LE IDEE / UN’ ALTRA EUROPA E’ POSSIBILE. PAROLA DI JEREMY RIFKIN

| 8 Luglio 2016 | 0 Comments

(g..p.)______Jeremy Rifkin, il teorico della terza rivoluzione industriale, oggi da Bratislava ha proposto la sua ‘cura’ per guarire le malattie dell’ Unione Europea.

Basta con l’Europa ossessionata dal debito. La Brexit ha dimostrato che questa Europa ha fallito, ma c’è un’altra Europa che punta al rilancio partendo dal basso, che scommette su un’economia sociale e collaborativa, che è in grado di migliorare la qualità della vita di tutti. Occorre passare dal neoliberismo imperante a parametri qualitativi: miglioramento della scolarizzazione, sanità più efficiente, difesa dell’ambiente. Un social compact al posto del fiscal compact…Stiamo rubando l’equilibrio del pianeta, le condizioni necessarie a garantire la sopravvivenza.

Inoltre in Europa le spese per le infrastrutture della seconda rivoluzione industriale, quella che sta tramontando, ammontano a circa 750 miliardi di euro l’anno. Basterebbe riconvertirne una parte per avere una forte spinta innovativa a costo zero. 

“Bisogna spingere in direzione dell’internet della comunicazione, dell’internet delle energie rinnovabili e dell’internet della nuova mobilità. Scommettere sul digitale vuol dire realizzare formidabili risparmi migliorando sensibilmente i servizi…

E’ necessario  abbattere i consumi energetici e gli sprechi migliorando la qualità dell’ambiente e il livello di vita dei cittadini.

E’ l’unica strada da percorrere perché la vecchia economia ha fallito: le crisi che stiamo attraversando, da quella economica a quella sociale, lo dimostrano”.

LA DOCUMENTAZIONE______

Jeremy Rifkin, economista, attivista e saggista statunitense, ha 71 anni.

Attivista del movimento pacifista e ambientalista statunitense negli anni Sessanta e Settanta; impegnato a sostegno dell’adozione di politiche governative “responsabili” in diversi ambiti, sia relativi all’ambiente, sia alla tecnologia; impegno teorizzato in numerosi dei suoi saggi e lavori. È vegetariano.

Con il suo trattato del 1977 “Who Should Play God?” è stato uno dei primi a criticare l’allora nascente scienza delle biotecnologie.

Nel 1992 lancia il suo J’accuse contro quella che chiama la “cultura della bistecca” con il saggio “Ecocidio”.

Nel 1995 scrive “La fine del lavoro”: il declino della forza lavoro globale e l’avvento dell’era post-mercato, in cui prefigura il definitivo trionfo delle macchine sul lavoro umano, proponendo possibili soluzioni per ridurre l’impatto sociale e anzi trarre vantaggio da questa trasformazione.

Nel 2010 esce in Italia il libro “La civiltà dell’empatia2, cui segue “La civiltà dell’ idrogeno”.

Nel 2013 partecipa al V-Day 3 organizzato da Beppe Grillo e, tramite un videomessaggio, spiega in maniera dettagliata la fine dell’età industriale, la necessità di cambiare le nostre fonti energetiche, passando gradualmente dall’estrazione dei combustili fossili alle fonti rinnovabili, il cambiamento climatico e la variazione sconvolgente del ciclo dell’acqua sulla Terra.

In aggiunta al suo impegno negli Stati Uniti, Rifkin è stato attivo anche in Europa come consigliere di alcuni capi di governo e, in particolare, ha operato come consigliere personale sulle questioni energetiche di Romano Prodi.

Category: Cronaca, Cultura, Politica

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