TERRA BRUCIATA AL ‘TERRA ROSSA’

| 5 Maggio 2016 | 9 Comments

(e.l.)______Il centro sociale occupato Terra Rossa di Lecce, in via Casavola, ex asilo “Angeli di Beslan”, è stato sgomberato e posto sotto sequestro questa mattina all’ alba. Il decreto di sequestro preventivo è stato firmato dal gip Alcide Maritati su richiesta del procuratore aggiunto Antonio De Donno, a seguito delle indagini della Digos.

A fare scattare l’inchiesta, la denuncia del Comune di Lecce, proprietario dell’ immobile.

L’edificio era in disuso da circa tre anni e, a marzo, e’ stato occupato da un gruppo di persone, che vi hanno realizzato un centro sociale, nel quale erano operative anche una ludoteca e una biblioteca (nella foto).

Il decreto di sequestro è stato notificato all’unica persona che stamattina era presente nel centro sociale. Lo sgombero si e’ svolto senza disordini. Gli indagati, per invasione di edificio, sono tre.

 

 

Category: Costume e società

About the Author ()

Comments (9)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. LECCE BENE COMUNE - tramite redazione ha detto:

    La politica sa essere miope. E lo sgombero del “Terra rossa” ne ha
    appena dato prova.

    Dei tanti modi per affrontare la domanda di socialità, rappresentata
    dall’autogestione di uno spazio abbandonato, il Comune di Lecce ha
    saputo scegliere il peggiore, soffocandola.

    Come LECCE BENE COMUNE esprimiamo una valutazione negativa delle
    politiche di gestione dello spazio pubblico, in generale, e della scelta dello sgombero, in particolare, che manca un’occasione politica di confronto e riconoscimento di un’esperienza, quella del “Terra rossa”, cui va invece tutto il nostro apprezzamento per quanto ha saputo offrire alla città in meno di due mesi di attività sociale.

  2. L' ALTRA PUGLIA - tramite redazione ha detto:

    Nella città che si era candidata a capitale europea della cultura accade che un gruppo di ragazze e di ragazzi decidano di sottrarre uno spazio di tutti a degrado, droga e prostituzione.
    Con tutta la passione civica che, nonostante i tempi, continua ad animarli gli restituiscono un aspetto dignitoso e lo riportano in vita. Vi organizzano una ludoteca, una biblioteca, un’università popolare, incontri di riflessione su tematiche come la condizione carceraria o la schiavitù nei campi pugliesi, solo per citare alcuni esempi.
    Si aprono al mondo, tanto da ospitare rappresentanze istituzionali internazionali.
    Ma l’amministrazione comunale risponde con la repressione.
    Lo sgombero del Terra Rossa, a Lecce, è un atto politicamente infame.

    L’Altra Puglia era, è e resta al fianco di quelle ragazze e quei ragazzi, e si mette completamente a loro disposizione per qualunque percorso decidano di intraprendere affinché quello spazio di socializzazione e riflessione continui a vivere.
    Nessun autoritarismo repressivo potrà mai cancellare gli incoraggiamenti che dai balconi del quartiere indirizzavano a quelle ragazze e a quei ragazzi, mentre venivano sgomberati.
    Ci vogliono divisi e indifferenti, ci avranno uniti e appassionati.

  3. CSOA TERRA ROSSA - tramite redazione ha detto:

    Dopo appena 55 giorni di occupazione il Centro Sociale Terra Rossa viene sgomberato per ordine dell’amministrazione comunale.

    La notte tra l’11 e il 12 Marzo alcune cittadine e cittadini hanno deciso di occupare i locali dell’ex asilo comunale Angeli di Beslan in via Franco Casavola a Lecce, abbandonato da anni e lasciato in balìa di spacciatori, tossici e prostitute a loro volta vittime di sfruttamento.

