XYLELLA / COSI’ RIDEVA / UNA ‘CONFERENZA – STAMPA’ ALLUCINANTE. QUASI DUE ORE DI PASSERELLA DI DOTTI, MEDICI E SAPIENTI, PER NON DIRE QUASI NULLA. POI LA PASSERELLA DEI POLITICI. INFINE, GRAZIE A TUTTI E ARRIVEDERCI. E, SCUSI…SE VUOI FARE DOMANDE? SEI “un provocatore”, PAROLA DI ENERGUMENO

| 29 Luglio 2016 | 11 Comments

di Giuseppe Puppo______

Sono esterrefatto, io. Dispiaciuto poi. Ma dispiaciuto non per me, per voi, amici lettori di leccecronaca.it, ai quali, qualunque sia l’ argomento, cerchiamo sempre, ognuno di noi della redazione, per il suo settore, di dare un servizio preciso, soprattutto motivato, argomentato, ecco, affinché ognuno possa farsi il proprio convincimento, sia riferendo puntualmente quello che c’è da riferire, sia approfondendo, con la ricerca, e la riflessione, quello che c’è da approfondire.

Perché SIAMO GIORNALISTI, NON SIAMO PASSACARTE, NON SIAMO REGISTRATORI, TANTOMENO MEGAFONI DEL POTERE, O DI GRUPPI DI POTERE VECCHI E NUOVI. Avremmo voluto fare così anche oggi.

Purtroppo, non è possibile.

Mi è stato impedito di ricevere le risposte che ho sollecitato, che sono riuscito a sollecitare, anche se non avrebbero voluto.

Volevo semplicemente capire, per far capire.

Volevo fare il mio compito, che è la mia passione, onestamente.

Ma evidentemente ciò non è possibile, per taluni. Non è ammissibile. Per questo sono dispiaciuto. Perché evidentemente l’ arroganza del potere e dei gruppi di potere vecchi e nuovi sta raggiungendo limiti intollerabili: vorrebbero i giornalisti passacarte e megafono, e non giornalisti che cercano di capire. Poi, dice che siamo al settantasettesimo posto nella classifica mondiale della libertà di stampa.

Ma nemmeno col caro leader, nemmeno a Pyongyang succedono ‘ste robe qua.

E, poi, e la chiudo qui, ma solo per il momento, perché ‘stasera stessa voglio vedere che cosa ne pensa l’ ordine dei giornalisti di Bari, di quanto successo stamattina a Lecce, ma lasciatemelo dire: una cosa simile, non mi era mai successa, mai, e sono decenni. Mai, dovunque fossi andato, sono stato insultato, per aver fatto una domanda nella sede legittima e deputata quale una conferenza – stampa, per quanto non volessero farne fare. Mai, mi era capitato di vedere impedita la possibilità di ricevere risposte.

Ho intervistato ministri, deputati, magistrati, militari, ho indagato sui misteri d’ Italia, sono andato alle assemblee delle Brigate Rosse, o simili, ho partecipato a centinaia di conferenze – stampa, dei lobbysti, dei terroristi, degli extraterrestri, e tutti, tutti mi hanno fatto fare domande. E hanno risposto. Ma evidentemente c’è sempre una prima volta. Non resta che prenderne atto, per il momento.

Scusate lo sfogo personale. E veniamo alla cronaca.

Eravamo stati invitati come leccecronaca.it a una conferenza – stampa, c’era scritto così, mica passerella, mica comizio, c’ era scritto conferenza stampa, e ci sono andato io.

Confederazione italiana agricoltori (CIA), Organizzazione tra produttori olivicoltori (APOL) e Italia Nostra (SEZIONE SUD SALENTO) avevano convocato i giornalisti sul tema “Disastro xylella, prospettive oltre il danno. Un problema agricolo, ambientale e culturale“, all’ hotel Hilton, per le 10.30.

Che poi sono diventate le 11, perché bisognava aspettare che arrivassero Paolo De Castro e Raffaele Fitto, quest’ inedito tandem che viaggia ora insieme da Bruxelles in Puglia, questo patto dei Nazareni per gli ulivi mutanti, questo corto circuito del pensiero unico conservatori, riformisti e piddini.

Già questo non è elegante, anzi, è da maleducati, ma così ha deciso il conduttore – giornalista – regista della mattinata, Marco Renna.

Alle 11, alla buon’ ora, finalmente si comincia.

