XYLELLA / IL TESTO INTEGRALE DI QUANTO RICHIESTO DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE AL COMMISSARIO DELL’ UNIONE EUROPEA / Caro Vytenis, ti scrivo…

| 21 Luglio 2015 | 0 Comments

Gentile Commissario,

La ringrazio molto per la sensibilità dimostrata nel voler pianificare la visita in Puglia per approfondire sul campo il grave problema della Xylella fastidiosa. La mia recente elezione a Presidente della Regione mi ha messo immediatamente davanti alla gestione di questa infezione batterica alla quale ho già dedicato attenzione per i precedenti ruoli politici ed istituzionali da me ricoperti.

Sono certo che la visita in Puglia Le consentirà di assumere piena e personale consapevolezza delle molte questioni problematiche che la presenza del batterio ha creato, sul piano sociale, economico ed occupazionale, oltre a tutte le azioni che in Puglia sono state fatte per contrastare la presenza del batterio. Potrà poi rendersi conto direttamente dell’importanza rivestita dalle piante di ulivo per la storia, cultura, il paesaggio e il turismo della Regione. Potrà assistere allo spettacolo offerto dalle maestose piante ultra millenarie che qui hanno trovato non solo il loro habitat naturale ma la cura amorevole degli agricoltori. Potrà verificare, in sostanza, tutte le paure e i conflitti sociali, che la malattia ha generato nelle varie componenti della società pugliese e che sino ad ora Le sono arrivate come un’eco lontana portateLe dalle notizie di stampa o dalle posizioni espresse dalla Regione Puglia in seno agli organismi ufficiali.

Sono certo che questo La aiuterà a trovare il giusto equilibrio nelle decisioni che il Suo incarico Le imporrà in futuro. Comprenderà il mio stato d’animo nell’affrontare questa complicata situazione, condividerà il sentimento diffuso presso tutti i Cittadini pugliesi di difendere gli ulivi e, con essi la storia, la cultura ed il paesaggio che hanno contribuito a formare nei secoli. Potrà, spero, giustificare le reazioni della collettività e della politica, che quella collettività rappresenta, di fronte alle misure previste dalla Commissione Europea che appaiono sproporzionate e inadeguate rispetto all’attuale livello delle conoscenze scientifiche sulla Xylella.

 

Già nella nota della Regione Puglia prot.AOO030/24/04/2015/0032700, da Lei riscontrata, sono stati evidenziati i temi che attengono alla corretta applicazione del principio di proporzionalità nell’azione Comunitaria e di ponderazione dei diversi interessi che l’Unione Europea è tenuta a tutelare, quali il rischio della salute umana, la tutela del paesaggio, della biodiversità e dell’ambiente.

Senza una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio di ogni misura adottata, si corre solo il rischio di generare conflitti sociali, aggravati, nel caso di specie, anche dall’assenza di qualsiasi condivisione con le popolazioni locali che sono poi chiamate a concorrere ad attuare e/o subire le misure stesse. Sono consapevole delle difficoltà e degli interessi degli altri Stati Membri così come del fatto che occorre fare tutto il possibile e quanto necessario per contenere la malattia negli attuali confini.

Sono, tuttavia, dubbioso che le misure fin ora adottate non eccedano “il necessario e il possibile”, sconfinando nell’impossibile e nel vessatorio. Non può, chiaramente, sfuggirmi che le misure europee di allerta e di quarantena scattano anche in presenza di un solo caso di Xylella, ma è fondamentale che la Commissione Europea e gli Stati Membri interessati, comprendano in maniera più approfondita il fenomeno, prima di adottare misure che potrebbero risultare drammaticamente impattanti.

Alla luce di tutto quanto premesso, mi permetto di ribadire un concetto già espresso, ovvero l’opportunità di sottoporre ad una revisione ragionata la strategia proposta dalla Decisione di esecuzione 789/15 come da articolo 6 punto 10, attivando una valutazione di fattibilità supportata dall’Agenzia EFSA conformemente alla norma tecnica FAO ISPM9.

Mi permetto, inoltre, di anticiparLe alcuni elementi di valutazione emersi dalla nostra esperienza che saranno sicuramente argomento di una riflessione futura:

•l’obbligo di estirpazione per la zona di sorveglianza di tutte le piante ospiti di xylella anche se sane, nel raggio di cento metri da una pianta malata, appare esagerato perché comporta l’abbattimento di migliaia di piante di ulivo anche monumentali, non infette da Xylella, senza che sia stata valutata la reale efficacia dell’azione di estirpazione delle piante, con un intervento irreversibile che danneggia ambiente, paesaggio e proprietari delle piante.