    L’occupazione è servita a denunciare lo stato di degrado sociale a cui la nostra amministrazione destina spazi di proprietà pubblica. Il Collettivo Terra Rossa con il contributo di arie associazioni e movimenti della città ha dato vita a una inedita esperienza di autogestione e autogoverno popolare con il sostegno attivo degli abitanti del quartiere e, in particolare, delle 24 famiglie del condominio limitrofo stanchi di quello scempio.

    Negli spazi del Terra Rossa sono state organizzate in pochissimi giorni oltre 60 iniziative di interesse sociale: dalle lezioni della Università Popolare Asylum con il contributo di importanti docenti della nostra Università, alla Ludoteca popolare, dalla biblioteca sociale con servizio di doposcuola, ai corsi di musica, dal coro all’ambulatorio di strada, e poi decine e decine di iniziative tutte a titolo gratuito (sul caporalato, sulle grandi opere, sulla condizioni delle carceri, e su grandi questioni di rilevanza sociale, politica ed economica) con la partecipazione di centinaia di cittadini.

    Una tre giorni sul Venezuela a cui hanno partecipato rappresentanze diplomatiche di tre paesi che oggi ci inviano la loro solidarietà. Abbiamo ricevuto il sostegno pubblico di personalità, amministratori, sindaci di diversi comuni del Salento e malgrado tutto il Sindaco di Lecce procede con l’ordinanza di sgombero senza offrire alcuna alternativa d’uso per quello spazio.

    Evidentemente Perrone e i suoi assessori sono a disagio rispetto al vaso di Pandora che abbiamo scoperchiato. Preferiscono spacciatori e prostitute a chi, invece, in forma del tutto disinteressata mette in piedi un momento importante di mutualismo sociale e rigenerazione urbana.

    Eppure il Terra Rossa non è solo un luogo fisico, ma un progetto sociale che va avanti a prescindere dall’ex-asilo. La carenza di spazi di aggregazione a fronte di una grande quantità di edifici pubblici lasciati al degrado sociale rimane un problema aperto che continueremo a porre con forza.

    La miopia del Sindaco non ci fermerà. Siamo forti del sostegno delle cittadine e dei cittadini che oggi ci hanno offerto la loro solidarietà anche durante le operazioni di sgombero. Loro sono la nostra grande conferma.

    Per il momento convochiamo tutte e tutti questo pomeriggio alle 16:30 a Piazza Sant’Oronzo. Prima il Terra Rossa era a via Franco Casavola … Ora è ovunque.

  4. Francesca Murrone ha detto:

    Una volta si chiamavano extraparlamentari di sinistra, erano quelle che sfasciavano le vetrine e le teste a chi non la pensava come loro, potendo contare sull’appoggio del Partito Comunista. Oggi si definiscono Centri Sociali, e possono contare sull’appoggio del PD.Ma la filosofia è sempre la stessa si impossessano di strutture che sono di tutta la Comunità per farla utilizzare ad una parte politica.
    La domanda è come mai solo tre persone sono indagate? E le altre decine?

  5. Giovanni D'Agata, Sportello dei diritti - tramite redazione ha detto:

    La chiusura del centro sociale occupato Terra Rossa di via Casavola a Lecce, pone ancora una volta al centro dell’attenzione delle dinamiche cittadine un aspetto emblematico che dimostra la chiusura mentale e l’assenza di visione di una Comunità degli amministratori del capoluogo che si sono succeduti negli ultimi vent’anni: la carenza pressoché totale di spazi sociali.
    E qui, non si tratta solo di una questione di appartenenze politiche e di culture che si scontrano, giacché siamo nel 2016 e da tempo ci dovremmo muovere nel post ideologismo e quindi ad un’epoca successiva a quella in cui destra e sinistra si scontravano anche dietro gli ideali di Ordine da una parte e Libertà dall’altra, ma nella fine, durata paradossalmente un ventennio – che ci auguriamo volga a conclusione nella prossima primavera 2017 – di una politica volta all’integrazione e alla condivisione nei concetti più ampi possibile che si riverbera in una società decadente e che vive, purtroppo, solo dei frutti di un passato glorioso che ha reso Lecce, e le sue pietre, un patrimonio d’inestimabile e brillante valore visivo, ma da un retroterra socio culturale sempre più arido e opaco.
    Ragion per cui, la mancata coltivazione da parte degli amministratori di un briciolo di manifestazioni di natura culturale e addirittura la volontà di spegnere qualche timido fermento che si affacciava sul triste scenario cittadino sono per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, fenomeni da condannare e da biasimare ben più della coraggiosa scelta di occupare uno spazio abbandonato per sottrarlo a spacciatori e malintenzionati ed infine donarlo alla comunità.