Dopo i saluti dell’ Apol, gli interventi di Giuseppe Sparascio, della CIA, di Marcello Seclì di Italia Nostra, e di Giuseppe Mauro Ferro, agronomo e accademico dei Georgofili.

Più, subito dopo, gli europarlamentari Paolo De Castro, e Raffaele Fitto, e i parlamentari Rocco Palese e Salvatore Capone.

Cosa hanno detto? Ho capito poco e niente.

La xylella un dramma, bisogna farlo comprendere ai cittadini. Bisogna ‘fare squadra’, collaborare tutti, marciare uniti. Bisogna fare qualcosa. Le cure proposte e auspicate dai magistrati sono inefficaci. Bisogna ridisegnare il territorio. Bisogna ottenere che venga levato dall’ Unione Europea il divieto di reimpiantare (sostituire una specie con altre). I risarcimenti, i soldi, agli agricoltori, vanno vincolati a tale obiettivo preciso. Queste cose qua, han detto.

C’ era poco da capire: gli interventi si sono articolati tutti quanti più o meno sulla falsariga di codeste considerazioni.

Intanto, si erano fatte le 12.15, e Marco Renna, di fretta e furia, ha dichiarato chiusa la seduta.

Ma come? Dall’ ultima fila, dove ero stato pazientemente ed educatamente a sentire, ho obiettato, molto pacatamente: – ma scusi? Non era una conferenza – stampa? Non c’è la possibilità di fare domande? Io non ho capito alcune cose, e vorrei capirle, per scrivere correttamente, e far capire, quello che avete detto…

A questo punto, nella sala, nonostante l’ aria condizionata, l’ atmosfera si è surriscaldata, raggiungendo subito livelli superiori a quelli pur notevoli dell’ esterno mezzogiorno dell’ estate salentina.

Bontà sua, Marco Renna ha sentenziato che potevo fare le domande, mentre alle mie spalle venivo accerchiato da tre o quattro corpulenti presenti.

Bene, ho detto, le domande sono queste, mi risponda chi vuole e mi faccia capire: – che cosa significa ridisegnare il territorio? Che cosa significa reimpiantare?

Due domandine semplici semplici, espresse in pochi secondi.

Reimpiantare significa sostituire gli ulivi malati e quelli morti con altri“, ha risposto Giuseppe Mauro Ferro, risposto si fa per dire, mentre gli energumeni cominciavano a mormorare, niente affatto calmi e placidi al passaggio delle mie parole seguenti:

– Scusi, questo significa che vanno eradicati? Mi faccia capire, allora gli ulivi malati e morti come dice lei, vanno abbattuti?

“Se lei ha un morto in casa, che fa? Se lo tiene in casa?”

Ora (un attimo, cari lettori, un attimo che sto facendo tutti i debiti scongiuri, adesso che ci penso: magari portasse iella? Ecco, li ho fatti tutti) questo è quanto. Queste sono state le risposte.

Perché poi è successo il casino. Uno degli energumeni ha cominciato a gridare: “Non gli rispondete! Non gli rispondete! E’ un provocatore!” – mente gli altri mi si sono parati davanti, quando mi sono alzato in piedi, a cercare di spiegare all’ energumeno che stavo semplicemente assolvendo il mio compito, che volevo semplicemente capire per far capire.

Pure Raffaele Fitto si è levato dal suo angolo di prima fila, e si è diretto beatamente fra i suoi, sorridendo, evidentemente divertito da quanto stava accadendo.

Nessuno dei politici è intervenuto in qualche modo, si sono tutti dileguati.

Mentre io dicevo all’ energumeno che non poteva e non doveva definirmi “un provocatore”, sono stato avvicinato da due ragazzi, erano giovani.

“Lascialo stare, è un violento” – mi ha sussurrato uno, pallido in volto.

– Beh, io sono non violento gandhiano, ci compensiamo – gli ho risposto.

” Meglio che te ne vai subito, stai attento alla macchina” – mi ha sussurrato l’ altro.

– Beh, tanto sono a piedi – gli ho risposto.

Non so chi fossero, se no ve lo direi.

