A PROPOSITO DI ‘MANI LEGATE’ / IL COMITATO NO TAP RISPONDE A BARBARA LEZZI SUI ‘VINCOLI INTERNAZIONALI’

| 8 Luglio 2018 | 1 Comment

In serata il Comitato No Tap ha diffuso il seguente comunicato______

In risposta al Ministra del sud Barbara Lezzi dal Movimento NO TAP:

SI PUÒ FERMARE UN GASDOTTO SENZA CHE LO STATO PAGHI PENALI?
A quanto pare si, quando gli interessi da tutelare sono quelli delle multinazionali e non quelli dei cittadini.

Correva l’anno 2014, esattamente a dicembre. La Troika dell’ Unione Europea bloccò il South Stream, il gasdotto che, dalla Russia, avrebbe dovuto rifornire l’Europa. Lo bloccò perché Gazprom, promotrice del progetto, “…non poteva essere produttore, venditore del gas e proprietario del gasdotto…”, in linea con i principi europei del terzo pacchetto energia.
Tutti iniziarono a preoccuparsi per il blocco del South Stream, che andava a ledere gli interessi di Gazprom, Eni, Saipem e tutte le società coinvolte.

http://www.lastampa.it/2014/12/09/blogs/caffe-mondo/south-stream-fermato-dalla-burocrazia-ue-zRqUCpcbNHAekHbT3rdDqL/pagina.html

Ma l’allora presidente del consiglio aveva necessità di tutelare i suoi “uomini”, quelle lobby e multinazionali che alimentano la politica neoliberista ed estrattivista dell’allora governo Renzi. E allora, Saipem venne inserita nei contratti internazionali per il progetto di raddoppio del North Stream, con la conseguenza che non venne pagata nessuna penale e che gli interessi delle multinazionali, ancora una volta, furono tutelati.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/13/gasdotto-nord-stream-spunta-contratto-per-saipem-cosi-gazprom-vuole-chiudere-contenzioso-con-roma-e-convincere-renzi/2632549/

Chi oggi parla di penali, vincoli internazionali, trattati imprescindibili e quant’altro, non solo dimostra di non conoscere le carte relative a Tap. La difesa ad oltranza degli interessi economici di pochi, continua ad essere il motivo guida di uno stato succube.
Dobbiamo forse pensare che le tanto spaventose “penali” da pagare (che di fatto non esistono) non sono nient’altro che i guadagni delle lobby del gas? A voler pensare male, verrebbe quasi il sospetto che, a turno, diventare ministro voglia dire entrare a far parte dell’azionariato di queste società estrattiviste.

Rinnoviamo dunque, per l’ennesima volta, l’invito ai ministri di TIRAR FUORI, SE ESISTONO, GLI ACCORDI DI CUI PARLANO, E DI FARCI SAPERE IN COSA CONSISTONO, altrimenti continueremo lecitamente a pensare che sono solo le scuse per giustificare la loro incapacità di prendere decisioni.

Category: Cronaca, Politica

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Comments (1)

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  1. Paola Tontodonato ha detto:

    Sono delusa e amareggiata, sono classe 1955 ed ho da sempre votato estrema sinistra, dal PDUP a SEL. Ho votato le 5Stelle innanzitutto affinche’ si cambiasse rotta sull’ambiente. Ho creduto che le 5Stelle si potessero distinguere per una purezza delle idee e nei fatti. Ma l’accordo con Salvini li ha sommersi ed inquinati. Sappiamo tutti che Salvini e’ ” per le grandi opere”. La terra e’ devastata da scelte cieche e nessuno che e” al potere cambia rotta. Siamo governati da folli. La ragionevolezza spinge una vela/inaspettato azzurro dell’anima/cielo esplorato-sudato/tempesta s’appresta/Ragione tesse un telo di speranza/ teso sta dentro suo piano/La lotta e’ impari e ragione riceve un colpo e un altro/Il signore della notte gioca a carte scoperte/Tinge cielo e terra di un nero velo/ ha il passato a suo armiere/insinua strascichi di pianto inascoltato e sogni ciechi. Paola di Sulmona

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