CONFERENZA STAMPA CON PESANTI VALUTAZIONI, E GRAVI ACCUSE / PAOLO PERRONE SPARA A ZERO SU CARLO SALVEMINI: “Lecce sta diventando una città triste”

| 10 Gennaio 2018 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______

Già ne aveva, che la metà bastava. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, i 40 euro che gli han fatto pagare per l’ affitto dell’ Open Space di Palazzo Carafa in cui ha tenuto la conferenza stampa di questa mattina. Ovviamente, non per la somma esigua, ma per l’ affronto politico, dal momento che la sala è gratuita all’uso agli esponenti dell’ amministrazione comunale. “E noi, che siamo?”, si è chiesto, parlando subito di questo sgarbo, e ricordando poi che sotto le sue amministrazioni per le iniziative politiche di tutti i gruppi, anche quelli di opposizione, gli spazi comunali venivano concessi gratuitamente.

Così un Paolo Perrone pimpante, battagliero, polemico, a volte ironico, a volte indignato, ma mai sopra le righe, è andato giù duro, in questa iniziativa, condivisa con i consiglieri di centro destra, relatori anche Gaetano Messuti, Andrea Guido, Luca Pasqualini, Bernardo Monticelli Cuggiò, e presenti in sala Federica De Benedetto per Forza Italia e Antonio Mazzotta per Fratelli d’ Italia, “per dar voce ai disagi che nella città sono stati prodotti dai provvedimenti di questa amministrazione”, una città che negli ultimi sette mesi“è regredita di trenta anni”; e in così poco tempo è già diventata “una città triste”.

Comunque, è la maggioranza dei cittadini, che egli e i suoi rappresentano, perché il 53% dei consensi ottenuti dal centro destra sono un dato di fatto, al di là dell’ esito giudiziario che avrà la vicenda della così detta “anatra zoppa”.

Poi, via alla sventagliata di mitraglia.

Il piano traffico? “Scellerato, raffazzonato, improvvisato”, senza programmazione, frutto di pregiudizio ideologico e generatore di difficoltà per un’ ampia fetta di cittadini, esercenti e lavoratori, fallimentare perché non ha spostato

Il piano Natale? “Molto sotto tono“, costato 230 000 euro, a fronte dell’ ultimo firmato da lui, che ne costò di meno, 190 000, e rese di più.

Il settore turistico? In caduta libera, sia come numero di presenze, sia come qualità dell’ offerta.

I lavori pubblici? “Poca roba e fatta male”, da “dilettanti allo sbaraglio” alle prese con provvedimenti già impostati dalla precedente amministrazione, che aspettavano una migliore gestione, o un’ attuazione non arrivata. E molte  passeggiate propagandistiche, tanto fumo e poco arrosto: dalla riqualificazione delle marine, all’ area ex Caserma Massa.

Questa la sintesi giornalistica di quanto Palo Perrone ha detto ‘stamattina. Però c’è di più, perché al di là delle affermazioni precedenti, che sono comunque valutazioni politiche, e come tali opinabili, e che per essere approfondite avrebbero bisogno di tutta una serie di dimostrazioni e confutazioni, egli ha lanciato accuse precise, e ben gravi, al suo successore, accusandolo, nella migliore delle ipotesi, di scarsa trasparenza, dopo aver fatto della trasparenza una parola d’ ordine.

Perrone si riferisce in particolare al piano di Natale, affidato da Salvemini, in tutta fretta, a responsabili ed esecutori, molti dei quali avevano lavorato per lui nella sua campagna elettorale, insomma, uomini del suo staff, e, accusa ancora più pesante, in generale piano articolato in affidamenti diretti, quindi al di sotto dei quarantamila euro per cui la legge non richiede gare o altre procedure, “parcellizzati”, cioè divisi, in spregio al divieto di suddividere un unico appalto in più lotti.

Giornalisti schierati al gran completo, carta stampata, televisioni e quotidiani on line presenti a riempire l’ Open Space, ma, stranissimo, alla fine solamente due domande, una, un po’ confusa, di una collega riguardo un’ ipotetica situazione di passaggi da uno schieramento all’ altro, nel caso di conferma, o di ribaltamento dell’ attuale maggioranza; e una di leccecronaca.it, riguardo comportamenti e valutazioni in merito al gasdotto Snam.

Paolo Perrone, ringraziando per la domanda, ha tenuto a precisare che la sua amministrazione non aveva provveduto prima ad esprimere proprie valutazioni riguardo l’ impatto dell’ opera nel territorio cittadino, perché ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per farlo nel merito per l’ amministrazione successiva; che, dal momento della firma del manifesto dei sindaci salentini, egli è contro quest’ opera, perché ne ritiene sbagliato l’ approdo, e essa andava comunque progettata in maniera diversa, se proprio strategica e proprio si doveva fare; e ha affermato infine, che, nel caso il centro destra riottenesse la maggioranza consiliare con la sentenza definitiva del consiglio di Stato del mese prossimo, si impegnerà ad un’ opposizione più dura in sede di conferenza dei servizi, anche se, – ha concluso – le amministrazioni comunali non hanno in opere come queste potere ostativo effettivo, “più della protesta non possono fare”, e che però va fatta, e decisa, ad ottenere almeno un ristoro economico significativo, per i danni subiti, “se no ce facimu? Curnutu, mazziatu e puru cacciatu te casa”?

 

 

 

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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