‘TURISMO DEL DEGRADO A PORTO CESAREO’

| 17 Agosto 2017 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il presidente del circolo “Legambiente Porto Cesareo” Luigi Massimiliano Aquaro ci manda il seguente comunicato______

Dal 2004 ci occupiamo di sensibilizzare, informare ed educare cittadini, residenti e turisti, al corretto uso del patrimonio ambientale di Porto Cesareo. Indispensabile il contributo dei volontari del “cigno verde”, provenienti da diverse regioni d’Italia, che ogni anno, nel mese di agosto, supportano le attività del circolo locale con il loro prezioso aiuto.

I campi di volontariato del 2017 hanno per obiettivo quello di portare all’attenzione dei fruitori dell’Area Marina Protetta e della Riserva Regionale Naturale Orientata “Palude del Conte e Duna Costiera di Porto Cesareo”, le problematiche ambientali del territorio, documentando lo stato attuale degli habitat costieri cesarini attraverso un dossier specifico.

Da una prima analisi si è riscontrato un preoccupante degrado ed una totale mancanza di rispetto e consapevolezza della pregevolezza delle aree protette, divenute oggetto di sfruttamento sempre maggiore da parte di un turismo di bassa qualità.

Si è passati da una forma “mordi e fuggi” ad una “distruggi e fuggi”: in particolare, nella zona di Punta Prosciutto, soggetti, irrispettosi di tutto e tutti, bivaccano e campeggiano abusivamente in riserva terrestre realizzando delle tendopoli sulle dune, utilizzando fornelli a gas per cucinare, barbecue a fiamma libera e, addirittura, gruppi elettrogeni per l’illuminazione notturna. La toilette, poi, è ricavata da buche scavate nella sabbia delle dune e per sciacquone ci si serve di secchi di acqua cristallina dal mare dell’Area Marina Protetta.

Sulla penisola della Strea ed in località Torre Castiglione, pur di non fare pochi salutari passi a piedi, si usa spostare i massi che interdicono il passaggio alle auto per parcheggiare in piana area parco nonostante i cartelli di divieto presenti.

Vani gli inviti al rispetto dei luoghi da parte della gente locale, costretta a combattere da un lato con la mancanza di buon senso da parte di tali individui, i quali sostengono che hanno fatto, fanno e faranno sempre così poiché considerano quelle zone abbandonate; dall’altro con l’inosservanza delle norme dato che, a loro dire, nessuno gli ha mai contestato alcunché.

Quali sono le soluzioni per contrastare simili comportamenti?

Oltre ai consueti mezzi a disposizione, dal 27 gennaio 2015 esiste una misura in più per arginare fenomeni di questo tipo. Con la legge regionale Puglia n. 3 del 2015 voluta ed elaborata da Legambiente Porto Cesareo, infatti, chiunque, con o senza ausilio di mezzi meccanici o attrezzature anche manuali, devasta irreversibilmente, degrada o rimuove anche parzialmente, in assenza delle dovute autorizzazioni, gli habitat costieri (…) è punito (…) con la sanzione amministrativa, determinata dall’autorità competente, da un minimo di euro 15 mila a un massimo di euro 150 mila.

 

Category: Cronaca, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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