XYLELLA / IL SALENTO E’ SUI BINARI: ATTENDE IL TRENO DELLA VERITA’

| 11 Novembre 2015 | 0 Comments

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Eleonora Ciminiello_________

Ricorsi, ricerche, studi, proposte, manifestazioni, presidi: nulla è bastato a far cambiare rotta alle istituzioni e all’Europa. Proprio per questa ragione i salentini hanno deciso di far cambiare rotta ai treni che dovevano attraversare i binari di San Pietro Vernotico, dimostrando che CAMBIARE ROTTA, SI PUO’.

È la rabbia di vedere le proprie ragioni restare inascoltate, fra l’indifferenza generale, che ha fatto esplodere la protesta: a piccoli gruppi cittadini di diverse età, bimbi con ancora lo zaino indosso, anziani contadini e donne d’altri tempi, hanno raggiunto la stazione di San Pietro Vernotico sostando a lungo sul marciapiede antistante la strada. In stazione agenti della Digos e poche volanti dei carabinieri li stavano già aspettando.

Ad un tratto il senso di riscatto e di denuncia, la volontà di richiamare l’attenzione sulla questione salentina, completamente dimenticata ed oscurata dai canali dell’informazione, oltre alla voglia di dimostrare che ormai, quello della xylella è un affaire in cui diventano sempre più riconoscibili protagonisti e burattinai, ha fatto sì che la gente per strada si muovesse coraggiosamente sui binari, fermandosi al centro e richiamando l’attenzione.

All’arrivo in stazione del primo treno, un interregionale proveniente da Lecce, tutti si guardavano negli occhi: loro, persone comuni, abituate come il resto della popolazione italiana a vivere una quotidianità convenzionale, erano riusciti a fermare un treno in corsa. Il tempo è proseguito fra canti e slogan di protesta, che si facevano sempre più vigorosi grazie all’arrivo di altre persone appena tornate dal lavoro, che vista la notizia lanciata su Facebook non potevano mancare, non potevano scegliere di girarsi dall’altra parte, non potevano non essere lì a chiedere di fermare un piano scellerato, costruito su basi melmose, che pian piano stanno ingoiando le menzogne che questo progetto di distruzione si porta addosso.

Un secondo treno, un Frecciabianca proveniente da Bari, è costretto a fermarsi: i treni sono lì ed i passeggeri cominciano a scendere, stanchi dell’attesa. Solo pochi di loro protestano per il ritardo: la maggior parte, scendendo sulla banchina ringrazia i ragazzi, gli anziani e le donne che sostano sui binari, quasi a dire combattete per questa bellissima terra, noi siamo con voi. Una signora, trascinando la sua valigia è evidentemente commossa, e riesce a dire solo GRAZIE, una parola che dice tanto e che mostra come il disagio di un ritardo, non vale la perdita della propria terra e del proprio patrimonio.

Le forze dell’ordine aumentano, ma al cospetto di un popolo che rivendica la sua salute, la difesa del suo territorio, il diritto alla giustizia ed alla verità, non possono far altro che assistere ed essere lì perché inviati dall’alto, senza intervenire in alcun modo se non cercando, in alcuni momenti, di parlare con i presenti, mettendo in atto le classiche tecniche del mestiere per far rientrare la situazione alla normalità.

Al richiamo della lotta dei presenti accorre anche il cantante dei Sud Sound Sistem, Nandu Popu che si sofferma sulla necessità di chiarezza, sulla necessità di giustizia, sul dovere di fermare questo piano disegnato per distruggere il Salento. Gli alberi non si sradicano si curano da 4.000 anni e per farlo è indispensabile una ricerca libera, attiva e laboriosa che punti solo in questa direzione.

Proseguono i canti e qualcuno porta da mangiare: la determinazione ad ottenere risposte è chiara. Ciò che si chiede E’ BLOCCARE IL PIANO SILLETTI!

Una forma di protesta forte ma necessaria a spostare l’attenzione su un territorio che sembra essere abbandonato a sé stesso: IN SALENTO STA SUCCEDENDO QUALCOSA, E’ BENE CHE IL RESTO D’ITALIA LO SAPPIA, E I SUOI CITTADINI SONO PRONTI A LOTTARE PER DIFENDERSI E SALVARSI.

Il Salento ieri è tornato a casa intorno alle 22:00, consapevole di esser riuscito a raggiungere uno dei suoi obiettivi: essere ascoltato oltre i confini del proprio fazzoletto di terra, ma l’obbiettivo primario resta ed è chiaro e irremovibile. FERMARE IL PIANO SILLETTI, e quello di martedì 10 novembre è stato solo il primo passo, un assaggio di cosa liberi cittadini possono fare quando la mente ed il cuore viaggiano sugli stessi binari, quelli che portano dritti verso la VERITA’, LA GIUSTIZIA E LA SALVEZZA.

 

 

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Category: Costume e società, Cronaca, Politica, reportage

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