ANCHE SILVIO BERLUSCONI ‘SCENDE IN CAMPO’ PER LA CAMPAGNA “A PASQUA SCEGLI LA VITA, SCEGLI VEG” E ADOTTA CINQUE AGNELLINI / VEGANI CONTRO CARNIVORI

| 11 Aprile 2017 | 1 Comment

di Antonella Elefante______ Arriva la Pasqua e si riapre la battaglia dei vegani contro la tradizione, che propone sulle tavole imbandite a festa le carni di agnello o di capretto. Continuamente,, ma soprattutto durante il periodo pasquale, i vegani cercano di far presente i motivi per cui scegliere una vita vegana o comunque vegetariana, e la scelta è soprattutto etica. Si tratta, infatti, di esseri viventi dotati di consapevolezza, coscienza e sensibilità, e per tali motivi hanno diritto alla vita, a maggior ragione se sono appena nati.
L’industria della carne, inoltre, richiede tanta acqua, tanto spazio, tanta energia e,quindi, consuma in grandi quantità le risorse del pianeta, “inquinando” più del traffico.
Infine è ormai provato che l’eccesso di proteine di origine animale può essere pericoloso e che la dieta vegetariana è associata ad un tasso più basso di mortalità per malattie cardiovascolari e renali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso la carne lavorata tra le sostanze cancerogene, come il fumo di tabacco o l’amianto, e la carne rossa tra quelle probabilmente cancerogene.

A sostenere la campagna “A Pasqua scegli la vita, scegli veg” è proprio Silvio Berlusconi. L’ex Presidente del Consiglio, infatti, ha voluto rendere pubbliche le foto che lo vedono teneramente abbracciato ad uno dei cinque agnellini che ha voluto salvare, evitando che finissero nei banconi delle macellerie. Si tratta di quattro femminucce e un maschietto, di appena di appena dieci giorni da allattare con il biberon ogni tre ore. Berlusconi li ha voluti con sé assieme alla nutrita schiera di animali che già popolano il suo parco per affetto e per sostenere la lotta mirata all’abolizione del tradizionale pranzo a base di agnello che ha già il suo slogan: «Fate come lui».

Basta davvero non mangiare l’agnellino o il capretto per diventare vegani? Ovviamente no!
Alcuni pensano che il passaggio a un’alimentazione vegana debba essere fatto a piccoli passi, diminuendo pian piano il consumo di carne e pesce, e poi il consumo di latte e uova; invece, è molto più facile diventare vegani da un giorno all’altro. Basta prendere la decisione, e cambiare abitudini, niente di drammatico.
La decisione nasce spontaneamente, senza forzature. Il punto determinante, infatti, è la DECISIONE di smettere di mangiare animali. Una volta deciso, si tratterà solo di cambiare abitudini; altrimenti, troveremo mille difficoltà inesistenti, mille scuse.
Dopo aver deciso, è importante conoscere e acquistare prodotti conformi con tale dieta. La cucina vegan è molto varia, versatile e presenta una vasta varietà di piatti: alcuni basati sugli ingredienti mediterranei tradizionali, altri che utilizzano cibi della tradizione orientale.
Non bisogna sconvolgere le proprie abitudini alimentari, si possono semplicemente adattare le ricette abituali in chiave vegan e se ne possono aggiungere molte altre, ottenendo così una varietà maggiore rispetto a prima.
La carne può essere sostituita con cereali, verdure, insalate super condite con noci, patate, zucchine, carciofi,ecc… Alla pizza si rinuncia? No, perchè i latticini possono essere sostituiti con un mix di verdure, consentendo a tutti di gustare un’ottima pizza in compagnia.

Noi di leccecronaca.it abbiamo chiesto ad una vegana se sensibilizzare i carnivori sia un’impresa folle ed ecco cosa ci hanno risposto: ” Non è giusto imporre la nostra dieta su quella degli altri, è come quando i Testimoni di Geova cercano di convincere chi crede in Dio. Non dobbiamo convincere nessuno: partiamo da questo punto. Noi possiamo solo raccontare la nostra esperienza perchè quasi nessuno è nato vegetariano o vegano, lo siamo diventati grazie all’ascolto di esperienze altrui. l’esperienza, inoltre, va raccontata a chi lo merita. Se vedo gente che se ne infischia di quello che dico, cerco altrove. È possibile informare tramite materiale presente sul web, affiggendo locandine, organizzare incontri, eccc… Sensibilizzare i carnivori non è un’impresa folle ma bisogna sapersi rivolgere alle giuste persone”, dice una donna che ha iniziato la dieta vegana circa cinque anni fa.

In opposizione, abbiamo chiesto ad un carnivoro se può rinunciare all’agnellino pasquale e ha affermato :”Non è che non posso, non voglio. Non voglio rinunciare all’agnellino perchè è una tradizione per me e per la mia famiglia. Mi è sempre piaciuta la carne, sin da piccolo, e non posso farne a meno. Se dovessi mangiare solo verdure, probabilmente, mangerei ogni cinque minuti”.

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Category: Costume e società, Cultura, Io la vedo così

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  1. Andrea Guido, assessore all' Ambiente comune di Lecce - tramite redazione ha detto:

    I dipendenti e l’assessore al ramo, Andrea Guido, adottando un agnellino e lo affidano al Vivaio Rizzo.
    L’animale rientrerà nel progetto Natura – Ambiente e avrà la possibilità di vivere accanto ad altre specie in un parco realizzato ad hoc.

    L’agnellino, destinato al consumo nei giorni di Pasqua, è stato acquistato da un allevamento leccese e questa mattina, dopo essere passato dagli uffici comunali per conoscere i suoi benefattori, è stato già trasferito presso il vivaio.

    “La sensibilità sta cambiando – ha commentato l’assessore Andrea Guido – e i numeri parlano chiaro: circa 2 italiani su 3 non mangiano più agnello a Pasqua e le macellazioni sono quasi dimezzate negli ultimi anni. Per far leva sulla sensibilità crescente, in questi giorni, sono tante le campagne di comunicazione per salvare gli agnelli e cambiare tradizioni e abitudini. Noi abbiamo voluto contribuire, nel nostro piccolo”.

    “Se tutti sappiamo che per produrre carne – continua Guido – un animale viene ucciso, vedere ciò che accade all’interno dei macelli è molto diverso. Soprattutto notare particolari come il terrore negli occhi, la riluttanza ad andare verso la morte, i cuccioli che urinano per la paura o quelli che vengono uccisi davanti ai loro simili (metodica tra l’altro non a norma di legge). Perché nei macelli la morte non arriva in silenzio, ma è fatta di urla, scalpitii, rumori di catene e coltelli che si affilano.
    Anche quest’anno l’ENPA ci fa notare che si tratta di cuccioli tra i 30 e i 40 giorni di vita, strappati prematuramente alle loro madri dopo una gravidanza di 5 mesi regolata in modo tale da poterli uccidere quando pesano circa una decina di chili. Sono circa 500.000 gli agnelli, 2,7 milioni se consideriamo anche capretti e agnelloni, che vengono mandati al macello in queste ore. Il nostro invito – conclude l’assessore leccese – è quello di passare una Pasqua che sia felice e spensierata anche per questi animali”.

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