DIARIO DI EURO 2016/ ITALIA GUERRIERA FUORI CONTRO LA GERMANIA, I TEDESCHI PASSANO SOLO AI RIGORI

| 3 Luglio 2016 | 0 Comments

di Laura Ricci______

Con i nomi delle prime semifinaliste che si scontreranno nel prossimo turno, ovvero la grande sorpresa del Galles e il fortunato Portogallo di Ronaldo arrivato sin qui senza mai vincere nei tempi regolamentari, tocca oggi alla nostra nazionale affrontare l’esame contro i colossi tedeschi.

Alle 21.00 il match Italia-Germania infiamma una già calda serata estiva che al suo termine incorona la terza semifinalista di questo europeo, in attesa del sorprendente incrocio tra Francia e Islanda che tanto incuriosisce il popolo calcistico.

Sfida fra titani- Le motivazioni in campo certamente non mancano: oltre alla naturale spinta che un quarto di finale di tale importanza implica, la rivalità fra le due squadre (ben nota in tutto il mondo) assicura quella scintilla in campo che rende una partita non una semplice partita, ma una vera e propria questione d’onore.

Di trentatrè match fra Italia e Germania, gli azzurri vantano (non poco) la propria superiorità in termini di vittorie: quindici per l’Italia e otto per i tedeschi.

Negli incontri “che contano”, gli azzurri hanno sempre avuto la meglio; l’ultimo episodio risale agli europei del 2012 disputati proprio in terra tedesca. La semifinale terminò con il risultato di 2-1 in favore della nazionale di Prandelli che riuscì a ribaltare i pronostici completamente favorevoli alla Germania.

La favorita– Ad oggi, la favorita del caso rimane la squadra di Low per superiorità tecnica e grande qualità in ogni zona del campo.

Ai favori dei pronostici calcistici però rispondono quelli basati sulle statistiche e sull’appena descritta inerzia che sempre ha assistito l’Italia, alla quale si aggiunge quel “fattore Conte” che tutti hanno imparato a non sottovalutare.

La partita– Il pallino del gioco lo detiene la Germania per la maggior parte del tempo utile; un primo tempo bloccato da entrambe le parti con le squadre che si temono a vicenda, lascia spazio a una seconda frazione di gioco più viva ed emozionante.

Il goal di Ozil apre le marcature e i ragazzi di Conte sembrano accusare il colpo, ma super Gigi Buffon mantiene i suoi in vita con una parata da manuale su un rocambolesco tentativo di tacco da parte di Gomez che prova a chiuderla, ma si vede chiudere  la saracinesca.

Gli azzurri sono bravi a non demordere e vengono premiati con un calcio di rigore a favore concretizzato dal freddo e lucido Bonucci.

Da questo momento le speranze dell’Italia si fanno sempre più vive e i tedeschi sentono salire la tensione e l’incombenza di una possibile rimonta degli avversari.

Dopo trenta minuti di supplementari piuttosto spenti in cui entrambe le corazzate hanno voluto pensare più a non subire goal che a segnarli, i rigori rappresentano una sentenza per l’Italia che si presenta al dischetto di fronte a uno dei portieri più forti del mondo, Neur, in maniera non troppo precisa.

Gli errori della Germania, che pure non eccelle nell’esecuzione dei rigori sbagliandone uno dietro l’altro, insieme alle parate dell’eterno Buffon, non bastano agli azzurri che, tra i vari errori, vedono Pellè eccedere in presunzione e arroganza sfidando il numero uno tedesco in maniera fuori luogo e, poi, sbagliando.

Così termina la bella avventura degli azzurri a Euro 2016, con un’Italia che ha tenuto testa alle favorite del torneo e alle maggiori forze calcistiche del mondo, Germania inclusa.

Onore ai guerrieri- L’Italia che ci lasciamo alle spalle è un’Italia che ha lottato fino all’ultimo dimostrando di avere cuore e grinta da vendere.

Le parole del commosso Barzagli a fine partita risuonano ai microfoni della RAI: “Dispiace molto, purtroppo di questa bella squadra nessuno ricorderà niente perchè quando esci dalla competizione è così, ma noi ce l’abbiamo messa tutta”.

La pecora nera- Rimane di brutto il ricordo della nota stonata di Pellè in questo particolare match: ai suoi non pesa tanto il rigore potenzialmente decisivo sparato al vento, quanto più la spropositata sicurezza ostentata dall’attaccante salentino appena prima di calciare dal dischetto nei confronti di Neur, con gesti esemplari a indicare a indicare “ti faccio lo scavetto, stai attento”, per poi fallire.

Poco prima, nel corso del secondo tempo supplementare, il giocatore aveva peccato già di eccessiva sicurezza rivolgendosi ai suoi con un “datelo a me il pallone che lo sgonfio”; nulla di fatto, che peccato.

 

Category: Sport

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