CHE SENSAZIONE DI LEGGERA FOLLIA…A RACALE PROVANO A FARE CULTURA, IN MANIERA DIFFERENTE, CON UNA RASSEGNA PARA FILOSOFICA, PER “far arrivare la gente a ragionare follemente seduta in mezzo alla natura”

| 22 Luglio 2019 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Poi commentiamo pure…______

Torna a Racale “Filofollia. Sul filo della follia tra Arte e Filosofia”

Nel cuore del centro storico di Racale quattro appuntamenti per ragionare e riflettere insieme su argomenti di stretta attualità, ma anche per ricordare il valore delle nostre radici e della nostra identità. Tra presente e passato, quindi, con lo sguardo rivolto verso il futuro.

 

Nell’ambito del Festival delle Buone Pratiche di Racale. Città della Follia, ideato ed organizzato dal Comune di Racale, torna “FILOFOLLIA, sul filo della follia, tra arte e filosofia”, un vero e proprio percorso filosofico portato avanti da InDisciplinati – eventi, cultura, spettacolo, Granelli di Sabbia ONLUS, Compagnia Témenos Recinti Teatrali, in collaborazione con Dialettica Filosofica e l’ Università del Salento (Corso di Laurea in Filosofia).

A Racale non è difficile vedere uomini, donne e bambini sedersi, d’estate, insieme in un cortile antico, pensare e riflettere su tanti argomenti che riguardano la vita quotidiana di tutti. È un momento privilegiato che riesce a creare comunità e a far crescere una città che considera la follia come un’occasione straordinaria di creatività.

Così nel cuore del centro storico, nella suggestiva Corte di Palazzo D’Ippolito, anche quest’anno sono stati organizzati quattro appuntamenti con INGRESSO LIBERO (23 e 30 luglio, 20 e 27 agosto) per affrontare temi di stretta attualità, ma anche per ricordare il valore delle nostre radici e della nostra identità. Tra presente e passato, quindi, con lo sguardo rivolto verso il futuro.

Tutto questo è FILOFOLLIA. Potrebbe sembrare un’operazione contraddittoria voler parlare di filosofia e follia insieme, ma il progetto madre che fa da utero al progetto filosofico nasce a Racale col nome di “Città della follia”. L’obiettivo è rendere la filosofia argomento di uso comune, pratica familiare e già questo è operazione che sa di folle. Perché in un giardino? Perché in un centro storico e non in un posto istituzionale? Perché ancora più originale è far arrivare la gente a ragionare follemente seduta in mezzo alla natura, in un giardino bello quasi come l’eden.

Il progetto “Racale città della follia” è vincitore dell’Avviso Pubblico triennale per le Attività Culturali della Regione Puglia (FSC 2014-2020 – “Patto per la Puglia”).

 

IL PROGRAMMA

23 luglio

Corte di Palazzo D’Ippolito (via Immacolata, Corte I – Racale) alle ore 21.00.

Identità, razza e diritti umani

Prof. Fabio Sulpizio

Prof. Igor Agostini

Introducono Lucrezia Rosano e Giorgio Jules Mastrobisi

 

30 luglio

Corte di Palazzo D’Ippolito (via Immacolata, Corte I – Racale) alle ore 21.00.

Sovranismo economico e populismo politico

Prof. Gugliemo Forges Davanzati

Prof. Giorgio Colacchio

Introduce Carla Maria Fabiani

 

20 agosto

Corte di Palazzo D’Ippolito (via Immacolata, Corte I – Racale) alle ore 21.00.

Ernesto De Martino e i rimorsi della storia

Prof. Eugenio Imbriani

Prof.ssa Elena Maria Fabrizio

Introduce Anita Pierini

 

27 agosto

Corte di Palazzo D’Ippolito (via Immacolata, Corte I – Racale) alle ore 21.00.

“…Nel pensier mi fingo”. Leopardi e la filosofia

Prof. Massimiliano Biscuso

Prof. Fabio Ciracì

Introduce Franca Capoti______

(g.p.)_______Fra le centinaia di manifestazioni estive di cui altrettanti comunicati ci informano in redazione, da cui diventa sempre più difficile operare scelte giornalistiche, questo/a brilla per originalità. Vince facile, insomma.

