LECCECRONACHE / ‘DB D’ESSAI’, O IL CINEMA DEI SALESIANI

| 13 Novembre 2017 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

Vado al cinema dei Salesiani.

Adesso si chiama ‘DB d’essai’, ma è sempre il cinema dei Salesiani. Dove, fino a qualche tempo addietro, si assisteva alla proiezione praticamente in solitudine: solo una dozzina di persone, a volte anche meno, a sorbirsi film sovente incomprensibili, ma certamente intellettuali.

La scelta dei Salesiani, piuttosto che la Multisala, era dettata soprattutto dal fatto che potevi sedere dove volevi e, insomma, sembrava ancora un cinema di quelli tradizionali. No, non potevi rimanere dopo la proiezione del film, a rivederlo daccapo, né potevi entrare in qualsiasi momento, sorprendendoti per come sia incredibilmente piacevole un film visto non dall’ inizio, ma da un momento qualsiasi della vicenda, lasciando poi allo spettacolo successivo il compito di svelare i particolari e tutto ciò che non avevamo potuto vedere in ordine cronologico…Poi, arrivati al dunque, la frase liberatoria: ‘Ecco, qui siamo entrati noi’. E, allora, si instauravano le due scuole di pensiero: chi voleva rimanere ancora, a ripassarsi le immagini. E chi, invece, con aria annoiata, voleva andar via, l’abbiamo già visto, cosa stiamo a fare?

È un po’ come quelli che si fermano, alla fine del film, a leggere tutte le didascalie, i nomi dei co-protagonisti, dei macchinisti, degli aiuto- cassieri, degli stunt men, fino ai ringraziamenti ai comuni e alle locations, e l’elenco degli inserti musicali.

Ai Salesiani puoi fare tutto questo, puoi anche prendere un foglietto, sul bancone della cassa, dove c’è il riassunto e la critica del film in programmazione…

Adesso, però, il cinema è popolatissimo, domenica si fa la fila per acquistare il biglietto e anche gli altri giorni la sala è popolata e si stenta a riconoscere i volti degli aficionados, di quelli che, come noi, erano i pionieri dei Salesiani…

I film, comunque, sono scelti accuratamente: non si ride mai e, anzi, c’è sempre quella vena di intellettualismo drammatico che non guasta. Sono, poi, produzioni prevalentemente straniere, oppure di autori italiani poco conosciuti. Insomma, i Salesiani sono come il Premio Nobel: contribuiscono a far conoscere produzioni nuove, fanno emergere le minoranze culturali…

Si, è vero, l’altro giorno hanno riproposto ‘La corazzata Potemkin’…. E ci siamo ricordati subito di Fantozzi.

In fin dei conti, il capolavoro russo è famoso per quello che dice il Ragioniere e che tutti applaudono…

Ma poi, la programmazione è proseguita come al solito. E il pubblico è sempre in crescita.

A dimostrazione che, a Lecce, il cinema colto piace ancora.

Speriamo….

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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