ZANG TUMB TUMB, CIAK E A NARDO’ SI GIRA “IL ROTTAMATORE”, FILM DEI TELEFONINI BIANCHI, PROTAGONISTA UNA COPPIA D’ ECCEZIONE

| 13 Dicembre 2017 | 1 Comment

 

 

 

 

 

 

 

 

(g.p.)______A lui, Matteo Renzi presunto rottamatore gli fa un baffo, che, fra l’ altro, si è appena fatto crescere. Lui,  è il Rottamatore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fragore delle macchine, velocità. Zang Tumb Tumb e Filippo Tommaso Marinetti, già col mal di pancia per via del suo Manifesto diventato una parodia in salsa salentina nella recente versione localistica di Andare Oltre, dà una capocciata nella tomba.

“Onda che si gonfia dal basso e travolge il vociare sterile della vecchia politica, muta il pensiero in azione, per andare oltre la contrapposizione fra destra e sinistra”, e più in qua nel tempo, lo stesso fa Pino Rauti, ma più potente.

Ieri il MinCulPop del Comune di Nardò ha messo in scena un cinegiornale multimediale che avrebbe fatto invidia all’ Istituto Luce, con tanto di film, girato, nell’ aggiornamento temporale dei mezzi a disposizione, via drone, ma tanto, si sa, il cinema è sempre l’ arma più forte.

Location, la campagna neretina nei pressi della Chiesa dell’ Incoronata, dove, soggetto, sorge – sorgeva – un tempio incompiuto agli sperperi della politica, costato chissà quanto di vecchie lire, e rimasto impunito, che sarebbe dovuto diventare sede di servizi ai cittadini, ma nei decenni abbandonato.

Abbattere, Demolire. ROTTAMARE.

Il podes..pardon, il sindaco di Nardò ha ordinato, e deliberato.

Strano concetto di ecomostri, nei mostri che gli affollano la testa, ha Pippi Mellone, che ne abbatte uno vecchio, ma intanto ne ha autorizzato un altro nuovo di zecca, un resort super lusso, da edificare nel bel mezzo, da un altro lato, della campagna neretina, degli ulivi secolari, ma assai gradito ai suoi referenti baresi, e agli esponenti della plutocrazia internazionale, come si diceva nel lessico d’ un tempo a lui gradito.

Personaggi e interpreti, due, d’ eccezione, l’ accoppiata perdente qualunquista e trasformista che da mesi spopola sulle scene della disastrata politica pugliese, con maggiore enfasi a mano a mano che le elezioni politiche si avvicinano, con l’ ambito ambato collegio neretino da assegnare e i candidati in quota emiliana da nominare d’ ufficio.

Perché, naturalmente, dopo le primarie del Pd, dopo l’ inaugurazione di un ‘reparto ospedaliero’ in un ospedale chiuso, ogni occasione è buona, c’ era pure il magnifico governatore presidente nonché assessore della Regione Michele Emiliano, a celebrare quello che le veline del MinCulPop neretino – sempre per via del rapporto ai mutati mass media, diffuse principalmente via Facebook – hanno definito “un appuntamento con la Storia“. Addirittura.

Caso mai non si fosse capito, c’ era scritto proprio così, e poi ancora: “Noi scriviamo la storia. Gufi, corvi e iettatori potranno solo leggerla dai manuali”.

Forse, qualche manuale dovrebbe però leggerlo per primo lui: gli consigliamo “Il trasformismo come sistema. Saggio sulla storia politica dell’ Italia Unita”, di Giovanni Sabbatucci, Edizioni Laterza; e “Le basi morali di una società arretrata”, di Edward Banfield,  Edizioni Il Mulino.

Poi, tante foto, durante la cerimonia, di cui una, a parte quella dell’ icastica rappresentazione celebrativa del Rottamatore, colpisce in particolare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Colpisce, per quel gesto di coprirsi la bocca, per sfuggire alla possibile decifrazione del labiale, segno del consumato mestierante, del protagonista Vip, quale egli ormai si considera.

Che cosa gli stava dicendo, di tanto segreto? Ah, saperlo…

Certo, vorrebbe saperlo uno al quale questo cinema dei telefonini bianche non è piaciuto per niente, tanto per usare un eufemismo, il consigliere comunale di opposizione, nonché responsabile provinciale del Pd, Lorenzo Siciliano, il quale, per dirla tutta, si è incazzato di brutto, e ha scritto a dirigenti e parlamentari del suo, e di Michele Emiliano, partito, per segnalare tutto quanto: “Michele Emiliano, ancora una volta, dimostra di non conoscere Nardò e tanto meno il Sindaco Mellone che tanto elogia in ogni sede. La sua presenza è stata assolutamente inopportuna…Come inopportune e non corrispondenti alla realtà sono state le sue attestazioni di stima proprio nei confronti del Sindaco…Ancora una volta, Michele Emiliano, avrebbe potuto risparmiarsi una magra figura”.

Ma tanto, una più, una meno…Ci siamo abituati, ormai.______

LA RICERCA nella nostra vignetta del 3 maggio

L’ INCIUCCIO la vignetta di leccecronaca.it

 

Category: Costume e società

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Comments (1)

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  1. laura ha detto:

    Ricordiamoci che a breve saremo chiamati ad esprimere il consenso alle urne e da cittadini potremo incidere con il voto lanciando un forte segnale! Se siamo scontenti delle politiche sanitarie ed agricole di questa regione il voto potrà essere chiaro e forte! NON SIAMO SUDDITI!

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