L’ ADDIO AD ALDO BISCARDI, PER TRENT’ANNI E PASSA AMICO NAZIONALPOPOLARE DEGLI ITALIANI

| 8 Ottobre 2017 | 0 Comments

(g.p.)______“Ehi, parlate due tre alla volta, se no non si capisce!”. Chissà perché mi è rimasta impressa questa sua frase, che un lunedì sera di quegli anni dorati, fra Ottanta e Novanta, rivolse ai suoi ospiti in studio.

Gli anni d’oro del grande Real, di Happy Days e di Ralph Malph, di “Che belli erano i film”, di Roy Rogers come jeans. E del ‘Processo del lunedì’.

Faceva sorridere, come sempre, come con le sue eterne battaglie con il modo congiuntivo in italiano, e con la pronuncia dei vocaboli inglesi: assodato che era impossibile far parlare i suoi commentatori uno alla volta, come comandava l’ educazione, se non la televisione, perché quelli regolarmente litigavano l’ un contro l’ altro armati, accapigliandosi e sovrapponendosi, simultaneamente, li pregò di farlo almeno in “due tre alla volta“. “Se no non si capisce“. Inimitabile.

Molisano di Larino, aveva 87 anni.

Giornalista di vecchia, nel senso di nobile, scuola della carta stampata, dopo tanta gavetta, passato a Rai 3, ebbe un’ intuizione geniale: portare i dibattiti quotidiani ed eterni che gli Italiani esercitavano da sempre nelle migliaia di Bar dello Sport disseminati sul territorio, dalle metropoli ai paesini, direttamente in televisione.

Gli Italiani, profondi conoscitori di calcio, e ognuno Maestro del Settore, oltre che ognuno migliore allenatore della Nazionale, rispetto al tecnico in carica.

Anche perché poi, alla fine, nel calcio, ognuno può dire la sua, senza tema di essere smentito, e la verità è sempre irraggiungibile.

Il rigore, c’ era, o non c’ era? E via in sette otto alla volta a gridare in tv l’ un contro l’ altro, rossi in volto, i protagonisti del suo teatrino, ai quali e alle quali era affezionato, e che devono a lui notorietà e carriera, più le comparse occasionali settimana dopo settimana, e i politici soprattutto (nella foto, con Silvio Berlusconi), poi gli emergenti a vario titolo, tutti a fare a gara a farsi invitare da lui, per entrare nella case degli Italiani, e fare loro compagnia, in quell’appuntamento imprescindibile, nazional popolare, affettuosamente amichevole, che ben presto diventò ‘Il processo del lunedì’ e tale per lunghi anni rimase, prima che gli abusivi lo copiassero, e lo facessero degenerare, come accade ancora ai giorni nostri, quasi quaranta anni dopo.

Il rigore, c’ era, o non c’ era?

Aldo Biscardi ebbe alla fine il suo vangelo secondo Vujadin (Boskov), che gli enunciò una volta e per sempre la Verità Rivelata e Assoluta: “Rigore è quando arbitro fischia”.

Oh!

Anche Aldo Biscardi, aveva un sogno, coltivato per decenni, urlato e preteso: la moviola in campo. Che strana la vita, se n’è andato proprio adesso poche settimane dopo l’ effettiva realizzazione del suo sogno, come se la sua esistenza avesse così raggiunto la propria mission.

Beh, adesso da lassù sarà già all’opera: vuoi mettere lo ‘sguup‘ di intervistare l’ Avvocato? E di organizzare poi subito dopo un bel confronto, fra San Siro e San Gennaro.

 

Category: Cronaca, Cultura, Sport

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