  6. Collettivo Terra Rossa - tramite redazione ha detto:

    Come volevasi dimostrare, a poche ore dallo sgombero coatto del centro sociale TERRA ROSSA voluto in modo quasi ossessivo dal Sindaco Perrone e dall’assessore Monosi, i locali dell’Ex Asilo “Angeli di Beslan” tornano ad essere luogo di degrado, come denunciato dai residenti del quartiere.

    Dopo lo sgombero repentino del centro sociale Terra Rossa, gli spazi del’ex asilo tornano infatti ad essere un ricettacolo di prostitute vittime di sfruttamento e tossici. Già dalle prime ore successive allo sgombero infatti i residenti, fin dall’inizio solidali con il Terra Rossa, hanno notato strani movimenti interni e limitrofi alla ‘scuoletta’.

    Sono tornate le prostitute ai due capi della strada così come i tossici. Addirittura, nella notte tra il 7 e l’8 maggio è dovuta intervenire una ambulanza per soccorrere un tossico in evidente stato di shock da overdose con ancora il braccio sporco di sangue, tutto questo a pochi passi da una scuola materna e da un condominio abitato da molti bambini che frequentavano quotidianamente la ludoteca sociale organizzata al Terra Rossa.

    Il collettivo Terra Rossa denuncia l’azione irresponsabile dell’amministrazione comunale che preferisce l’insicurezza dei propri cittadini, il degrado sociale e la micro-criminalità, a un’esperienza virtuosa di servizi al cittadino erogati in forma gratuita.

    Nessun tossico e nessuna prostituta ha frequentato via Franco Casavola nei 55 giorni di presidio democratico e attività sociali del Terra Rossa. Dopo lo sgombero effettuato per reprimere l’autorganizzazione dei cittadini la situazione nella zona è cambiata in modo drastico e in senso negativo per i residenti che ora non si sentono più al sicuro.

    Il Sindaco e i suoi assessori dovranno rispondere ai cittadini di questo loro grave atto di irresponsabilità politica.

    Nel frattempo il collettivo Terra Rossa continua la sua resistenza e insieme alla Università Popolare Asylum ha depositato oggi all’ufficio protocollo formale richiesta di incontro (la seconda a dire il vero) al Sindaco Perrone, all’assessore al Patrimonio Monosi, all’assessore alle politiche giovanili Delli Noci e a tutti i capigruppo consiliari per discutere di spazi sociali e degrado a Lecce e per ragionare sulla necessità in tempi di crisi di forme di welfare alternativo erogati in forma gratuita attraverso l’autorganizzazione e l’impegno civico dei cittadini di Lecce.

  7. Saverio Congedo, Cor - tramite redazione ha detto:

    Il rispetto delle regole è ancora al primo posto per Sergio Blasi?
    Il tentativo di difendere un’azione che si pone chiaramente al di fuori delle regole è un fatto singolare e preoccupante, specie se arriva da un rappresentante delle istituzioni.

