TAP / IL MINISTRO CARLO CALENDA SUONA LA CARICA, DRIBBLANDO OGNI ASPETTO, SIA BUROCRATICO, SIA POLITICO E SOCIALE: ‘Iniziamo subito a spostare gli ulivi, anzi, abbiamo già iniziato, andiamo avanti…”

| 7 Novembre 2016 | 4 Comments

(Rdl)______Una nota dell’ agenzia Reuters (edizione in italiano) riporta la dichiarazione fatta questa mattina a Milano dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda (nella foto), a margine della cerimonia inaugurale del debutto in Borsa di Italgas. Ecco le parole pronunciate dal ministro, del Pd:

“In questi giorni inizierà lo spostamento dei primi duecento trentuno ulivi nelle campagne di Melendugno, per consentire l’avvio dei lavori del gasdotto Tap.

Stiamo iniziando in questi giorni, abbiamo fatto il punto proprio venerdì scorso.

I lavori stanno andando avanti con una grandissima fatica autorizzativa, ogni volta. Purtroppo adesso questa è la situazione. Speriamo che in un futuro prossimo sia più semplice. 

Sul Tap temo qualunque cosa perché qualunque cosa si è verificata in passato. Problemi di ordine pubblico, spero di no, anche perché come sapete gli ulivi li spostiamo e li reimpiantiamo, di complessità sì, ma andiamo avanti”. ______

L’ APPROFONDIMENTO nei nostri articoli dei giorni scorsi IN EVIDENZA sulla home page

https://www.leccecronaca.it/index.php/2016/11/05/tap-ecco-riconosciute-in-sede-europea-tutte-le-indadempienze-piernicola-pedicini-bloccare-subito-la-realizzazionje-del-gasdotto/

https://www.leccecronaca.it/index.php/2016/11/04/questa-terra-e-la-mia-terra-i-sioux-sul-piede-di-guerra-in-nord-dakota-conro-l-oleodotto-dapl-che-devasterebbe-il-loro-territorio-con-qualche-utile-lezione-per-piu-vicino-a-noi/

 

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (4)

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  1. Comitato No Tap - tramite redazione ha detto:

    Per il gasdotto Tap gli asini volano e gli ulivi camminano:

    Nell’era della tecnologia che permette la massima diffusione delle informazioni che viaggiano in tempo reale qualcuno crede che si possano fare dichiarazioni senza che queste abbiano conseguenze.

    Crede forse che la forza della sua posizione politica basti a essere garanzia per ciò che afferma.

    Non sappiamo se sviato da false informazione passategli da addetti stampa della multinazionale o se sia in malafede di suo, sta di fatto che il ministro Calenda afferma queste due cosette che tecnicamente non sono compatibili tra loro.
    Cosa ci dice questo ministro per primo da ragione a noi, confermando così che il 16/5 non sono mai partiti i lavori.
    La seconda è che sono iniziati gli espianti degli ulivi.
    Fosse successo ce ne saremmo sicuramente accorti,visto che siamo giornalmente sul percorso dove in questo momento c’è solo un grandissimo fermento per la raccolta delle olive.
    Ci fossero stati degli eradicamenti sicuramente ora i mezzi della ditta Mello e delle subappaltatrici sarebbero sotto sequestro. Tap, ricordiamolo,non ha ottemperato a un bel nulla.

    Lo dice a chiare lettere la regione Puglia ente “vigilante” per la prescrizione A44,che per l’appunto riguarda il piano di spostamento degli ulivi.

    Quindi di cosa parla il ministro, a chi giovano queste notizie faziose?non certo al popolo che lui rappresenterebbe,non certo alla verità o allo svolgimento di un normale iter che una struttura come tap deve perseguire.
    Per tap si muovono le montagne ma tap stessa è il problema di tap. Quindi Calenda smentisce Dilaluce (dirigente MISE). E dice una fesseria sugli ulivi. A noi è bastato un giro di dieci minuti per scoprire che tutti gli alberi sono al loro posto a qualche giornale, che continua a fare da addetto stampa di tap, gli sono bastate le dichiarazioni del Ministro… Chi sa, avesse detto che gli asini volano la redazione di questi giornali avrebbe anche trovato la foto di queste bellissime creature alate.

