DA RAGAZZO ABBRACCIO’ LA POLITICA. DA ADULTO, GRAZIE ALLA POLITICA, ABBRACCIO’ ALTRE COSE. ECCO QUELLO CHE MANCA NEL LIBRO DI SANDRO FRISULLO, CHE SARA’ PRESENTATO A LECCE LUNEDI’ SERA INSIEME A MASSIMO D’ALEMA. “Una storia di sinistra”, QUELLA DEGLI AFFARI

| 10 Luglio 2016 | 2 Comments

(g.p.)_____”Abbracciammo la politica da ragazzi Una storia di sinistra. Dal Pci al Pd tra riflessioni appunti e memorie” è il libro di Sandro Frisullo, Lupo Editore, che sarà presentato a Lecce lunedì 11 luglio, alle 18.30, all’ Hotel Tiziano, con la partecipazione di Massimo D’Alema______

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Scrive Gianni Cuperlo, nella prefazione: “Quando si entra in una stagione diversa dove cominciano a pesare anche i consuntivi, si sente quasi l’obbligo di raccontare a chi è venuto dopo cosa è stato il tempo di prima…Più o meno queste pagine…riflettono un sentimento del genere…Quindi storia e politica, ma nella combinazione migliore…Quella insopprimibile curiosità per le sorti del mondo e quella irriducibile domanda di giustizia che fa della sinistra ciò che dev’essere: una lotta mai compiuta per lasciare a chi verrà dopo qualcosa di diverso e migliore da ciò che a noi è stato lasciato da quelli di prima“______

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“Castrignano dei Greci (Lecce) 20 aprile 1955. Politico. Pd (Ds). Ex vicepresidente della giunta Vendola in Puglia e assessore allo Sviluppo economico alla Regione. Sostituito nel rimpasto del luglio 2009, accusato dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini di averlo favorito in cambio di incontri sessuali, il 18 marzo 2010 fu arrestato (associazione a delinquere e turbativa d’asta). Nel dicembre 2012, condannato con rito abbreviato a due anni e 8 mesi: la procura aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione”.

Giorgio Dell’ Arti, “Cinquantamila giorni”, Corriere della sera”, 19 dicembre 2013______

 

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“La Cassazione ha confermato la condanna per turbativa d’asta a un anno e quattro mesi a carico dell’ imprenditore della sanità pugliese Gianpaolo Tarantini e a un anno di reclusione, per lo stesso reato, a carico dell’ex vice presidente della Regione Puglia, il leccese, Sandro Frisullo, del Pd, con l’interdizione dai pubblici uffici per tutta la durata della pena.

Per Frisullo è stata invece annullata con rinvio la condanna a 4 mesi di reclusione per continuazione del reato sulla quale dovrà tornarsi a pronunciare la Corte di appello di Bari. Tarantini, il cui ricorso è stato dichiarato inammissibile, è stato anche condannato a pagare 1500 euro alla Cassa delle Ammende e 3500 euro per le spese della Regione Puglia costituitasi parte civile.

Frisullo, invece, deve pagare il 60% delle spese legali liquidate alla Regione Puglia a carico di Tarantini. I due, accusati di turbativa d’asta per l’acquisto delle attrezzature di due sale operatorie, erano stati condannati dalla Corte d’appello di Bari nel 2014.

leccecronaca.it, 31 gennaio 2016 ______

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A volte ritornano. Dopo le “mazzette” e le “mazzette sessuali”, adesso, per gli anni di “lavoro” prestato da consigliere regionale, prende “solo” 11.375 euro al mese di vitalizio

(fonte: Consiglio regionale della Puglia)______

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“Da Tarantini accettava denaro, tanto denaro. E poi le prestazioni di tre escort o il pagamento di costosi capi di abbigliamento. In cambio (…) si spendeva perché le aziende dello spregiudicato imprenditore facessero affari con la Asl di Lecce. (…)

Ai magistrati Tarantini ricorda di aver conosciuto Frisullo tra il 2006 ed il 2007. “Voglio fare business su Lecce” gli dice quando i due entrano in confidenza. Il resto è il racconto di un rapporto che si basa su scambi di favori reciproci.

Grazie all’allora assessore regionale, le aziende di Tarantini ottengono dall’Asl di Lecce (la città dove l’esponente politico vive) appalti per un valore di cinque milioni di euro. Frisullo si spende per Tarantini. Gli fa conoscere il direttore amministrativo dell’Asl Vincenzo Valente che, pure, riceve tangenti. Lo mette in contatto con Antonio Montinaro, primario del reparto di neurochirurgia con il quale conclude affari per lui vantaggiosi. Il sistema è semplice.