Non ho altro da raccontarvi, fra le urla degli energumeni, i conferenzieri dileguatisi e io che mi sono ritrovato sospinto fuori dalla porta, è finita qua, è finita così, una ‘conferenza – stampa’ allucinante, fuori dall’ albergo, dove, nonostante i trenta gradi e passa, l’ aria era più fresca, e certo più pulita, di quella che si respirava dentro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica, reportage

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Comments (11)

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  1. Oronzo ha detto:

    Egregio Signor Giuseppe, ho letto quanto ha scritto e sono rimasto sconcertato per come questi personaggi politici “Salentini” riciclati come un rifiuto organico, stiano trattanto il problema del Nostro territorio a cuor leggero. Lei ha fatto benissimo a porre quelle domande per informare i cittadini, un bravo giornalista non scende a compromessi con nessuno pur di dare l’informazione. Sono loro, meschini, che dovrebbero tutelare i nostri interessi e non lo fanno. Ho apprezzato e continuerò a seguirla, cordialmente – Oronzo Conte

  2. Paolo ha detto:

    Ma quale esposto all’Ordine! Questi episodi d’intimidazione mafiosa vanno denunciati alla Procura della Repubblica. Gli ulivi li avranno anche dissequestrati, ma qualcuno meriterebbe di vedere il cielo a scacchi!

  3. Andrea ha detto:

    è asurdo come in modo sfacciato siano cosi arroganti nel ruolo che ricoprono questi intrallazzatori del salento…
    sono profondamente irritato e dispiaciuto per lei caro giornalista, quanto per la sorte del nostro territorio.

  4. comitato di redazione ha detto:

    Il comitato di redazione di leccecronaca.it esprime una condanna decisa per quanto avvenuto ieri; chiede l’ intervento dell’ ordine dei giornalisti; auspica che a tutti i colleghi venga permesso sempre di svolgere il proprio compito al servizio dei lettori e dei cittadini tutti

  5. Elena Vada, responsabile relazioni esterne ha detto:

    In qualità di direttore editoriale e responsabile relazioni esterne ho fatto subito una dettagliata relazione al presidente della società editrice, e ne ho chiesto l’ intervento.
    Nell’ occasione, auspico che finisca questo malcostume di tanti organizzatori di sedicenti ‘conferenze stampa’, in cui la comunicazione è a senso unico, serve solamente a loro per fare passerella e rifiuta la libera partecipazione dei giornalisti, ai quali viene impedito di fare domande.

  6. Marco Rollo, presidente Azione parallela editrice ha detto:

    Apprendo con sdegno e preoccupazione quanto accaduto ieri.
    Anche a nome di tutti i soci fondatori e amministratori della società editrice Azione parallela esprimo solidarietà al direttore.
    A lui e a tutti i redattori e i collaboratori, nell’ occasione, confermo fiducia con entusiasmo, e rinnovo il plauso per i successi di attenzione e riscontri che leccecronaca.it sta ottenendo di giorno in giorno sempre di più, affermandosi come realtà consolidata e prestigiosa nel panorama editoriale non solo salentino, ma nazionale tutto.
    In particolare, nell’ occasione, mi è gradito esprimere una grande soddisfazione per come il nostro giornale, al servizio del territorio e dei cittadini tutti, ha affrontato, e certamente continuerà ad affrontare, la così detta vicenda ‘xylella’: e per ciò un grazie in particolare alla nostra redattrice Eleonora Ciminiello, per il suo unico e prezioso lavoro di ricerca e riflessione, di cui anche ieri ha dato una nuova, impareggiabile prova, con l’ articolo sulla famigerata ‘conferenza – stampa’.

  7. Eleonora Ciminiello ha detto:

    Dire la verità su Tutto ciò che ci circonda è l’unico strumento che l’informazione possiede per portare avanti il suo mestiere. Non credo, in coscienza, di aver fatto tanto di più rispetto a chi lavora ogni giorno all’interno di leccecronaca, a parte aver ascoltato la mia curiosità, i suggerimenti ed il mio intuito.
    Spero di poter andare oltre, oltre xylella occupandomi attivamente di problematiche che colpiscono con la stessa ignomia i cittadini ed il territorio. Sono certa che gli argomenti ahi noi non mancheranno, e le cronache ce ne danno sempre di più atto.

    Da donna che tenta di fare informazione cerco di fornire dati oggettivi e punti di vista liberi quindi ringrazio per la fiducia il presidente Marco Rollo e confido che leccecronaca resti così come l’ho conosciuto e si ponga in tutte le situazioni al servizio della verità e dell’informazione.
    Riguardo quanto accaduto ieri, purtroppo il mio stomaco non ha retto e non ho avuto il dispiacere di assistere alle minacce subite da Giuseppe Puppo, ma l’aria che tirava non lasciava presagire nulla di buono.

