LA ‘CHICCA’ DI UN DISCO ROCK, DEI ‘CORPO’ DI MONTESARDO DI ALESSANO, CHE VIENE PUBBLICATO SOLO OGGI, A QUARANTA ANNI DAL SUO CONCEPIMENTO

| 12 Ottobre 2017 | 0 Comments

di Roberto Molle______

Può un disco, essere stato pensato, suonato, concepito trentasette anni fa, e pubblicato solo oggi? Può, lo stesso disco, contenere i prodromi di quello che musicalmente si è sviluppato nel corso di trenta anni di “generi” musicali? E infine, si può dire che i suoni contenuti tra le sue traccie si possano considerare seminali (nel percorso inverso) per un nugolo di musicisti prossimi venturi?

Aggiungo: sarebbe lontanamente pensabile che questo sia accaduto nel Salento ad opera di musicisti geniali, famosi all’ estero e misconosciuti in Italia?

La risposta è si, tutto questo può essere… anzi lo è! Il disco si chiama “CORPO I & II”, e prende il nome dalla formazione che lo ha generato.

“I Corpo” (nella foto, in un’ immagine d’epoca) erano in origine un gruppo formato da tre fratelli: Francesco, Biagio e Mario Calignano nati a Montesardo, un piccolo paesino a ridosso di Santa Maria di Leuca; dopo che Mario lasciò il gruppo, gli altri due fratelli hanno continuato a portare avanti il loro progetto musicale.

Sono gli anni Settanta e gli echi del “progressive” (un genere musicale che ha origine in Gran Bretagna), anche se molto attenuati giungono all’ estremo lembo d’Italia, portando una ventata di freschezza in un panorama – quello musicale – dove controcultura e innovazione, anche se a fatica, riescono ad aprirsi un varco.

Tra i giovani, quelli più curiosi e ricettivi, cominciano a circolare nomi di musicisti e gruppi che, come tratto comune hanno la caratteristica di fare dischi molto elaborati, attingendo a vari generi musicali, convogliandoli in quel calderone ribattezzato rock progressivo; tra questi, tanto per citarne solo alcuni: Genesis, Yes, King Crimson, Emerson Lake & Palmer, Gentle Giant, Jethro Tull, Camel, Soft Machine, Van Der Graf Generator.

In quel brodo primordiale, i fratelli Calignano muovono i primi passi, componendo e suonando “a modo loro” con uno stile molto originale. All’ epoca, pur sfiorandola, non faranno mai un’incisione; poi, daranno vita insieme ad altri ragazzi, ad una “comune” in una villa di Leuca, dove musica e diritti civili saranno l’humus della loro esperienza.

Ho l’occasione adesso di ascoltare questo cd, registrato trentasette anni fa e inciso e distribuito solo oggi da un’etichetta – la Lizardrecords – specializzata in ambito “Prog”; sono già al quarto ascolto, e me ne propongo altri, perché, ogni volta, vengono fuori cose nuove da questo “scrigno” di plastica circolare.

C’è molto in “Corpo I & II”, a cominciare dal fantasma di Syd Barrett che fa capolino in più di un’occasione.

Il disco ha un respiro che si potrebbe definire di ambito Kraut-rock, che si lega benissimo alle cose che facevano i primi Kraftwerk e i Neu! (gruppi dell’avanguardia tedesca); spruzzate di Jazz-rock e chitarre old-fashion, portano il discorso nelle direzioni più disparate, così che, quando si arriva a credere di aver inquadrato i presupposti di questo “lavoro”, tutto si riconfonde, e altri elementi si materializzano: blues, ambient, sperimentazione, psichedelia e tanto altro!

I “Corpo” hanno in cantiere un nuovo disco (che dovrebbe uscire a breve), chissà come sarà la loro musica quasi quarant’anni dopo…

 

 

 

Category: Cronaca, Cultura

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