Boscia, meglio evitare, tagliamo gli olivi, se no si va incontro alla seccatura di dover ripetere l’operazione ogni otto mesi, meglio tagliare.

Alla domanda se l’1,8% di olivi positivi alla xylella può considerarsi un’emergenza, Boscia risponde che è un dato virtuale ed empirico.

Ho capito, non siamo a Lecce e nemmeno in Italia. Siamo a Cuba, e difatti me ne convinco sempre di più quando arriva la domanda a Casilli: viene consentita la possibilità di ribattere ed addirittura di contro ribattere alla seconda risposta. Insomma, chi è d’accordo con noi è benvenuto;gli altri, la prossima volta stiano a casa, perché non è un dibattito, ma solo una cena fra amici.

 

Category: Cronaca

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Comments (1)

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  1. anna campoli ha detto:

    Quello che è successo ieri sera, io c’ero, è stata la più offensiva dimostrazione pratica della mancanza assoluta di rispetto per la platea che io abbia mai sperimentato. A parte la relazione del prof. Ciccurella che è stata seguita con attenzione dall’intero uditorio e l’intervento del dott. Casili, il resto delle comunicazioni sono state un bla bla bla assolutamente penoso, già sentito e mal digerito.Nella platea, oltre ad agricoltori altamente interessati alle sbandierate novità erano presenti sindaci, agronomi, medici, scienziati e coittadini comuni, abituati a ben altri consessi, tutti sconcertati per la pochezza e l’arroganza degli organizzatori della tavola rotonda. Tra l’altro, quello che evidentemente nella mente degli organizzatori doveva servire a tenere lontane contestazioni e domande scomode, si è rivelato altamente controproducente dando il via a proteste più che giustificate. Infine, mi chiedo quanto sia costata la “giornata di studio”, visto il bouffet principesco, oppure, quali siano stati gli sponsor della farsa.

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