Le gare d’appalto o le procedure (almeno cinque quelle truccate) vengono preconfezionate perché siano sempre le aziende di Tarantini a vincere. L’imprenditore ricambia quella che lui stesso in un interrogatorio definisce “la protezione politica” .

Nel 2008, per undici mesi, dà a Frisullo la somma di 12 mila euro, soldi che vengono consegnati in una stazione di servizio alle porte di Bari, in ufficio alla Regione oppure in automobile. Successivamente l’esponente del Pd avrebbe ricevuto altri 100 mila euro, per un totale di circa 230 mila euro”.

Gabriella De Matteis, “La Repubblica” 19 marzo 2010______

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“Massimo e Sandro si sono conosciuti quando ancora esisteva il Pci, negli anni – era il 1980 – in cui D’Alema fu mandato da Roma a “farsi le ossa” in Puglia. E lì, tra gli altri, trovò anche Sandro Frisullo, uno dei ragazzi più sgobboni usciti dalla covata della Fgci pugliese.

Un ragazzone alto, che parlava poco, un gran lavoratore, che diventava rosso quando si parlava di ragazze: “A me non mi filano…”. Con D’Alema nasce allora un sodalizio che sarebbe durato decenni. Il compagno Frisullo diventa il referente di D’Alema nel Salento (lì tutti sanno che Sandro è stato uno degli artefici delle vittoriose campagne elettorali nel collegio di Gallipoli), nel 2004 è sempre al fianco del leader nella campagna per le Europee, fino a quando nel 2005, con la vittoria di Nichi Vendola alla Regione, l’ex premier chiede al suo vecchio amico di diventare vicepresidente della Regione”.

Fabio Martini, “La Stampa”, 19 marzo 2010______

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“Secondo il pool di tre pm, infatti, oltre allo “stipendio” mensile di 12mila euro, e ai 150.000 euro pagati in un’unica tranche, ci sarebbero stati anche regali compromettenti. Costosi capi di abbigliamento, buoni benzina e le ormai note prestazioni di natura sessuale da parte di Maria Teresa De Nicolò, Vanessa Di Meglio e Sonia Carpentone, alcune delle ragazze che figurano nel libro paga di Gianpaolo. Il giovane imprenditore, per l’amico diessino, avrebbe anche messo a disposizione una macchina con autista e offerto un servizio di pulizia per il pied a terre barese di via Giulio Petroni, l’alcova degli incontri amorosi.
«Insieme all’imprenditore barese Domenico Marzocca», indagato a piede libero, Tarantini dice di essersi accaparrato «appalti per un milione di euro, per la fornitura di materiale sanitario, e per quattro milioni di euro, per la “gestione dinamica dei documenti cartacei e cartelle cliniche” banditi dalla Asl di Lecce.

Lo scambio tra i due inizia gradualmente, stando alla confessione di Tarantini. «Ho conosciuto Frisullo attraverso De Santis», spiega Gianpi riferendosi a Roberto (l’amico fraterno di Massimo D’Alema), e «che me lo presentò nel 2006/2007. Frisullo sapeva delle ragazze che frequentavo. Quando il rapporto con lui si intensificò, pensai di sfruttare l’opportunità rappresentata dal fatto che lui era assessore e vicepresidente della giunta regionale, chiedendogli alcuni piaceri in cambio di denaro, cosa che effettivamente avvenne. allentarono».

Roberta Catania, “Libero”, 19 marzo 2010______

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Maria Teresa De Nicolò è una delle ragazze pagate da Gianpaolo Tarantini per incontrare il presidente Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli ma anche per ingraziarsi politici e dirigenti amministrativi locali.
Racconta Terry: “Una volta, però, Gianpaolo le chiese qualcosa di più. Mi parlò di questo suo amico importante, non mi fece il nome, un politico che avrebbe potuto aiutarmi anche per il lavoro. Fu così che decisi di accettare e incontrati Sandro Frisullo. La prima volta che ci vedemmo, pranzammo in tre, nell’appartamento di via Capruzzi. Poi Gianpaolo andò via e io rimasi con Frisullo. Sì, siamo stati insieme. Per questo Gianpaolo mi ha fatto questi regali, ma non è come la racconta lui. E’ vero che con Frisullo ci siamo rivisti, almeno in altre due occasioni, ma lui mi sembrava quasi si fosse invaghito: mi scriveva messaggini, mi rivolgeva pensieri dolci“.

g. d. mat e g. fosch , “La Repubblica”, 12 settembre 2009______

 

 

 

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“Dal fascicolo emergono anche nuove intercettazioni telefoniche tra Gianpaolo Tarantini e Sandro Frisullo, anche relative alla forniture dalla escort che l’imprenditore barese forniva all’ allora amministratore del Pd.

