IN AUSTRIA ESPLODE UN GASDOTTO, NEL SALENTO LA POLEMICA. VERDI, MOVIMENTO 5 STELLE E COMITATO NO TAP ALL’ ATTACCO DEL MINISTRO CARLO CALENDA

| 12 Dicembre 2017 | 6 Comments

di Emanuele Lezzi______

Questa mattina c’è stata un’esplosione nell’impianto di distribuzione del gas a Baumgarten an der March (nella foto), in Austria, cinquantina chilometri da Vienna. Il bilancio è di un morto e ventuno feriti, di cui uno grave. Le cause non sono state ancora chiarite.

L’ “incidente”, come lo hanno definito le autorità austriache, ha determinato una interruzione nella distribuzione del gas proveniente dalla Russia che interessa direttamente l’Italia, con la conseguenza più che probabile di un innalzamento dei prezzi.

Per il gestore della rete italiana Snam, la sicurezza del sistema energetico è garantita dagli stoccaggi, in attesa di una ripresa a breve del flusso.

In Italia, il Ministero dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha dichiarato lo stato d’emergenza, e ha poi continuto nella sua dichiarazione così come segue: “Oggi c’è stato un incidente serio sul gas in Austria, vuol dire che abbiamo un problema serio di forniture, con una grande concentrazione di forniture dalla Russia. Il gasdotto Tap serve a questo: se avessimo il Tap non dovremmo dichiarare, come faremo oggi, lo stato d’emergenza”.

Le parole del ministro hanno suscitato nelle ultime ore un vespaio di polemiche. Il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli ha così commentato: “Il ministro torna a parlare della Tap come di un potenziale mezzo per scongiurare crisi come questa, ma troviamo contraddittoria e miope questa dichiarazione. Perché questo incidente dimostra la fragilità di un sistema energetico basato sulle fonti fossili. Ci saremmo aspettati che Calenda avesse parlato della necessità di costruire per l’Italia l’autonomia energetica attraverso un piano al 100% di rinnovabili e di promuovere l’efficienza energetica per eliminare gli sprechi”.

Ancora più dura la reazione del Movimento 5 Stelle.

La senatrice leccese Daniela Donno ha così commentato la sortita del ministro: “Mentre in Austria si è verificata una pericolosa esplosione, Calenda continua a rimarcare l’importanza della realizzazione del Tap. Dire che siamo all’assurdo è davvero poco. Esprimo il mio cordoglio ai familiari della vittima e vicinanza a tutte le persone ferite. Purtroppo si tratta di un incidente che dimostra quanto simili infrastrutture possano rivelarsi delle vere e proprie bombe ad orologeria, causando danni irreversibili per le persone e per l’ambiente circostante. Un’altra ragione, l’ennesima a questo punto, per ribadire la nostra profonda contrarietà a Tap, perché quello che è accaduto oggi in Austria non si verifichi anche da noi”.

Gli otto consiglieri regionali pugliesi del M5S Antonio Trevisi, Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Grazia Di Bari, Marco Galante, Antonella Laricchia hanno firmato una nota congiunta: “Che il ministro Calenda non fosse particolarmente interessato alla tutela del territorio regionale pugliese  lo si era compreso già dai suoi vaneggiamenti sulla necessità di tenere in piedi l’ILVA nonostante causi morte e malattia sul territorio della provincia di Taranto; ma che oggi, in seguito ad una forte esplosione in Austria di un impianto molto simile al TAP che ha causato per il momento un morto e diverse decine di feriti, riesca a strumentalizzare la tragedia affermando addirittura che ‘se avessimo il Tap oggi non dovremmo dichiarare lo stato di emergenza gas’ supera ogni limite di decenza. Al ministro Calenda che è evidentemente più interessato all’assenza di gas e alla tutela degli interessi economici e ben poco alla vita dei suoi concittadini, vorremmo dire che è solo una fortuna che oggi quell’impianto esploso non si trovasse in Salento, perché altrimenti oggi ci staremmo disperando per la morte e per il ferimento di numerosi italiani e staremmo assistendo, magari, alla solita passerella di politici come lui sul nostro territorio. Tutta la nostra solidarietà va a quegli uomini feriti in Austria e ai parenti dell’unica vittima accertata nella speranza che non ve ne siano altre. Questa tragedia conferma soltanto una triste realtà tutte le nostre denunce e i serissimi rischi di portare TAP nella nostra regione sono più che concreti. Adesso siamo ancora in tempo per fermare questa grande opera utile soltanto a governanti e lobby, che rischia di mettere in pericolo un intero territorio. Siamo ancora in tempo per poter ripartire con una strategia energetica innovativa che punti sulle fonti rinnovabili e sulla generazione distribuita. La Puglia e i pugliesi stanno già pagando abbondantemente per le scelte infauste e vergognose fatte negli anni da politicanti miopi e cinici che ci auguriamo di mandare a casa prima che causino altri danni irreversibili”.

