SCELTE REGIONALI PENALIZZANTI PER IL SALENTO. AREE DEL TERRITORIO ESCLUSE DALLE ATTIVITA’ AGRICOLE

| 28 Luglio 2016 | 1 Comment

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L’ ordine degli agronomi di Lecce ci manda il seguente comunicato______

L’agro di Lecce penalizzato dal nuovo Programma di sviluppo rurale (Psr) della Regione Puglia per gli anni 2014-2020. L’agro si estende su una superficie agricola utilizzata (sau) di oltre 11mila ettari.

Per questo l’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali chiede attenzione alle imprese del territorio. «Pur avendolo sostenuto e ribadito in più occasioni nel corso delle riunioni di partenariato – dice Rosario Centonze, presidente dell’Ordine degli agronomi – il Salento è fortemente penalizzato dal nuovo Psr. Senza entrare nel merito della classificazione del territorio – aggiunge – che, come dice l’assessore ha carattere oggettivo, non si possono però escludere quelle zone individuate come “aree urbane e periurbane (zone A)” dagli interventi previsti dalla “Sottomisura 6.4 ovvero investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra agricole”.

Sulla scheda di misura si legge testualmente chela sottomisura si applica su tutto il territorio regionale”. Ed allora – domanda Centonze – quali sono stati i motivi che hanno spinto il decisore politico a discriminare quelle realtà che ricadono nella zona A – Aree urbane e periurbane?

In un momento così negativo per il comparto agricolo salentino – chiosa il presidente – occorrerebbe puntare sulla valorizzazione del territorio, incentivando la diversificazione delle attività esercitate presso le imprese agricole, in modo da consentire di superare il contesto di scarsa competitività, oltre che creare nuove fonti di reddito ed occupazione.

 

 

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Comments (1)

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  1. Cristian Casili, M5S - tramite redazione ha detto:

    L’assessore Di Gioia, per contestare i fatti acclarati che denuncio nella nota stampa relativa all’esclusione degli agri di Lecce e Taranto dalle misure di sostegno all’imprenditoria agricola e ai giovani agricoltori nell’ambito del PSR 2014-2020, infarcisce la sua replica di numeri e valutazioni errate e attribuisce l’esclusione di Lecce e Taranto a “semplici parametri statistici” che più volte gli ordini professionali degli agronomi hanno chiesto di revisionare in quanto su questi territori abbiamo un rapporto SAT (superficie agricola totale) e densità di popolazione che è perfettamente in linea con quello dei territori classificati “aree rurali”.

    Un assessore non può liquidare questa problematica dicendo che questo risultato è frutto di un Accordo di partenariato tra Stato italiano e UE.
    Non solo: nella scheda di misura del PSR e’ indicato come localizzazione degli interventi l’intero territorio regionale e mi chiedo perché, quindi, nel bando abbiamo l’esclusione di Lecce e Taranto?
    L’assessore poi dovrebbe sapere che le misure atte a sostenere investimenti per la diversificazione delle attività agricole come gli Agriturismi sono legate al miglioramento e recupero di masserie ed edifici rurali.
    E ripeto nei feudi di Lecce e di Taranto le tante strutture rurali presistenti non potranno accedere a questi investimenti perché considerate erroneamente zone periurbane, mentre potranno farlo i giovani e gli agricoltori residenti in altri capoluoghi di provincia.

    I fatti quindi non cambiano di una virgola: gli agri di Lecce e Taranto sono esclusi e ciò non può essere “bilanciato”, come fa furbescamente l’assessore, dai benefici di cui godono i rispettivi territori provinciali. Come se Di Gioia dicesse: Taranto città non si lamenti, Manduria esplode di salute. Oppure: Lecce non protesti, su Castrignano del Capo piovono finanziamenti.

    Si metta mano a questa ingiustizia per le tante imprese agricole e i giovani che vogliono investire in agri strategici come Lecce e Taranto. L’assessore attivi gli organi competenti ed entro fine anno faccia correggere i parametri utilizzati e garantisca gli investimenti a tutti i territori pugliesi.

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