LA PRIMA NOTTE DI QUIESCENZA. IL PROCURATORE CATALDO MOTTA VA IN PENSIONE
(g.p.)______”Questa è l’ultima“, l’ ultima conferenza – stampa, almeno da capo della Procura della Repubblica di Lecce. Questa mattina Cataldo Motta, a Brindisi, si è commosso. Va in pensione. Non avrebbe voluto. Aveva sperato fino all’ ultimo che il governo potesse estendere a tutti i magistrati il provvedimento, emanato per decreto la scorsa estate, che concedeva la proroga ai pensionamenti solamente ai vertici della Suprema Corte, del Consiglio di Stato, e della Corte dei conti.
E invece il provvedimento non è arrivato. Da mrcoledì prossimo, è in pensione.
Quaranta anni di carriera, da ventiquattro a capo della lotta alla mafia salentina.
Da servitore dello Stato, ha dedicato la sua vita alla lotta alla criminalità organizzata, con l’ impegno e gli straordinari risultati che gli vengono riconosciuti in maniera unanime.
Ha lasciato con un doppio botto, oggi: i colpi inferti al traffico di marijuana fra Salento e Albania, e alla Scu nelle articolazioni del Brindisino (ne abbiamo riferito a parte).
Ha aggiunto qualche sofferta, quanto preziosa, breve considerazione: “Non ho nulla da recriminare. Bisogna evitare che il consenso sociale prenda piede e si sviluppi in modo da celare l’esistenza e la vivacità della Sacra Corona Unita, che continua“.
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