GIORGIO PALA, UN GIOVANE LECCESE AL SERVIZIO DELLA RES PUBLICA: “abbiamo bisogno di esempi positivi per rinnovare la nostra sopita passione politica”

| 1 Maggio 2017 | 1 Comment

di Stefano Donno______ Vi proponiamo un’ intervista a Giorgio Pala, giovane candidato al Consiglio comunale a Lecce nella lista di Fratelli d’Italia, a supporto di Mauro Giliberti. Presidente dell’associazione Carpe diem, laureato in legge con ottimi voti, Pala non è solo un ragazzo votato alla politica, che sta adottando strategie di comunicazione aggressive, ma è anche e soprattutto un giovane uomo di grande spessore e sensibilità, e che rappresenta come alternativa, una rigenerante brezza in un paesaggio socio-politico cittadino ricco, nella stragrande maggioranza, di dejà vu!

D) Giorgio Pala, giovane candidato alle prossime comunali a Lecce, ha sposato l’impegno civile, anzi l’amore per la Res Publica, in tempi non sospetti. Ce ne vuoi parlare?

R) Fare politica oggi è qualcosa di molto difficile: in un periodo dove è l’antipolitica a farla da padrone, per noi giovani è sempre più difficile avvicinarci all’amministrazione della res publica. La mia passione nasce a soli 8 anni, rimasi ammaliato da una trasmissione televisiva che ospitava un dibattito politico: ancora ne capivo ben poco, ma si accese una scintilla in me. Oggi i principali organi d’informazione offrono uno spaccato totalmente negativo dei nostri politici, dando una triste immagine che di sicuro non porta i giovani ad appassionarsi a questa – io la definisco – nobile arte. Tuttavia, come si suol dire, toccato il punto più basso non si può far altro che risalire …

D) Sei, tra le tantissime cose che fai, anche Presidente dell’Ass. Carpe Diem, fatta da giovani come te, che nel corso degli ultimi anni ha fatto molto per la città di Lecce. Che significa per te essere impegnati nel e per il sociale, che tipo di coinvolgimento in prima persona è richiesto al Presidente di un’associazione cittadina, quando dice di amare la propria città, il proprio territorio?

R) Ho fondato Carpe Diem nel lontano 2009, partendo proprio dalla scuola che frequentavo come base di un impegno verso la città. Con gli anni le tematiche trattate si sono ampliate, portandoci a diventare un vero e proprio punto di riferimento per molti cittadini che spesso si rivolgono a noi poiché sono inascoltati dai politici locali. Fare associazionismo oggi significa coinvolgere persone in un progetto, di stampo sociale e politico, che possa farle sentire attive e non passive nella propria vita. Le associazioni saranno il volano di un rinascimento politico del nostro Paese, là dove i partiti hanno fallito.

D) Pochi giorni fa hai creato scompiglio, con un volantino elettorale, nel centro destra nostrano, generando un polverone di polemiche sui social. Naturalmente c’è molto altro, al di là della semplice provocazione, perchè cerchi di mandare dei messaggi di cambiamento specifici per la città di Lecce e nell’interesse della città di Lecce. Confermi?

R) Devo dire che più di qualcuno è caduto nella mia provocazione: mi aspettavo anche la reazione di qualche politico di sinistra, che invece è rimasto in silenzio. Tra le righe, il mio messaggio è stato forte e innovativo: tuttavia, ho semplicemente detto ciò che la gente pensa e che fino ad oggi non ha avuto il coraggio di esplicitare. Oggi abbiamo bisogno di esempi positivi per rinnovare la nostra sopita passione politica: non mi candido solo al consiglio comunale, mi candido ad essere un esempio per la nostra generazione.

D) Cultura non è solo vip, kermesse, e roboanti rassegne artistico culturali. Cultura per Lecce, anche in vista della sua candidatura a capitale europea della cultura, ha bisogno di visione, metodo, organizzazione e contenitori. Cosa ne pensi?

R) La cultura è uno dei temi principali del mio programma elettorale: gli eventi ci stanno, ma non devono essere rare riserve d’acqua all’interno di un deserto. Oggi la cultura, soprattutto in una città con una chiara attrattiva turistica come la nostra, deve essere al centro delle politiche comunali: mi pare invece che fino ad oggi vi sia stata una totale mancanza di programmazione, dando spazio invece all’improvvisazione. Negli ultimi due anni di mia campagna elettorale ho conosciuto registi, pittori, attori, scrittori, editori… tantissimi operatori culturali che si sentono mortificati dal non potersi esprimere al meglio. Ecco, se avessi la delega alla cultura, vorrei ripartire da loro: da chi si è sentito mortificato e ha bisogno della giusta rivincita.

Category: Cronaca, Politica

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Comments (1)

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  1. antonio ha detto:

    Gent.mo Praticante semplice dott. Pala

    Leggo con curiosità il titolo dell’articolo “abbiamo bisogno di esempi positivi per rinnovare la nostra sopita passione politica” e ancora “Res Pubblica”.
    Poi, il pensiero mi va all’episodio inqualificabile di domenica scorsa e faccio una breve comparazione tra visto e letto e penso che qualcosa in questa società non ha funzionato.
    La crisi culturale degli ultimi decenni pone un grande interrogativo sulle condizioni di “equilibrio” delle nuove generazione che non hanno i mezzi per affrontare un dialogo, non conoscono i ruoli e al rispetto del prossimo.
    Un invito agli attori di questo messaggio, non fermatevi alla prima pagina del libro…impegnatevi a giungere all’ultima pagina e poi a rileggere ancora il libro. Poi ne parliamo.

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