  8. Valerio Melcore ha detto:

    Caro Giuseppe,
    in questi sei anni in cui ti ho affiancato alla guida di Leccecronaca in qualità di Direttore Editoriale, ne abbiamo viste di cotte e di crude, abbiamo subito minacce, a volte celate da un sorriso a volte dirette, abbiamo ricevuto “consigli amichevoli” non richiesti, più volte abbiamo subito attacchi personali, ma non era mai accaduto un fatto di questa gravità.
    La gravità dell’episodio è tale perché avvenuta durante una Conferenza stampa, alla presenza di personaggi che rappresentano le istituzioni e che dovrebbero difendere la democrazia e la libertà di parola, ed hanno permesso invece, che ad un giornalista fosse impedito di svolgere il proprio lavoro.
    Nell’esprimerti la mia personale solidarietà, colgo l’occasione per fare gli auguri alla bravissima Elena che mi ha sostituto.
    Come sai ho dovuto lasciare il mio incarico nel giornale per dedicarmi all’agenzia di pubblicità che amministro, ma voglio che tu sappia che ti sono vicino, e che comportamenti di censura o di minaccia nei confronti tuoi o dei giornalisti che ti sono a fianco, invece di arrestare, fanno crescere il consenso e la credibilità di Leccecronaca.

  9. Fabio Coppola - tramite redazione ha detto:

    Gentile Direttore,

    con questo mio messaggio vorrei esprimere la mia solidarietà per quanto avvenuto alla “conferenza stampa” di venerdì.

    Dispiace sapere che il diritto di cronaca di tanti giornalisti venga ancora negato in varie parti del mondo, e anche in paesi più democratici come il nostro.
    Comunque nel male, bisogna trovare il bene: quanto avvenuto è un indicatore che la sua redazione dà fastidio a questi “signori”, pertanto state lavorando bene e continuate così.

    Credo che tutto il Salento buono esprimerebbe solidarietà a Lei e a chi si batte per la verità contro la speculazione e la distruzione del nostro paesaggio.
    Viva il Popolo degli Ulivi, viva il Salento!

    Con stima, Fabio Coppola.

  10. Maurizio Buccarella ha detto:

    Solidarietà massima a Giuseppe Puppo ed a tutta la redazione di Leccecronaca.
    Episodi del genere ci fanno apprezzare sempre più il giornalismo libero e non sottomesso o intimidito.
    Al contempo l’arroganza del potere accresce il disprezzo dei più per questi episodi che offendono la libertà di informazione e di opinione.
    Se posso essere utile in qualsiasi modo, io ci sono.

  11. Ordine dei giornalisti. Consiglio regionale della Puglia - tramite redazione ha detto:

    Comunicato, nella parte he ci riguarda direttamente, dell’ Ordine dei Giornalisti, Consiglio regionale della Puglia______

    NO A DILEGGIO E INTIMIDAZIONI, L’ORDINE CHIEDE RISPETTO PER I GIORNALISTI

    “… come pure intimidatorio è l’atteggiamento subìto da un collega salentino che denuncia la grottesca circostanza di una conferenza stampa (a Lecce, tema Xylella, organizzata da Cia, Cno, Apol e Italia Nostra) al termine della quale non erano previste domande, e il suo tentativo di porne una è stato accolto come una provocazione da altri spettatori estranei alla professione e comunque – stranamente – presenti all’incontro riservato ai giornalisti.

    ..E ad altri episodi che pure questo Ordine ha stigmatizzato negli ultimi mesi: l’insofferenza nei confronti dei giornalisti e dell’informazione.

    L’Ordine dei giornalisti si guarda bene dal voler fare una difesa corporativa: siamo i primi a chiedere costantemente un rigoroso rispetto dei doveri contenuti nell’articolo 2 della legge professionale.

    Ma quella stessa norma rammenta anche i diritti di una informazione libera, sancita come tale fin dalla carta costituzionale.

    La generalizzata insofferenza alle critiche e il costante clima di scherno verso i singoli giornalisti e la categoria intera che si manifesta anche in violenze verbali e accuse immotivate è un pericoloso segnale per la democrazia che si nutre della libertà di stampa.

    Il legislatore ha previsto regole, tempi e modi per far valere i diritti di chi si sente leso dall’attività di un giornalista e non c’è modo migliore che rispettare quei percorsi per ripristinare verità che si ritengono violate o negate.

    Altrimenti viene da pensare che è proprio la pretesa di voler imbavagliare i giornalisti, nonché il loro costante e quotidiano insulto ad aver fatto scivolare l’Italia agli ultimi posti delle classifiche sulla libertà di stampa”.

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