INTIMISTA, CREPUSCOLARE, IMMANENTE, ANNA LEO CON LA RACCOLTA “Sulla sabbia il profumo d’inverno” SI RIVELA SUPERBA INTERPRETE DELLA POESIA CONTEMPORANEA

| 2 Settembre 2018 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______

Abbiamo tutti un dolore.

E’ l’incipit del componimento intitolato “Ci sono quelle”.

Abbiamo tutti un blues da piangere. Piange ciò che ha fine e ricomincia. Piange ciò che muta, anche per farsi migliore.

La poesia più autentica, dal dolore nasce, dalla sofferenza, sia essa quello del campo di lavoro forzato, in Romania, di Paul Celan, o quello del campo di prigionia americano, in Italia, di Ezra Pound.

Al dolore, alla sofferenza, per ragioni professionali, Anna Leo, sociologa e impegnata attivamente nel sociale, accanto a chi ha sofferto e cerca un difficile, ma possibile percorso di speranza, di riscatto, di fronte a quella luce del futuro che non cessa un solo istante di ferirci, affida alla poesia le sensazioni che impattano sul suo quotidiano.

Può la poesia indicare soluzioni? Guarire?!?

Le risposte sono: no.

Lo sappiamo, lo sappiamo già nella nostra identità di contemporanei, che non dobbiamo chiedere ai poeti la parola che squadri da ogni lato l’animo nostro informe, la formula che mondi possa aprirci.

Ma le poesie di Anna Leo sono di più di qualche storta sillaba e secca come un ramo.

Sono la voce del cuore. “E’ con il cuore che dobbiamo comunicare per costruire un cambiamento. Percorso difficile, tortuoso ma nella consapevolezza che la sfida è l’unica mezzo per rincontrare se stessi”, così ha detto.

La sua motivazione, che sottende tutta quanta questa seconda raccolta, dopo l’ esordio nel 2016 con “Ai margini dell’ anima“, Edizioni Esperidi.

Si tratta di un agile e ben curato volume, edito appena tre mesi fa dalla casa editrice leccese Il Raggio Verde di Antonietta Fulvio: “Sulla sabbia il profumo d’inverno”, si intitola (42 pagg. 12 euro).

Il titolo fotografa meglio della foto sulla cover l’ essenza di una ricerca interiore condotta attraverso i luoghi salentini, un panismo immanente, sia che fissi l’ autrice “Con jeans  chiari e scarpe blu” ad ascoltare “libera” il suo respiro, sia che le porti, con la nostra tramontana, con eco forte e chiara, la voce dei ricordi di “Nonna Mena“.

In “Gabbiano” Anna Leo, come Vincenzo Cardarelli, ritrova un destino in comune.

E, per fare un altro esempio significativo, in “Confine“, ma anche in tante altre di questa raccolta, nei luoghi, negli oggetti, nella materializzazione di tutta quanta una esistenza, Anna Leo scopre e rivela che “le cose non dimenticano”, idealmente insieme a Roberto Carifi: e la poesia “Autunno” di Anna Leo, come ancora “Smettila“, e pure altre, ricordano da vicino proprio quelle bellissime di “Amore d’ autunno” di Roberto Carifi, appunto.

Una raccolta crepuscolare, intimista, dal gran fascino espressivo, questa “Sulla sabbia il profumo d’inverno”

Un limae labor più incisivo avrebbe forse sortito qualche effetto migliore nei versi e nelle strofe, qua e là, ma rimane intatto comunque il fascino di questa raccolta di una poetessa leccese da accostare ai grandi nomi del panorama nazionale contemporaneo.

Non ci sono formule.

Ma, autentiche, ci sono parole di speranza, di riscatto.

Ogni parola ha un suono che inventa un mondo nuovo.

 

 

 

 

Category: Cultura, Libri

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.