    Il rispetto delle regole dovrebbe essere al primo posto, anche quando si tende a riconoscere le ragioni di un’associazione socio-culturale, o di un gruppo qualsiasi di cittadini.
    L’occupazione abusiva di un immobile non può passare come un fatto normale, da sottacere perché magari fa comodo a qualcuno, ecco perché l’amministrazione comunale di Lecce non ha indietreggiato, né di fronte al fatto in sé, né dinanzi ai vari tentativi di giustificare o legittimare un fatto indifendibile.
    Così come non hanno indietreggiato davanti al rispetto delle regole e delle più ragionevoli modalità di convivenza civile i tanti sindaci che hanno assunto provvedimenti, certamente sofferti, ai quattro angoli della nostra provincia dinanzi ad episodi in cui, anche in nome di primarie e vitali esigenze abitative, si sono aggirate norme e leggi come nei casi di alcune famiglie bisognose o addirittura indigenti.

    Non debolezza quindi, ma risolutezza e coerenza, perché ci piacerebbe capire se al posto dell’associazione Terra Rossa, ci fosse stata l’associazione per così dire Mare Nero magari non presieduta da un docente universitario ma da un signor X, cosa sarebbe accaduto?

    In quanti avrebbero gridato allo scandalo e al sopruso, o forse in questo caso non sarebbe valso il richiamo del consigliere Blasi?
    E cosa avrebbero detto le decine e decine di associazioni esistenti che svolgono la loro attività (meritoria almeno quanto quella di Terra Rossa) con l’impegno e il sacrificio dei propri associati?

    Occorre evitare quindi il senso unico dei richiami e dei rimproveri, e magari anche la supponenza di certe lezioni in cui è forte il sospetto che siano motivate da chiari start up elettoralistici.

  8. Collettivo Terra Rossa - tramite redazione ha detto:

    Malgrado gli alti livelli di consenso sociale che tale esperienza aveva raggiunto, l’amministrazione comunale, anche di fronte all’opposizione esplicita di fette importanti della società civile, ha voluto bruscamente interrompere questa esperienza di mutualismo e rigenerazione urbana, rea di aver messo in evidenza le contraddizioni della politica istituzionale rispetto alla cura delle periferie e alla gestione degli spazi sociali e di aver rivendicato una diversa modalità di organizzazione autonoma dalle logiche dei poteri dominanti.

    Ma lo sgombero non è stato sufficiente: su pressioni del sindaco e dei suoi assessori è stata avviata una indagine penale per occupazione abusiva a carico di tre compagni del Collettivo Terra Rossa colpevoli solo di aver preso parte a un progetto che ha coinvolto moltissimi cittadini.

    Questi provvedimenti si aggiungono alle decine di denunce che nelle ultime settimane sono state notificate ad attiviste e attivisti dei movimenti in difesa del territorio e contro le speculazioni dei grandi capitali (Popolo degli Ulivi, No Tap, ecc.), così come alla tendenza a reprimere con sgomberi e denunce le tante esperienze di autogestione attive in tutto il territorio nazionale.

    Noi chiediamo l’archiviazione di queste denunce, rivendicando la legittimità di tutte le esperienze di mutualismo e autogestione anche attraverso pratiche di conflitto che puntino a produrre trasformazioni sociali in senso progressivo.

    Noi vogliamo che il Terra Rossa prosegua le sue attività di mutualismo solidale, ma soprattutto chiediamo il riconoscimento degli spazi di autogestione e autogoverno come esempi di impegno civico da sostenere, non criminalizzare.

    Questo si lega alla più ampia battaglia nazionale per l’inserimento in Costituzione del diritto e dovere di resistenza quando i pubblici poteri violino i diritti dei cittadini e quando essa miri all’estensione delle condizioni democratiche attraverso le pratiche di conflitto e di partecipazione popolare alla vita pubblica.

    https://www.change.org/p/csoa-terra-rossa-contro-la-repressione-per-il-terra-rossa-e-il-diritto-di-resistenza

  9. Eros ha detto:

    E quali erano questi alti livelli di consenso, forse il sindaco di Zollino? Quello che a l’ingresso del suo paese su un’aiuola ha fatto mettere un ridicolo cartello con il pugno chiuso e sotto scritto “Giardinieri Sovversivi”?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.