DIFFICOLTA’ NELLA GESTIONE DELLE CASE POPOLARI

| 24 Luglio 2015 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L’ associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, ANACI, ci manda il seguente comunicato______

La seconda sezione civile del Tribunale di Lecce ha emesso un’ordinanza di condanna nei confronti dell’Arca Sud Salento, ricorsa in appello contro una precedente sentenza che l’ha vista soccombere. Anche in questo caso l’ex Iacp ha riportato una sconfitta contro un’autogestione, rappresentata e difesa dall’avvocato Carlo Mignone, presidente provinciale dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (Anaci).

Secondo i giudici, infatti, l’ente gestore ha il potere, ma soprattutto il «dovere» di «attivarsi per l’immediato rilascio degli immobili occupati senza titolo, nonché per il rilascio degli immobili da parte degli assegnatari morosi, non potendo la propria inerzia» provocare «conseguenze negative», cioè gravi disagi anche nei confronti degli inquilini in regola con i pagamenti inerenti al canone di locazione e agli oneri accessori dovuti.

Di più, secondo i giudici, «il provvedimento impugnato contiene ampia e condivisibile motivazione in ordine all’individuazione della fonte normativa di obbligazione per l’Arca Sud Salento».

In particolare, il comma 3 dell’articolo 35 della legge 10/2014 recita che «gli assegnatari che nei confronti dell’autogestione si rendano morosi nel pagamento delle quote relative ai servizi accessori, sono considerati a tutti gli effetti inadempienti agli obblighi derivanti dal contratto di locazione. L’ente gestore versa all’autogestione le quote insolute e procede contestualmente nei confronti degli assegnatari morosi al recupero delle somme versate secondo le norme del Codice civile». Inoltre, «l’ente gestore trasmette bimestralmente alla Regione dettagliata documentazione sulle quote insolute versate, sulle procedure di recupero delle somme e di sfratto attivate, nonché sull’ammontare delle somme recuperate».

Questa norma, in sostanza, obbliga le Arca a farsi carico delle morosità per scongiurare il taglio delle forniture e la sospensione dei servizi. Pertanto, gli amministratori chiedono l’immediata applicazione della legge regionale e che venga trovata una soluzione definitiva che possa tutelare le famiglie assegnatarie adempienti, i fornitori, ma anche gli stessi amministratori.

«La sentenza parla chiaro – commenta l’avvocato Mignone – Speriamo di trovare ora degli interlocutori capaci di comprendere le nostre preoccupazioni in merito alle crescenti difficoltà nella gestione degli alloggi pubblici, perché non c’è solo il rischio di una totale paralisi delle attività di amministrazione delle case popolari, con conseguente sospensione di tutti i servizi, ma ne pagherebbero le conseguenze anche le ditte fornitrici ed appaltatrici di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che, pur risultando creditrici nei confronti delle autogestioni, non riuscirebbero più a far fronte alle scadenze fiscali e rischierebbe il fallimento».

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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