ATTENTI AL LUPO…

| 24 Novembre 2017 | 1 Comment

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L’ ufficio stampa del Comune di Nardò ci manda il seguente comunicato, con la foto scattata d un allevatore della zona di Boncore______

Ora c’è anche la prova scientifica: il lupo è tornato nel Salento. La prova del Dna infatti ha certificato senza ombra di dubbio la presenza del lupo nel territorio di Nardò. Il Servizio Veterinario Area C della Asl Lecce ha effettuato dei campionamenti sui resti di un ovino trovato predato nelle campagne del Boncore in agro di Nardò lo scorso mese di agosto, al fine di identificare la specie del soggetto predatore tramite analisi genetiche dei campioni biologici. La refertazione dei campioni è stata compiuta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sezione di Taranto, che si è avvalso dell’Istituto Zooprofilattico LT – Rieti per l’individuazione del genotipo individuale con la tecnica “microsatelliti”. Gli esiti del Dna hanno certificato che l’animale predatore è riconducibile alla specie Canis Lupus (Lupo) e quindi la presenza dell’animale nel Salento.

La Legge regionale n. 27/1998 stabilisce peraltro che tutte le specie di mammiferi in stato di naturale libertà sono oggetto di tutela e il lupo è tra le specie “particolarmente protette”. Inoltre, la Regione Puglia ha stabilito nel 2015 i criteri e le modalità di corresponsione degli indennizzi dei danni provocati da fauna selvatica protetta a seguito di un’aggressione al patrimonio zootecnico, il cui accertamento spetta al Servizio Veterinario della Asl.

L’assessore all’Ambiente Mino Natalizio, nella giornata di venerdì 1 dicembre, parteciperà al convegno La natura vive nei parchi, organizzato a Gravina in Puglia dall’ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Un’occasione per confrontarsi sul tema dei progetti di conservazione della natura (e quindi anche della fauna) avviati nell’ambito della Direttiva Biodiversità del Ministero dell’Ambiente e per firmare un protocollo d’intesa che riguarda proprio il lupo e la procedura da intraprendere nel caso di ritrovamento di una carcassa di lupo sul territorio pugliese. Naturalmente, nell’ambito dei lavori del convegno, l’assessore Natalizio porterà il “caso” del lupo predatore di Boncore.

“Il ritorno di una specie protetta – ricorda Mino Natalizio – è sempre una buona notizia, un indicatore ambientale indubbiamente positivo per tutto il territorio salentino. Il fatto che si tratti di un “canis lupus” non deve assolutamente scatenare sindromi e paure di nessun tipo, visto che in Italia la mortalità dei lupi per cause antropiche sembra essere già tra le cause più diffuse, siano queste accidentali (collisioni con veicoli) o intenzionali (arma da fuoco, trappole, veleno). Certo, la convivenza con il lupo va gestita con equilibrio e ragionevolezza attraverso un protocollo tra allevatori ed enti interessati che contenga soluzioni efficaci e preventive capaci di ridurre i danni da lupo alla zootecnia e non solo”.

 

 

 

 

 

 

 

Category: Cronaca, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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  1. Asl Lecce - tramite mail ha detto:

    l lupo è tornato nel Salento. La “prova regina”, il Dna, l’hanno trovata i veterinari della ASL Lecce sui resti di una carcassa di ovino, dopo che un allevatore di contrada “Fattizze”, in agro di Nardò, aveva segnalato un’aggressione ai danni del suo gregge.
    I veterinari ed i tecnici del Servizio Veterinario Asl Lecce Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche MacroArea Nord (c.d. Siav “C” Nord) hanno proceduto al campionamento in estate, ma l’esito degli esami è stato ufficializzato di recente dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, sezione di Taranto.
    I campioni di saliva hanno dunque dato esito positivo alla presenza del genotipo appartenente alla specie Canis Lupus, per cui il direttore del Siav C, Daniele Tondo, ha immediatamente diramato la comunicazione alle autorità sanitarie e territoriali, Direzione Generale ASL, sindaco di Nardò, Provincia di Lecce e Regione Puglia, oltre che al Gruppo Carabinieri Forestale, tesa ad elevare il livello di attenzione.
    «Un lupo isolato – spiega Tondo – era stato individuato, fotografato e segnalato da tempo, ora abbiamo la prova scientifica della sua presenza e, probabilmente, che si tratti di un piccolo branco proveniente da altri territori, dalla Basilicata al Tarantino, in cui vi erano state numerose segnalazioni».
    Altra aggressione, avvenuta in zona più a sud del caso segnalato ad agosto senza alcuna segnalazione di avvistamento sospetto, sempre su un capo ovino, è attualmente sotto esame da parte del servizio.
    L’avvistamento di un gruppo costituito da 4 soggetti, nella stessa zona del Salento, sta destando preoccupazione soprattutto negli allevatori: «Il nostro compito – continua Tondo – consiste nell’attivare i meccanismi di vigilanza e di intervento e per questo risulta indispensabile interagire con gli enti e istituzioni preposte al controllo della fauna selvatica tra cui gli enti Parco, e di questo si avrà modo di discutere il 30 novembre e 1° dicembre 2017 a Gravina in Puglia, sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, per valutare come affrontare il problema».
    Il rischio da evitare, secondo il direttore del Siav C, è proprio quello che si «inneschi una caccia al lupo ingiustificata, poiché si tratta di una specie particolarmente protetta dalla normativa regionale in materia di protezione della fauna selvatica».
    La Regione Puglia, del resto, già prevede criteri e modalità per la corresponsione degli indennizzi dei danni al patrimonio zootecnico provocati da fauna selvatica protetta. «Dunque – avverte Tondo – non serve alimentare allarmismi ingiustificati, ma sono molto più utili un’attenta vigilanza e le giuste contromisure per affrontare il problema a livello regionale».

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