 

Dal canto suo, nel pomeriggio il Comitato No Tap ha pubblicato la seguente nota:
Questa mattina, alle 08:45, si è consumata l’ennesima tragedia di un sistema corrotto, che non bada al bene della popolazione ma che si alimenta solo dei loschi interessi di pochi.
A Baumgarten, una forte esplosione avvenuta nel terminal di ricezione del gas proveniente da Russia e Norvegia ha squarciato i cieli austriaci, causando (purtroppo sono notizie ancora parziali) un morto e decine di feriti. Il Ministero dell’Interno austriaco ipotizza che all’origine dell’esplosione ci possa essere un guasto elettrico. La centrale CCS dannegiata, che fa parte dell’hub del gas europeo austriaco, è gestita da anni anche da società italiane, come SNAM . Una tragedia che, purtroppo, non è isolata, essendo l’ennesima esplosione legata alle forniture di gas.
Nel caos generale di una catastrofe, lo sciacallaggio opportunistico del Ministro per lo Sviluppo Economico Calenda, è quanto di più vergognoso si possa immaginare. “Oggi c’è stato un incidente serio di gas in Austria. Questo vuol dire che abbiamo un problema serio di fornitura. Il Tap serve proprio a quello. Se avessimo avuto il Tap non dovremmo dichiarare, come faremo oggi, lo stato di emergenza”. Speriamo vivamente che queste sue parole siano dettate dall’ignoranza di un Ministro che non si informa, perché, se fossero dette con cognizione di causa, sarebbero delle vere e proprie dichiarazioni terroristiche!
In questi casi, la procedura di emergenza scatta automaticamente, ma è una prassi generale negli incidenti. Ma NON C’E’ NESSUN PROBLEMA DI APPROVIGIONAMENTO. Snam stessa lo dichiara, sottolineando che gli stock esistenti in territorio nazionale sono oltremodo sufficienti. E, sempre secondo Snam, “la fornitura dall’Austria potrebbe riprendere anche nel corso della giornata”.
A noi viene da pensare piuttosto che queste esplosioni sono il motivo per cui i terminali dei gasdotti non devono essere costruiti in prossimità dei centri abitati come prevede il progetto di TAP, dove si mette a repentaglio la vita delle persone.
Calenda, anziché rinchiuderti nelle “stanze dei bottoni”, prova a informarti! Il popolo è stufo di questo sistema, che specula sulla vita della gente. Ma tanto, per voi, come ci è stato detto da chi, purtroppo, ha vissuto sulla propria pelle la tragedia del vostro arrivismo, “è più semplice risarcire una vittima piuttosto che badare alle norme di sicurezza”.

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (6)

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  1. Michele Emiliano - tramite redazione ha detto:

    I fatti accaduti in Austria hanno dimostrato che le preoccupazioni della Regione Puglia hanno un fondamento evidente che ci obbligherà nei prossimi giorni a sottoporre alla Procura della Repubblica competente un esposto che mira a salvaguardare l’incolumità pubblica dalla incosciente decisione del Governo di ritenere non assoggettabile alle direttive Seveso l’impianto Tap.

    Di incoscienza collettiva evidentemente si tratta se è vero che il Ministro Calenda dalle notizie della vittima e dei 21 feriti in Austria trae lo spunto solo per ribadire che il TAP è necessario proprio per sopperire alla temporanea carenza di gas distribuita nel Nord Europa ove dovessero ripetersi incidenti analoghi a quello accaduto oggi.

