ULTIM’ORA / ACCORDO CHIUSO. NIENTE SANZIONI ALL’ ITALIA, MA IL GOVERNO ACCETTA IL DIKTAT DELL’ UNIONE EUROPEA. COSA SARA’ ADESSO DEL REDDITO DI CITTADINANZA E DELLA RIFORMA DELLA LEGGE FORNERO?

| 19 Dicembre 2018 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______Con una conferenza stampa del vice presidente Valdis Dombrovskis  e del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici questa mattina, a mezzogiorno, l’ Unione Europea ha annunciato di aver raggiunto un accordo sull’ Italia sulla manovra economica dell’ esecutivo italiano; e di desistere pertanto dalla preannunciata procedura di infrazione nel suoi confronti: “La soluzione sul tavolo non è quella ideale. Non offre una soluzione a lungo termine ai problemi economici dell’Italia. Ma in questo momento ci permette di evitare una procedura per deficit eccessivo”.

E’ confermato quanto era emerso nei giorni scorsi: l’Italia ha ridotto il deficit nominale 2019 al 2,04% del Pil, dal 2,4% che aveva previsto originariamente, e ha anche tagliato all’1% dall’1,5% le previsioni di crescita per il prossimo anno.

Il disavanzo strutturale, di cui era stata chiesta una riduzione dell’ 0.6 %, resterà immutato.

E’ stato comunicato inoltre che l’ Unione Europea monitorerà l’applicazione delle misure concordate, e che in caso di non osservAnza riproporrà l’azione disciplinare.

 

Dal canto suo, il presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte (che poco dopo ha riferito in Senato, nella foto, sull’ esito della trattativa, ha ribadito, sempre senza spiegare come ciò sia possibile, che le minori disponibilità derivanti dall abbassamento del deficit di bilancio al 2,04 % in luogo del 2,4 originariamente  previsto, non comporta rinvii per l’entrata in vigore di reddito di cittadinanza e l’introduzione della così detta quota 100 per la Legge Fornero: accordo con l’ Unione Eurpea “senza modificare contenuti, platea destinatari e tempi di attuazione degli interventi più importanti”.

Ha parlato solo genericamente di una web tax e di una stretta fiscale sui giochi d’azzardo: “Abbiamo previsto un’imposta sui servizi digitali gravante sui soggetti che nell’esercizio dell’attività di impresa prestino servizi digitali e superino determinate soglie di ricavi”.

Ed ha così concluso: “All’esito di una trattativa serrata condotta con tenacia e determinazione, abbiamo raggiunto un punto di equilibrio sostenibile, attestandoci su di uno scostamento che rimarca un valore comunque superiore a quello che la Commissione riteneva idoneo…

L’azione di Governo può adesso proseguire a ritmo pieno, senza gli effetti pregiudizievoli che una procedura di infrazione avrebbe comportato per l’esercizio delle prerogative di politica economica che legittimamente spettano a un Governo che voglia realizzare un significativo cambiamento nell’ambito della vita politica, economica e sociale del Paese.

Non abbiamo tradito la fiducia che i cittadini hanno riposto in noi. E mai lo faremo sino a quando continueremo a esercitare la responsabilità di governo”.

 

Niente sanzioni, quindi.

E figuraccia del governo intero, che si piega ai diktat dei banchieri e dei burocrati.

Ora si tratta di capire come faranno a fare quanto avevano promesso su reddito di cittadinanza e su riforma della così detta legge Fornero che introdusse pesanti limiti al diritto maturatoalla pensione dei lavoratori.

.A dirla tutta, a dire sempre la verità oggettiva, Matteo Salvini aveva detto che la legge Fornero sarebbe stata abolita, tout court, alla prima riunione del nuovo esecutivo. Sono passati sei mesi, non è stato fatto niente, ancora non si sa, non si capisce, non c’è uno straccio di testo scritto, che cosa vogliano fare: sarà un contentino?

A dirla tutta, a dire sempre la verità oggettiva, Luigi Di Maio aveva detto che c’erano già le coperture finanziarie per l’introduzione di un sussidio di assistenza ai senza lavoro e ai poveri di circa 760 euro generalizzati.

Sono passati sei mesi, non è stato fatto niente, ancora non si sa, non si capisce, non c’è uno straccio di testo scritto, che cosa vogliano fare: sarà un contentino?

Qui i due leader si giocano la credibilità loro, dei loro partiti e dell’intero governo, già abbondantemente compromessa da tutto quello han fatto e non han fatto finora.

Di sicuro, la “notte storica” del 28 settembre scorso, in cui veniva annunciata al popolo “la fine della povertà” e la “felicità” appare già uno sbiadito ricordo, un sogno infranto, il sogno di una notte magica che rischia di trasformarsi in un incubo._______

L’ APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 28 settembre e del 12 dicembre scorsi

TARALLUCCI E VINO, CONTE E JUNCKER TROVANO L’INTESA

DOV’E’ LA VITTORIA?

 

 

Category: Cronaca, Politica

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