Per altre fitopatie da quarantena che non interessavano una specie produttiva di tale rilevanza, non solo economica, come l’ulivo, risulta che le azioni preventive cautelari di estirpazione di piante hanno interessato superfici molto più ridotte;

•il divieto di impianto delle specie vegetali dell’allegato II nella zona di insediamento se può forse trovare giustificazione nella fascia più settentrionale dove effettuare degli abbattimenti per contenimento a protezione della zona cuscinetto, nella parte centro meridionale della penisola Salentina, considerato l’insediamento irreversibile del patogeno, appare un’inutile misura vessatoria senza giustificazione tecnico-scientifica;

•l’ampiezza della fascia settentrionale della zona infetta in cui abbattere tutte le piante aggredite dal patogeno, 20 chilometri di larghezza per oltre 50 di lunghezza, appare esagerata. Le attività di monitoraggio richieste sono insostenibili. La riduzione della fascia ad una larghezza di 5 chilometri non solo risulterebbe ugualmente efficace, ma la sostenibilità delle azioni richieste aumenterebbe le garanzie del controllo;

•l’abbattimento degli alberi potrebbe essere sostituito dalla eradicazione degli stessi e dal reimpianto, a fini di ricerca scientifica, nelle aree con una presenza conclamata del patogeno con cultivar di ulivo che apparirebbero meno sensibili al fenomeno del disseccamento;

•la ricerca per una cura delle piante colpite utilizzando metodiche innovative che recentemente sono state proposte in diversi progetti pilota e che stanno dando primi risultati incoraggianti nella remissione sintomatica delle piante infette costituendo una proposta alternativa all’eradicazione del batterio attraverso l’espianto;

•i vivai che si sono dotati di tecniche di isolamento da vettori esterni (screen house) garantirebbero la certificazione di esenzione dal batterio favorendo la ripresa di un vivaismo di alta qualità che dopo decenni di sacrifici ed investimenti rischia di essere cancellato;

•l’elenco delle specie vegetali sottoposte a limitazione della movimentazione (allegato I) appare esagerato ed inutile. Esagerato in quanto senza motivo comprende le specie ospiti di tutte le sottospecie di Xylella, mentre è ormai accertata l’esistenza in Salento di una sola sottospecie, con una gamma d’ospiti molto più limitata. Inutile perché buona parte delle specie identificate come ospiti del ceppo salentino (allegato II) sono ospiti di prima segnalazione per Xylella, facendo prevedere che eventuali ospiti non ancora identificati non siano compresi nell’allegato I.

•il blocco della movimentazione della vite appare poi doppiamente vessatorio, perchè, nonostante il monitoraggio, mancano evidenze della suscettibilità in condizioni naturali, perchè anche in condizioni sperimentali non c’è nessuna evidenza di suscettibilità. Il tutto in una situazione in cui, per un esagerato e discutibile principio di massima precauzione, si blocca l’attività di quaranta imprese specializzate del comprensorio vivaistico di Otranto;

•l’impossibilità per i vivai delle aree infette di commercializzare tutte le specie dell’allegato I nelle medesime aree appare irragionevole e inutilmente penalizzante per i vivai con l’assurda conseguenza che si ripercuote anche sui cittadini delle aree infette, che per acquistare una pianta in allegato I, da impiantare in area infetta, devono farlo dai vivai delle altre provincie;

•le attuali misure imposte dalla normativa obbligano l’Italia, la Regione Puglia, gli agricoltori e vivaisti colpiti, a costi insostenibili che creano condizioni di distorsione del mercato tra gli Stati Membri e tra le stesse regioni italiane. Urge individuare un adeguato piano di interventi economici per finanziare le azioni di lotta e di contenimento e per indennizzare agricoltori e vivaisti dei danni subiti; •occorre programmare, urgentemente, una attività di ricerca scientifica di livello europeo, dedicato alla Xylella fastidiosa, che stanzi risorse adeguate.

A questo proposito sarebbe fondamentale che l’area maggiormente colpita dal patogeno diventi un laboratorio a cielo aperto, nel quale convogliare tutte le risorse necessarie per un approfondimento sulla tematica specifica e, più in generale, sul tema delle fitopatie, questo anche al fine di studiare modelli di prevenzione che, in futuro, evitino ad altre aree delusione Europea il dramma in cui versa il Salento.

Illustre Commissario spero che comprenderà il tono ed il contenuto della nota, che il fascino della Puglia possa conquistarLa e che accoglierà la mia richiesta di aiuto.

 

Category: Cronaca

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