    Si tratta con ogni evidenza di un caso di strabismo politico.

  2. Tap Italia - tramite mail ha detto:

    In queste ore viene riproposta all’attenzione dell’opinione pubblica pugliese e italiana il tema della applicabilità della Direttiva Seveso al Terminale di Ricezione di TAP che sarà realizzato in località Masseria del Capitano in agro di Melendugno.
    Sono state anche ipotizzati ricorsi all’autorità giudiziaria.
    A questo proposito ricordo che sul tema si sono espressi con sentenza definitiva sia la magistratura amministrativa che quella ordinaria: la Direttiva Seveso non si applica al Terminale di ricezione di TAP.

  3. Claudio Vincenti, ministro per il Mezzogiorno - tramite redazione ha detto:

    Come ha dimostrato la Valutazione sull’impatto ambientale la Tap è un’opera sicura e senza impatto ambientale. Necessaria e strategica per la sicurezza energetica italiana e europea.
    Quindi l’opera andrà avanti nel pieno rispetto dell’ambiente e a dare al Salento un’ulteriore prospettiva di crescita. Abbiamo un tavolo che sta discutendo tra Tap e Snam per la decarbonizzazione del Salento e per lo sviluppo delle attività tipiche locale: agricoltura, pesca e turismo. Questa è la nostra linea.

  4. Piernicola Pedicini, M5S - tramite mail ha detto:

    Le dichiarazioni del ministro Calenda dopo il drammatico incidente al gasdotto in Austria hanno dell’incredibile. E’ assurdo che un ministro abbia detto che se fosse stato attivo il gasdotto Tap che si sta realizzando in Puglia, non ci sarebbe stata la necessità di dichiarare lo stato di emergenza per la mancanza di fornitura di gas verso l’Italia. Non una parola, invece, per rilevare che la vicenda austriaca conferma la pericolosità del Tap e che potrebbero verificarsi incidenti simili anche in Puglia.
    Questi personaggi, che dovrebbero rappresentare le istituzioni e gli interessi della collettività, sono degli incoscienti e degli irresponsabili.

    Pur di tutelare gli interessi economici della lobby che sta imponendo la realizzazione del gasdotto nel Salento sono pronti a tutto.
    Calenda ha strumentalizzato l’incidente per fare uno spot al Tap e, con una arroganza e un cinismo che fa rabbrividire, non si è preoccupato neanche lontanamente di rilevare che in Austria c’è stato un morto e 21 feriti e che con i gasdotti il rischio per i cittadini e per i territori coinvolti è molto elevato.

    Non è concepibile che un ministro della Repubblica si ponga così pur di non fare passi indietro su opere inutili e impattanti come il Tap.
    Per fortuna mancano pochi mesi dalle elezioni politiche e poi si aprirà una nuova fase, con i Calenda e i governi legati a lobby di questo tipo, che verranno spazzati via dal voto degli italiani.

    Va anche commentato la solita farsa del governatore pugliese Emiliano. Anche lui, dopo l’incidente in Austria, ha criticato le gravi dichiarazioni del ministro Calenda e ha nuovamente attaccato il governo che ha autorizzato la realizzazione del Tap. Ma anche in questo caso, Emiliano non ci ha convinti neanche un po’, anzi per l’ennesima volta ha dimostrato che non ha nessuna credibilità.
    Il governatore dovrebbe smetterla di fare il doppio gioco di chi vuole rappresentare contemporaneamente sia il governo che l’opposizione. Emiliano non si deve dimenticare che fa parte del Pd, lo stesso partito che ha in mano il governo nazionale e che vuole il Tap in Puglia. Quindi, la smettesse con questi giochetti tattici per far credere che nel Pd ci siano posizioni diverse. Se è convinto delle sue posizioni faccia qualcosa di eclatante e netto. Lui è il governatore della Puglia, non è un politico qualunque. Possibile che in questi anni non sia riuscito a trovare un modo per bloccare le scelte del governo o per far ragionare il suo partito. Se così è, si dimetta immediatamente da governatore e dal Pd. Se invece continuerà a fare solo dichiarazioni alla stampa, così come ha fatto anche per l’Ilva di Taranto, sarà l’ulteriore conferma che si tratta solo di un atteggiamento propagandistico per prendere tempo e confondere i cittadini.

