RILETTURE / QUEI FAVOLOSI ANNI SESSANTA NEL ROMANZO “1960” DELLO SCRITTORE ROMANO LEONARDO COLOMBATI

| 20 Agosto 2017 | 0 Comments

                                                                                                                                                                                                                                                                                       di Raffaele Polo_______

I Favolosi Anni Sessanta iniziano proprio da qui, da quel “1960” che indica cronologicamente l’anno interessato, ma è anche il titolo del corposo romanzo di Leonardo Colombati, romano doc, edito da Mondadori e presentato in Puglia e nel Salento qualche tempo fa (Colombati aveva  chiesto personalmente di presentare il suo romanzo a Lecce) in questo momento così lontano e così diverso dal periodo storico scelto dall’autore e sinteticamente raffigurato da una giovanissima Catherine Spaak protagonista de “I dolci inganni”, film di Lattuada del 1960.

Ecco, oltre che una avvincente e poco conosciuta storia che ha come protagonisti i servizi segreti italiani e stranieri che si incontrano a Roma in quell’anno, durante le olimpiadi che tutti abbiamo nel cuore, non fosse altro che per l’immagine di Livio Berruti che taglia vittorioso il traguardo dei suoi 200 metri, il libro di Colombati è un vero e proprio vademecum con nomi di personaggi, cantanti, attori, avvenimenti e implicazioni storico-letterarie che emergono da un recente passato e vengono ad irrobustire la nostra memoria che, spesso, cerca conferme e vuole tornare a respirare la freschezza di quel tempo, quando tutto sembrava più bello e più sereno.

Ma era proprio così?

Colombati non lo dice apertamente, ma il suo diventa un corposo organismo narrativo che dà vita a uno straordinario omaggio a Roma, città ‘nera’ e vischiosa ma anche di struggente bellezza, al culmine del boom economico e della dolce vita.

Tutto parte dal 25 agosto 1960.

A Roma è in pieno svolgimento la cerimonia d’apertura della diciassettesima olimpiade: quella destinata ad essere ricordata per Cassius Clay e Berruti, per Wilma Rudolph e Abebe Bikila. Ma, in quello stesso giorno, si diffonde la notizia della preparazione di un colpo di stato che dovrebbe prendere le mosse dal rapimento del presidente della Repubblica, che è Giovanni Gronchi.

Per le indagini del caso, il generale De Lorenzo attiva uno dei suoi migliori segugi, il tenente colonnello Agostino Savio, distaccato presso la compagnia telefonica con il compito di intercettare chiamate sospette…

Con il ritmo di un vero e proprio poliziesco, la vicenda si dipana attraverso una perfetta ricostruzione storica e la capacità quasi cinematografica di restituire la realtà del passato attraverso un filtro che la rende vicinissima e nitida, mescolando ai personaggi veri, altri di finzione e meno autentici. Ma finendo poi, nell’ultima parte del libro, con l’offrirci nelle ‘Note’ pagine e pagine con le identificazioni di tutti i nomi citati, dai più importanti ai meno conosciuti, non tralasciando sottili e ben orchestrate incursioni nel mondo del gossip e dello spettacolo del tempo, inframezzate con dotte citazioni e versi di poesie e canzoni.

Un lavoro da certosini che rende ancor più gradevole e prezioso questo “1960”, da leggere, rileggere e scorrere con piacere e senza curarsi del tempo.

In fondo, sembra dirci Colombati, perchè affrettarsi? Nulla è più come prima e, probabilmente, è meglio così. “Amo la mia città e con questo libro ho voluto dedicarle qualcosa che, nel cinema, è riuscito con ‘La grande bellezza’, sia pur con altra collocazione temporale” sintetizza Colombati. E Anita Ekberg che esce dalla Fontana di Trevi ci pare il fotogramma più appropriato per immortalare l’atmosfera e il sentimento che ci lascia la lettura di questo “1960”.

Category: Cultura, Libri

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