I NOSTRI AMICI ANIMALI / LE STORIE DI FEDERICA

| 4 Novembre 2015 | 0 Comments

 

Elisabetta, una volontaria dell’Associazione Nuova L.A.R.A., ha raccontato una bellissima storia di una delle mascotte del canile sanitario di Lecce che si è conclusa positivamente.

E’ la storia di Giogio, almeno così l’ho conosciuto nel mio primo reportage, un cagnolone super cuccioloso con il cravattino che tutti adoravano e che conoscevano da un po’. La storia di Elisabetta è troppo bella per non farvela leggere.

“Per motivi personali, avevo deciso di mettere da parte gli impegni del canile per un po’. Era stato un anno più spensierato certamente, ma anche più povero, in un certo senso.

A giugno, una coincidenza positiva ha fatto sì che io tornassi a occuparmi dei cani sfortunati, così dopo tanto tempo ho rimesso piede nel canile sanitario. Erano pochi i cani che riconoscevo e tantissimi i nuovi arrivati, di cui non conoscevo nulla. Mi sono accostata ad alcuni di loro e di sabato in sabato ho imparato a conoscerli: il loro carattere, la loro storia, le loro peculiarità.E inevitabilmente si è creata quella cerchia di “preferiti”, che ogni volontario, che lo ammetta o meno, ha! Tra questi c’ era lui: Giogio.

Lo avevo già visto in foto, ma dal vivo era un’ altra storia. Bello, buono, giocherellone. Mi faceva sorridere e mi faceva tenerezza il suo amore incondizionato per la pappa. La chiedeva, abbaiava di santa ragione con il suo vocione possente finché non veniva accontentato! Anche la passeggiata passava in secondo piano se l’ alternativa era una bella manciata di croccantini. Ecco, questo era Gio in canile: un cane buono e un mangione!

Eravamo tutte pazze di lui, questo cucciolone di sette anni era stato capace di creare un fan’s club, una sorta di catena umana di donne, tutte accomunate da un obiettivo: trovare una casa a Giogio. Ma gli appelli non sortivano effetti, qualche richiesta sfumata nel nulla e niente più.

Ed eccoci a settembre. Dal nulla, da quattro chiacchiere e una birra tra volontarie nasce un progetto, “Il sabato da cani”: una passeggiata a sei zampe tra le strade del centro storico di Lecce finalizzata a dare un po di visibilità ai cani del canile. Ricordo che prima dell’ evento, che si tenne il 5 settembre, io e la mia amica volontaria Anna ci eravamo fatte una promessa: era l’ ultima carta da giocarci, Gio in quell’ occasione avrebbe dovuto trovare una famiglia! Non sapevamo, però, che Giogio la sua carta vincente la aveva già tra le zampe! Questa carta vincente si chiamava Rosa, una donna che mette allegria solo a guardarla.

Rosa ci chiama il giorno prima dell’ evento, dicendoci che avrebbe avuto piacere di provvedere alla toeletta di Gio affinché arrivasse all’evento bello e profumato! Ci disse anche che lo seguiva da un po’, che aveva preso a cuore la sua storia e che avrebbe voluto fare qualcosa di concreto per lui! Al sabato da cani Gio aveva un cravattino nero ed era il più bello di tutti!

Ricordo ancora gli occhi gonfi di Rosa, quando dopo la serata dovette riaccompagnarlo in canile. Non era facile per niente. E credo che fu in quel momento esatto che lei gli promise che lo avrebbe tirato fuori da lí per sempre, portandolo a casa con sé fin che non avesse trovato adozione.

Dopo qualche giorno Giogio era fuori dal canile, ma non a casa di Rosa. Bisognava fare alcuni esami prima di poter mettere Gio a contatto con Liu, la cagnolina di Rosa. Così Giogio ha trascorso dei giorni a casa di Adriana e Grace, due altre componenti di quella catena umana pro-Giogio di cui parlavo prima. Anche loro avevano un legame speciale con lui! Lo stallo temporaneo è durato tre o quattro giorni. Grace e Adriana facevano ogni pomeriggio lunghe passeggiate a Giogio, ma una in particolare si è rivelata illuminante! Grace avrebbe potuto incontrare tanta gente quel pomeriggio, invece incontró lui: il vecchio proprietario di Giogio che, pur avendoci delusi in quanto al di là della commozione iniziale non era affatto intenzionato a riprendere con sé il suo cane, ci ha permesso di conoscere  la sua storia precedente al canile.

Filippo era stato acquistato da cucciolo e aveva vissuto in famiglia con bambini per un anno. All’ anno, questa famiglia aveva deciso di disfarsi di lui (forse i bambini erano stanchi del giocattolo?). Così il ragazzo in questione decise di fare una buona azione e di prenderlo con sé. Hanno vissuto insieme per ben cinque anni! Filippo aveva l’ abitudine di passeggiare da solo ma un giorno non tornó più a casa. Il ragazzo lo ha cercato tanto ma, essendo Filippo sprovvisto di chip, non è riuscito a riportarlo a casa! Lo rivide a distanza di un pó di tempo con un altra persona, ma sempre per la questione del chip non poté far nulla e si mise l’ anima in pace, convinto che, anche se non con lui, il suo Filippo stesse bene!

Dopo un anno Filippo entra in canile e diventa Giogio.

Grace e Gio, dopo questo incontro inaspettato, tornano a casa… Era arrivato il momento per lui di trasferirsi da Rosa!

 Dopo aver conosciuto questa storia eravamo ancora più decise a restituirgli quella vita che era stata così calpestata e di cui troppe persone si erano prese gioco. Annunci su annunci e arriva la chiamata che aspettavamo: Cristina.

 Era esattamente la persona che cercavamo. Amava gli animali smisuratamente, aveva un altra bella cagnolona labrador di 13 anni, aveva perso il suo Oliver da pochi giorni e ne parlava come fosse un figlio ma sopratutto era innamorata pazza di Giogio. Era lei.

Rosa e Cristina cominciano a sentirsi quotidianamente. Rosa, in qualità di mamma provvisoria, racconta a Cristina delle abitudini di Giogio, la riempie di foto e di video! Grazie alla tempestività della volontaria veneta Caterina e alla disponibilità del marito di Rosa, Giogio nel giro di pochi giorni è pronto per lasciare la Puglia. Tra lacrime di gioia e tristezza Giogio parte!

 Che dirvi, ora è il principe della casa, ha una poltrona tutta sua, pappa a volontà, una casa accogliente e un bel giardino, una sorellina pelosa ma sopratutto l’ amore smisurato dei suoi genitori umani. Cristina ci racconta che è ancora un gran mangione, ma la cosa che più ci commuove quotidianamente sono le foto che lo ritraggono tranquillo e sereno in poltrona, con la faccia rilassata e di chi si sente protetto. Abbiamo anche saputo che ha bagnato le sue zampette nell’ oceano Atlantico!

Bene, Pippo (ora si chiama così), di questo Sud non custodirai mai un bel ricordo, non perdonerai mai a questa gente un’ estate torrida dietro le sbarr,e né il trauma dell’ abbandono, ma siamo certe che lí, in Veneto, qualche volta vedrai un bel sole e ti ricorderai di noi, della squadra della nuova Lara, della tua Catia, di Grace e Adriana e della tua Rosa! Noi non ci dimenticheremo di te e saremo grate sempre a mamma Cristina per averti regalato quello che vorremmo fosse il finale delle storie tristi di tutti i nostri cani.”

Category: I nostri amici animali

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