    Detto questo – ha evidenziato Pedicini -, non abbiamo difficoltà a prendere atto che Emiliano ha annunciato che, a seguito dei fatti accaduti in Austria, presenterà un esposto alla Procura della Repubblica competente per chiedere che ‘venga salvaguardata l’incolumità pubblica dalla incosciente decisione del governo Gentiloni di ritenere non assoggettabile alle direttive Seveso sul rischio di incidente rilevante l’impianto Tap’.

    Inoltre – ha concluso l’eurodeputato del M5S -, è bene ripetere che si tratta di salvaguardare una delle aree più belle e incontaminate d’Italia, ricche di turismo, storia e ambiente agricolo e di rifiutare un’opera inutile che serve solo a sperperare vari miliardi di fondi pubblici a favore di alcune multinazionali”.

  5. Pierluigi Bersani - tramite redazione ha detto:

    Ormai è difficile ‘rimettere il dentifricio nel tubetto’, come sappiamo tutti”, e per questo occorre “ascoltarsi, parlarsi” e “cercare di arrivare alle soluzioni senza forzature: per esempio decidere nella legge di Bilancio dove devono andare i carabinieri non mi pare una scelta coerente con le leggi di Bilancio.
    Da persona informata dei fatti e da ex ministro dell’Industria credo che ci sia stato un errore iniziale molto molto serio. Secondo me c’erano altre soluzioni possibili, molto più praticabili.
    Il Nord Europa ci dice di diversificare dalla Russia, mentre loro raddoppiano i tubi con la Russia. Non sarà il Tap a risolverci da solo questo piccolo problema strategico.

  6. Pino Gesmundo, Cgil Puglia - tramite mail ha detto:

    La risposta alle proteste e alle mobilitazioni del territorio non può passare attraverso un appesantimento delle misure penali né con l’istituzione di zone rosse. Bene ha fatto la Commissione Bilancio a bocciare l’emendamento che proponeva l’arresto in caso di violazione dell’area delimitata. Ma resta un segnale di quanto sia sordo l’esecutivo alle preoccupazioni che vivono cittadini e amministratori circa l’invasività dell’opera.

    Abbiamo sempre ritenuto indispensabile un tavolo di confronto con tutte le istituzioni locali interessate, affinché si potessero condividere gli investimenti diretti e indiretti connessi alla costruzione del gasdotto, con un monitoraggio costante su salute e ambiente oltre che sull’impatto occupazionale.
    Maggiore democrazia e partecipazione, fin dalle prime fasi del progetto della Tap, avrebbe forse portato magari a scelte differenti, dando ascolto alle preoccupazioni sull’invasività del gasdotto e i conseguenti rischi ambientali considerate le aree interessate, tra le più belle e importanti per il turismo nel Salento. Imporre un’opera, costringere la popolazione a subirla, anche con scelte poco comprensibili circa il percorse che dovrà seguire il gasdotto, hanno prodotto proteste e diffidenze nei cittadini e negli amministratori.

    Siamo consapevoli della necessità di investimenti sia pubblici che privati che spingano sulla decarbonizzazione dell’economia pugliese e salentina, a partire dalla produzione di idrogeno da utilizzare nell’industria, considerate le esperienza di ricerca fatte nella regione.
    Vorremmo pertanto affrontare l’opera in un’ottica complessiva, discutendo dell’approvvigionamento energetico che nonostante l’estesa presenza in Puglia della produzione da fonti rinnovabili vede costi per il sistema delle imprese più alto che in altre regioni.
    Pensiamo a tutta la discussione sull’Ilva, o alle problematiche ambientali connesse alla centrale di Brindisi: sarebbe dovere del Governo proporre una riflessione che metta in relazione investimenti, sostenibilità ambientale, salvaguardia dei territori e delle sue vocazioni, futuro industriale nella nostra regione.
    Il confronto, la partecipazione, sono l’unica strada percorribile per sanare contrasti e giungere a decisioni condivise, e non invocare più arresti e repressione e nemmeno abbandonarsi ad atti violenti, che condanniamo fermamente e che danneggiano la mobilitazione e le ragioni di chi manifesta democraticamente.

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