ABBATTUTA L’ INCREDIBILE CASA ABUSIVA SUL BACINO

| 4 Aprile 2018 | 3 Comments

(e.l.)______Alla presenza del sindaco, e dei tecnici comunali, a opera di una ditta specializzata, e con un nutrito numero di agenti delle forze dell’ ordine a vigilare, questa mattina presto è stato demolito (nella foto) un immobile di 55 metri quadri realizzato abusivamente a Torre Rinalda, proprio alla foce del fiume Idume, in zona parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio. Il tutto, in trenta minuti. Ora, è prevista la riqualificazione dell’ area.

Altre tre demolizioni sono previste a breve, due a Torre Chianca, una a Frigole.

Sul suo profilo Facebook, Carlo Salvemini ha così commentato poco fa: “Abbattere un’abitazione abusiva nel bacino d’acqua di Torre Chianca è una forma di risarcimento al paesaggio, alla natura, alla bellezza, alla comunità. 
Siamo sempre in debito, purtroppo: tante, troppe le violazioni compiute negli anni. Ma questo non deve impedirci di provvedere – un provvedimento alla volta – a riaffermare l’importanza nell’osservanza delle regole e nella tutela dell’interesse pubblico”.

Category: Cronaca

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  1. Alessandro Presicce, Adoc - tramite mail ha detto:

    Adoc ha sempre inteso il suo ruolo di “associazione della cittadinanza” attiva non limitando il proprio orizzonte alla mera tutela dei cosiddetti “consumatori”, ma intervenendo spesso su questioni di interesse generale e pubblico.
    In quest’ottica ha sempre portato alla pubblica attenzione le segnalazioni dei cittadini di scempi e aggressioni al territorio. Dalle segnalazioni di rifiuti sparsi nelle campagne e sui margini delle strade a quelle relative all’aggressione delle dune costiere da parte di ignoti “spianatori”, Adoc si è sempre adoperata, quindi, per sollecitare le Autorità a tenere alto il livello di controllo e tutela del territorio.
    Ecco perché non possiamo oggi non esprimere soddisfazione per gli abbattimenti avviati in questi giorni a Torre Chianca nelle marine leccesi dal Comune di Lecce e programmati per i giorni a venire. Si tratta di edilizia selvaggia che ha violentato la bellezza delle nostre marine e ha prodotto danni di inquinamento anche delle nostre falde acquifere. Si tratta di edifici su cui, al termine di tutto l’iter giudiziario e amministrativo, pendevano ordini di demolizione mai eseguiti da parte dei proprietari.
    Bene ha fatto l’Amministrazione e il particolare l’Assessorato all’Urbanistica a portare ad esecuzione gli ordini di demolizione emessi della Magistratura per questi scempi.
    Adoc si augura che la stagione degli abbattimenti degli edifici non sanabili e che deturpano l’ambiente sia solo all’inizio e che altri comuni costieri del Salento vogliano avviare un programma simile che risarcisca il territorio di anni di gestione pubblica dissennata e aggressioni da parte di imprese e cittadini.

  2. Andrea Guido, Direzione Italia - tramite mail ha detto:

    Sì alle ruspe nella guerra all’abusivismo, ma in questo caso, come in altri, sarebbe stato preferibile procedere in altro modo.
    La solita ansia da prestazione della Giunta Comunale ha portato l’altro ieri ad un’auto celebrativa demolizione di un manufatto che insisteva su quel luogo da forse 70 anni e che era nato come rifugio per cacciatori e pescatori i quali, nella cultura dell’epoca, portavano avanti il mestiere con onore e negli interessi delle comunità di allora.
    Nulla invece viene previsto dall’organo cittadino relativamente alle strutture abusive che insistono nella palude, a poche centinaia di metri nell’entro terra, in piena Specchia Milogna, luogo di importanza strategica in tutti gli itinerari migratori che sorvolano il Sud Italia.
    Forse la costruzione con vista Idume godeva di particolari obblighi di precedenza?
    È giusto combattere con ogni mezzo l’abusivismo, specie quando a rischio sono i luoghi protetti del nostro paesaggio e del nostro patrimonio naturale, ma certe volte, a mio avviso, sarebbe ancora più giusto optare per una riconversione delle strutture in ausilio allo sviluppo del territorio e della comunità.
    Quella villetta di 54 mq abbattuta lo scorso mercoledì mattina tramite appalto a ditta specializzata con procedura negoziata, poteva essere riconvertita in una struttura utile per il territorio. Per esempio, sarebbe potuta essere destinata a sede del Centro di recupero tartarughe marine che oggi si trova presso la Masseria di Rauccio e che forse, a ridosso della foce dell’Idume, avrebbe trovato una più consona e strategica posizione. Oppure, ancora, sarebbe potuta diventare un centro visite, o un avamposto operativo dell’Ufficio Parco di Rauccio o delle associazioni o cooperative che svolgono attività sul Parco Regionale. Non da ultimo sarebbe potuta divenire un luogo di promozione turistica e info point a sostegno dello sviluppo delle Marine di Torre Chianca e Spiaggiabella.
    Si sarebbero potute fare tante cose con i soldi utilizzati per la demolizione e lo smaltimento degli inerti.
    Come si sarebbero potute fare tante cose presso la struttura del lido Salapia di San Cataldo.
    Ma l’Amministrazione Comunale ha preferito distruggere.

  3. Ufficio stampa Comune di Lecce - tramite mail ha detto:

    Si sono conclusi questa mattina con la demolizione del quarto edificio abusivo, sito a Torre Rinalda, gli interventi di ripristino della legalità nel territorio delle marine leccesi.
    In particolare le demolizioni hanno riguardato il fabbricato in questione di 54,5 metri quadri a Torre Rinalda, realizzato su piattaforma di 245,00 metri quadri; due a Torre Chianca, uno di 54,50 metri quadri (quello demolito stamattina) e uno di 75, realizzato su piattaforma in cemento di 122,00 metri quadri più un garage annesso di mq 52,00; uno a Frigole di mq. 181,00.

    I lavori di demolizione sono stati affidati a ditta specializzata, con procedura negoziata ai sensi dell’art. 36 comma 2 lettera b), del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n°50 e saranno eseguiti con il coordinamento dell’Ufficio Nucleo di Vigilanza Edilizia del Comune di Lecce. Per far fronte alla spesa necessaria si è fatto ricorso al Fondo regionale di rotazione per le spese di demolizione delle opere abusive, ex L.R. 11 giugno 2012 n°15, per la cui somma si provvederà al recupero nei confronti dell’esecutore dell’abuso, anche con riscossione a ruolo (D. Lgs n° 46/99).

    “Oggi si è conclusa una importante campagna di demolizioni di edifici abusivi sulle nostre marine – dichiara l’assessore all’Urbanistica Rita Miglietta – che l’amministrazione ha intrapreso grazie all’impegno del Nucleo di Vigilanza Edilizia. A loro spetta un ringraziamento importante, a nome di tutti. Non ci fermeremo qui, andremo avanti, abbiamo il dovere di combattere quegli abusi che si sono generati anche grazie al disinteressamento di quella politica, irresponsabile, che, voltandosi dall’altra parte, ha lasciato che un intero territorio restasse periferia, un paesaggio “fai da te”. Costruire dove non è possibile, dove esiste un vincolo di inedificabilità è un atto di grave cinismo che mette a repentaglio la stabilità dei territori, alimenta ingiustamente costi sociali, lede i diritti della collettività nel compromettere un patrimonio che non è di un singolo, ma di tutti. È una battaglia titanica, lo sappiamo, ma ogni piccolo passo segna una strada ormai tracciata”.

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