Ecco una delle telefonate captate. Tarantini (T) Frisullo (F)

T: Hai parlato?

F: Eh… mi ha mandato un messaggio

T: Ah…

F: Mi ha detto… ‘spero di poterti conoscere prestò

T: ahahah (ride)

F: eh… e io le ho detto… ‘è anche la mia speranza, a prestissimò

T: ahahaha (ride) stronzo!

F: Che faccio, che faccio, la chiamo più tardi?

T: Si, chiamala alle otto!

T: Senti!

F: Ma che cosa fa?

T: No, fa, lavora in un’agenzia… di moda

F: Di?

T: Di moda… (incomprensible) pubblicitaria… una bellissima ragazza

F: Ho capito… Va bene…

T: Molto bella!

F: quanti anni ha?

T: 29, 28

F: Ho capito… Va bene

T: Parlato poi oggi, tutto a posto?

F: Tutto a posto, poi ti dico

T: Ok, ciao, ciao

F: Ciao”.

Redazione, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 19 marzo 2010______

“Le Fiamme Gialle tratteggiano in particolare il ruolo di due indagati per i quali avevano richiesto misure di detenzione cautelare : Francesco Ritella, il faccendiere, e la dirigente Lucia Buonamico, responsabile della programmazione e della gestione sanitaria nella giunta di Vendola, definita ‘personaggio chiave della vicenda criminale’.

“Intorno a Ritella, patron della clinica Kentron di Putignano che riesce ad ottenere l’accreditamento nel tempo record di due anni, gli investigatori costruiscono una lunga ragnatela di contatti tutta interna al mondo dei DS’. Scrivono infatti le Fiamme Gialle : ‘Ritella si presenta come persona vicina all’allora presidente dei Democratici di Sinistra, ovvero Massimo D’Alema, talmente intimo del quale da arrivare ad occupare il posto a lui riservato in tribuna d’onore allo stadio Olimpico di Roma per assistere ad una partita di Champions League con il Manchester United.

Pur non dichiarando alcun reddito, Ritella è in condizione di mandare regali a D’Alema tramite il suo amico Mimmo, usuario di un’utenza intestata ai DS, ma anche di mettere a disposizione un’auto con autista per un altro rappresentante dei vertici dei DS di rientro a Roma da Lecce, oltre che di mantenere (a spese della Kentron) un appartamento a Roma utilizzato da imprenditori e politici vicini a quel partito.

Poi ci sono le vacanze di Capodanno 2008 trascorse in Spagna con l’avvocato Federico Massa e l’ex vicepresidente regionale Sandro Frisullo del PD, vice ed intimo di Vendola nella prima giunta regionale, con il quale è stato in frequente contatto telefonico e periodicamente si è incontrato, e dal cui autista si è fatto recapitare una bozza del bilancio regionale da approvare’.

E ci sono pure le telefonate di Ritella con Roberto De Santis, ‘consulente di impresa e lobbista con molteplici conoscenze nel mondo politico ed i rapporti con il senatore Nicola Latorre, vicepresidente del Gruppo PD al Senato, e con suo fratello. Era evidentemente consapevole di operare nell’interesse di un personaggio che appartiene alle sfere alte’ “.

Rosergarten, “Qelsi”, 12 aprile 2012______

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“Il grande male italiano. La politica degli affari e gli affari della politica, quell’intreccio di interessi che raramente emerge alla luce del sole ma che condiziona in modo decisivo la vita del paese: ecco il sottobosco, il cuore politico-economico dove il business è business, indipendentemente dal partito di appartenenza, e l’interesse di pochi, i soliti, piega l’interesse generale. Tutti dalla stessa parte, quella dei soldi. Così si arriva al paradosso che sul palcoscenico della politica destra e sinistra se le suonano di santa ragione, mente nel sottobosco trovano un accordo che avvantaggia entrambe…

Berlusconi e D’Alema, invece, da due decenni ostentano una reciproca inimicizia, se non disprezzo, per poi scambiarsi gentilezze sottobanco. Molti hanno provato a spiegare le ragioni di questa strana sintonia tra i due, ma nessuna interpretazione è risultata mai del tutto convincente. In questo libro cercheremo di offrire una nuova chiave di lettura, basata sull’osservazione delle convergenze del mondo dalemiano con quello berlusconiano nel cosiddetto “sottobosco”…