  2. redazione ha detto:

    Lo avevamo scritto anche noi nel titolo: ‘dribblando ogni altro aspetto’…che mancava e continua a mancare.
    Poi, se riporti una dichiarazione, la riporti così come è.
    Comunque proprio per essere certi, siamo risaliti alla fonte, l’autorevole agenzia Reuters.
    Poi, di commenti. ognuno fa, o non fa, i suoi.
    Il nostro? E’ una chiamata all’ azione, rivolta i ‘suoi’, che invita così a rompere gli indugi. Anche se, esortando all’ eradicazione degli ulivi, il signor ministro si è dato la zappa sui piedi.

  3. Consorzio Tap - tramite redazione ha detto:

    Conclusa la bonifica preventiva di ordigni bellici, si avvieranno dal 14 novembre nelle acque antistanti la spiaggia di San Basilio e fino al limite delle acque territoriali italiane attività di monitoraggio e campionamento finalizzate all’ottemperanza alle prescrizioni del decreto di Compatibilità ambientale del gasdotto TAP.

    In particolare la nave “Atlante” effettuerà campionamenti del sedimento marino (in dodici punti) e della colonna d’acqua (in 20 punti) nonché indagini geofisiche non invasive lungo tutto il percorso sottomarino del gasdotto, dalla batimetrica -10 fino al limite delle acque territoriali italiane.
    L’Ordinanza n. 78/2016 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto individua le coordinate geografiche dei punti interessati dalle bonifiche e regola la navigazione, la balneazione e la pesca nella zona interessata dalle attività.
     

  4. Daniela Donno, M5S - tramite redazione ha detto:

    Mentre Carlo Calenda annuncia lo spostamento di 231 ulivi a Melendugno per consentire i lavori del progetto TAP, la realizzazione del controverso gasdotto continua a generare problemi.

    Nel parere dello scorso dicembre 2015, il Ministero dell’ambiente rendeva nota la sintesi dello stato delle prescrizioni che andavano realizzate prima dell’inizio dei lavori.
    Successivamente, con decreto del Mise del marzo 2016, veniva disposta a favore di TAP la costituzione di servitù e l’occupazione temporanea dei terreni del comune di Melendugno interessati dal tracciato del metanodotto.

    Lo stesso decreto, inoltre, nell’articolo 8, prevedeva che gli importi relativi alle indennità provvisorie di servitù di metanodotto ed occupazione temporanea dovessero essere depositati presso la Ragioneria Territoriale in caso di rifiuto o silenzio da parte delle Ditte proprietarie, decorsi trenta giorni dalla data dell’immissione in possesso.

    Chiediamo ai ministri dell’ Ambiente e a quello dello Sviluppo Economico di verificare se ci sia stato effettivamente il deposito degli importi presso la Ragioneria Territoriale competente così come disposto dall’art. 8 del Decreto del Ministero dello sviluppo economico del marzo 2016 e se il mancato deposito possa inficiare l’iter espropriativo.

    È necessario verificare, inoltre, che le prescrizioni ante operam siano state adempiute prima della data di inizio dei lavori indicata e, in caso negativo, valutare se il mancato adempimento di queste prescrizioni comporti decadenze di natura autorizzatoria.

    Bisogna, infine, fare chiarezza proprio sulla data effettiva dell’inizio dei lavori, specificando di quali opere in concreto sia iniziata l’esecuzione e se l’eventuale mancato inizio entro il termine del 16 maggio di quest’anno comporti egualmente decadenze autorizzatorie e/o concessorie.

    Sono tanti piccoli tasselli, questi, che delineano un’opera che è “strategica” solo per gli interessi di pochi e noi non staremo a guardare.

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