LA ‘PAC’ E ALTRO / UNA RISPOSTA A COLDIRETTI

| 13 Maggio 2018 | 0 Comments

di Crocifisso Aloisi * (Consigliere Comunale Galatone – per leccecronaca.it)______

Nell’incontro che c’è stato ieri tra Coldiretti e alcuni esponenti locali del Movimento Cinque Stelle, è emerso, tra le altre cose, la posizione di Coldiretti a proposito di olivicoltura: “aiuti Pac specifici per le aziende che si stanno riconvertendo ad altre colture o che stanno riprendendo la produzione olearia”. 

 

Praticamente si continua a chiedere interventi corposi per le aziende agricole, mentre per le migliaia di piccoli proprietari (che hanno il grosso della superficie agricola e olivetata) non si mette in campo nessuna concreta politica economica (e ribadisco ancora una volta che le migliaia di piccoli proprietari sono anche custodi del paesaggio rurale e artefici dell’offerta turistica salentina) e sono sempre più abbandonati al loro destino, dovranno affrontare con i propri mezzi anche le ultime imposizioni di legge sulla faccenda xylella (pena il pagamento di multe salate) e HANNO GIÀ SUBÌTO ANCHE UN NOTEVOLE DEPREZZAMENTO DEL VALORE DEI PROPRI TERRENI (foriero questo di nuovi latifondismi che si delineano all’orizzonte e che forse sono proprio uno degli obiettivi messi in campo).
Si chiedono nuove risorse dalla PAC, la Politica Agricola Comunitaria.
Ma cos’è la PAC ?
Sono fondi europei che ogni Stato decide di utilizzare per determinati obiettivi strategici. L’obiettivo di questa tipologia di pagamenti diretti è di concedere un sostegno accoppiato a quei settori o a quelle regioni in cui esistono determinati tipi di agricoltura o determinati settori agricoli che:
– si trovano in difficoltà; (come la nostra olivicoltura !)
– rivestono una particolare importanza per ragioni economiche, sociali o ambientali (come la nostra olivicoltura!!)

L’importo del sostegno è stabilito nella misura necessaria a creare un incentivo quando si manifesti una delle seguenti esigenze:

– mantenere gli attuali livelli di produzione a causa della mancanza di alternative e ridurre il rischio di abbandono della produzione e i conseguenti problemi sociali e/o ambientali; (come la nostra olivicoltura !!!)

La PAC 2014-2020 prevede la distribuzione di circa 430 milioni di euro l’anno per questo periodo. Una bella cifra. Però come spesso è accaduto in altri settori e con altre politiche economiche, i fondi in questione sono stati destinati in modo squilibrato in favore del Centro Nord, mentre al Sud, soprattutto olivicoltura, solo le briciole.

La prova di quello che dico viene confermata dalle dichiarazioni , a tal proposito, dell’allora assessore regionale della Lombardia, Fava, quando fu concluso l’accordo col governo sulla PAC 2014-2020 : “Di fatto è stata accolta la proposta delle regioni del nord, dando importanza strategica alla zootecnica, colonna portante dell’agricoltura. Questo dimostra che, quando si lavora congiuntamente per sostenere gli agricoltori, i risultati poi si ottengono”. 
Mentre il Presidente di Coldiretti, Maurizio Moncalvo, affermò con entusiasmo che : “L’accordo assicura un sostegno ai settori portanti della nostra agricoltura e, con esso, garantisce quelle produzioni su cui si fonda il successo del made in Italy”.

Dei 430 milioni annui quasi la metà sono andati alla zootecnia (211,87 milioni) ! Ancora aiuti, come se non bastassero già le storiche agevolazioni ricevute come gli sforamenti delle quote di produzione le cui multe sono state pagate dallo Stato, cioè tutti noi. Ma anche altre agevolazioni dai vari governi nazionali. Il resto a riso (22,75 milioni), soia (9,87 milioni) , barbabietola da zucchero (17,21 milioni), pomodoro da industria (11,29 milioni), praticamente quasi tutto al Nord o Centro Nord. Poi frumento, Centro e Sud (59,88 milioni) e olivicoltura, Nord Centro e Sud (70,39 milioni). Oltre ad altri aiuti specifici, come ad esempio alle aziende agricole montane, ecc.

Dove erano i rappresentanti meridionali di Coldiretti e di tutte le altre associazioni di categoria quando si decidevano queste misure ? Sono state mai portate avanti concrete politiche economiche che avessero l’obiettivo di contrastare la madre ed il padre di tutti i problemi dell’agricoltura meridionale e salentina nello specifico, cioè la lotta all’abbandono dei terreni per mancanza di reddito? E lo stato di abbandono di moltissimi terreni è la prova del fallimento.

Qui si aprirebbe un’altra voragine che non possiamo certo affrontare con un articolo, perché bisognerebbe parlare di filiera produttiva, di filiera distribuzione, di marketing, di accordi economici siglati dall’UE con il consenso dell’Italia e che stanno provocando disastri nel comparto agricolo meridionale (dalle associazioni di categoria abbiamo ascoltato, fin’ora, SOLO PAROLE, e lo stato in cui versa il comparto agricolo meridionale è la prova che si tratta di parole), di clausole di salvaguardia che per alcuni prodotti come ad esempio il riso (guarda caso) si chiedono e si ottengono dall’UE, per arance o pomodoro invece si chiedono soltanto. Dovremmo parlare dei recenti accordi commerciali col Canada, in cui, sempre a proposito di olio, sono stati inseriti SOLO 4 oli da tutelare, TUTTI VENETI. Poi dovremmo anche parlare delle varie eccellenze produttive che sono state letteralmente sradicate dal nostro territorio negli ultimi decenni, e che rappresentavano una fonte di reddito, come la coltivazione e prima trasformazione del tabacco, e soprattutto dei vigneti, le cui quote di produzione sradicate al Sud, in Salento, sono state trasferite tutte al Nord!
Dov’ erano le associazioni di categoria locali mentre accadeva tutto ciò ? Per caso ‘aiutavano’ gli agricoltori a disfarsi delle loro quote perché ormai non c’era più futuro per vigneti, tabacco ?? E lo stesso dilemma si ripropone anche in questi anni, con il colpo grosso, i nostri olivi ??

Oggi, nel 2018, questi personaggi ripropongono la PAC che ha iniziato a dare i suoi frutti però nel 2014 !!
Troppo tardi cari signori e troppo sospetto questo richiamo alla PAC.
Come si fa a dare credito a questo modo di fare associazione ?
La maggioranza delle aziende agricole meridionali e degli agricoltori dovrebbero sapere tutto ciò.
QUANDU LU TIAULU TI NCAREZZA, OLE L’ANIMA…______

LA RICERCA nel nostro articolo di ieri sera

MO PURE LORO TENGONO LA XYLELLA AN CAPU. LA ‘RIVOLUZIONE COPERNICANA’ DEL MOVIMENTO 5 STELLE ANCHE SULLA XYLELLA. DA PARTITO DI LOTTA CONTRO LA FRODE, A PARTITO DI GOVERNO, CHE APPOGGIA LA COLDIRETTI. ECCO LE INCREDIBILI DICHIARAZIONI DI OGGI, FRA GLI ALTRI, DI DIEGO DE LORENZIS, E CRISTIAN CASILI

 

 

Category: Cronaca, Politica

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