Il bacio in bocca tra D’Alema e Berlusconi, uomini simbolo degli ultimi due decenni di storia politica italiana, si è infatti realizzato in questo ambiente raramente rischiarato dai raggi del sole, immerso com’è nell’umidità all’ombra delle piante d’alto fusto. Un ambiente che descriveremo attingendo alle carte inedite delle inchieste sugli affari, in comune e non, di Marcello Dell’Utri, braccio sinistro di Berlusconi, e Roberto De Santis, che definisce D’Alema il proprio “fratello maggiore”. A cominciare da una partita di petrolio venezuelano, intorno alla quale ruotano anche un personaggio vicino alle cosche calabresi e un imprenditore cresciuto a pane e politica che riesce a essere legato nello stesso tempo a D’Alema e a Dell’Utri…

Parleremo poi dello scandalo di Bari, dove Gianpaolo Tarantini procurava signorine per le serate del Cavaliere con lo scopo finale di fare affari con amici di D’Alema e alcuni finanziatori della sua fondazione. Ma soprattutto scopriremo che in questi ultimi due decenni lo stile di vita della nuova classe dirigente – di centrosinistra come di centrodestra – è stato simile, quasi uguale: ognuno ha avuto allegri salotti e scandali conditi da escort. Le vicende in cui sono coinvolti gli uomini più vicini a D’Alema dimostrano infatti che la differenza (anzi, la lontananza) politica tra le due realtà è spesso mera sovrastruttura, se non addirittura finzione: nei fatti, negli affari e nello stile di vita, quei due mondi apparentemente opposti si sono di frequente intersecati. A Palazzo Chigi, a Montecitorio e a Palazzo Madama si tende a parlare dei massimi sistemi, a sottolineare la differenza e a litigare. Ma le decisioni politiche diventano concrete nel sottobosco, un ambiente lontano dai riflettori che incarna l’anima vera – politica, civile e morale – dell’Italia di oggi. È il cuore politico-economico del nostro malandato paese. Dove ci si spartisce il denaro superando ogni contrasto, dove spesso vince chi ha migliori agganci e le regole di una sana competizione vengono falsate alterando lo sviluppo economico e sociale”.

Claudio Gatti e Ferruccio Sansa, “Il sottobosco”, Chiarelettere, 2012______

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Roberto De Santis e Massimo Tarantini erano i re del lucroso mercato del gas in Puglia. Decisero di allargarsi. E trovarono i contatti giusti per avviare l’ arrivo del gas dall’ Azerbaijan. Dovettero faticare per vincere la concorrenza, di altre ‘operazioni’ del genere, ma alla fine il progetto “dalemiano” fu privilegiato, e nacque il consorzio Tap, con approdo a Melendugno.

L’ apoteosi – capolavoro di Roberto De Santis,  a favore di D’Alema, naturalmente, che proprio da lui aveva comprato presto un Baltic da 15,5 metri di nome Ikarus.
D’ estate, la sera, andavano al porto di Gallipoli…

Ma intanto a Roma avevano costituito una piccola società immobiliare, la Parciv, liquidata nel 2010, dopo che era stato il crocevia di ogni genere di affari, dalla riscossione dei tributi locali, alle assicurazioni.
L’altra snodo era, sempre a Roma, la London Court, e poi la Italbrokers…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

…ma sul versante sanità devo ancora riferire di una memorabile cena di gala ‘offerta’ da Giampaolo Tarantini…E’ il 28 marzo 2008. Siamo a Bari, ristorante ‘La Pignata’, il più raffinato ed esclusivo della città. Ai tavoli, una settantina di persone, conto sui tremila euro, pagato dai sui collaboratori, per l’ organizzazione di Giampaolo Tarantini, con la collaborazione di Roberto De Santis (e dagli, sono sempre loro): ci sono tutti i manager e gli imprenditori che contano della sanità pugliese. Con la partecipazione straordinaria di Massimo D’ Alema, all’ epoca ministro degli esteri. E – aggiungi un posto a tavola, che c’è un amico in più – di Michele Emiliano, che “arrivò puntualissimo, e andò via per ultimo“. Giuseppe Puppo, “Il cerchio magico e il suo arcobaleno”, leccecronaca.it, 13 e 14 maggio 2016.

 

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi, Libri, Politica

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Comments (2)

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  1. Stefano Gallotta - tramite Facebook ha detto:

    Una misera pensioncina di 11.500 euro al mese…Dovremmo andar via tutti dall’Italia

  2. Carla Di Chia - tramite Facebook ha detto:

    Qui (ma non solo qui… mi spiace ma non avete l’opzione su questo :-)) campare a sbafo, coi soldi della gente va forte (potrei citare pargoli vendoliani….). Il parassitismo viene anche “premiato” socialmente, ti ci compri compagni, status sociale, chirurgia estetica… perché non il sesso….

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