Mi spiego, almeno ci provo.

A Lecce e nel Salento la cultura vive di un grigiore unico, acuitosi con l’era di Carlo Salvemini, e i suoi assessori. Almeno prima c’era qualche visionario israeliano-statunitense in vena di eutopia, qualche regista turco in trasferta creativa…Da due anni nemmeno più quello.

Si fa cultura col tirare a campare…Importando passivamente format teatrali di Teatro Pubblico Pugliese Emiliano Sovietico. Oppure ospitando sedicenti festival cinematografici di cui nessuno parla, in quanto a nessuno interessano.  Tutte cose che non portano turisti, nemmeno per caso, ma in compenso costano centinaia di migliaia di euro di fondi pubblici, gestiti dagli organizzatori privilegiati.

Ah, mi dimenticavo l’arte, in cui l’ultima frontiera sono le mostre virtuali, che non si capisce bene a che servano, dal momento che uno potrebbe fare visite in tutti i musei del mondo, o visionare tutti i quadri che vuole, gratis e comodamente seduto sul divano di casa con in mano il pc o il telefonino.

Importiamo in prestito d’uso oneroso e ospitiamo tutti gli scrittori d’Italia in viaggio premio, dimenticandoci del tutto dei talenti salentini.

Facciamo rassegne sedicenti culturali auto celebrative e autoreferenziali per addetti ai lavori, e chi li interrompe?

Organizziamo premi uno più pretestuoso dell’altro, che si annullano nell’anonimato sostanziale cui sono destinati, ce ne sono una dozzina solo a Lecce e dintorni.

Un museo centro di creatività permanente per Tito Schipa? Ancora niente.

I cimeli teatrali, a volte vere e proprie opere d’arte, di Carmelo Bene, che viene studiato in ogni dove, con l’esclusione solo del Salento? Sepolti chissà dove, senza un contenitore organico, che potrebbe attrarre visitatori e studiosi da tutto il mondo per tutto l’anno.

Un parco letterario per Quinto Ennio? Dai, non ne siamo capaci, evidentemente non ce lo meritiamo, il civis romanus, padre della letteratura latina.

Gli scavi di Rudiae, che potrebbero valere più di quelli di Pompei? Visite possibili solo su prenotazione preventiva telefonica, solo questa estate, in settimana, due comitive alla volta ammesse il sabato e la domenica.

Mi fermo qui, anche se potei continuare a lungo, ma questo è, in mancanza di idee, abortite sulle ceneri di vetero ideologie.

Ah no, non posso fermarmi…Un cenno, almeno,  alla Notte della Taranta musicalmente contaminata a tal punto che non si capisce più nemmeno cosa sia, gettata alla deriva televisiva dell’ Isola dei Famosi, non lo vogliamo fare? Infatti, ci stava proprio…

A Mantova si sono inventati un festival della letteratura che ogni anno porta per un mese migliaia di visitatori nella piccola città, cento ventiduemila l’anno scorso.

A Modena e dintorni, un festival della filosofia, che in media fa centomila presenze ogni volta.

E anche qui mi fermo, sperando di essere riuscito ad esprimere che cosa volevo significare.

Quindi, ben venga una rassegna come questa di Racale, che, giunta appena alla seconda edizione, sta cercando di ritagliarsi un’identità e una sua ragione di esistenza, con la formula – programma, illustrata dagli organizzatori nel comunicato sopra riportato integralmente.

Dei quattro appuntamenti, così, a naso, i primi due paiono in verità un po’ fiacchi, scontate concessioni alla propaganda politica imperante al momento, soprattutto in quanto senza contraddittorio, delle opposte ragioni, il che non va bene, dal momento che la filosofia, la filofollia evidentemente pure e anzi di più, di contraddittorio vive, e con il confronto cresce e si anima.

Ma l’idea è buona. Ho un flash… Metti una sera d’estate un palco in piazza Sant’Oronzo a Lecce con su, che so io?  Massimo Cacciari e Diego Fusaro che discutono di immigrazione, con la possibilità di interventi degli spettatori che lo desiderino, evidentemente stimolati, di un minuto ciascuno…Quante persone porterebbe in piazza un evento simile?

A ruota libera, sì, in una autentica dimensione culturale, che non deve avere padroni, targhe, targhette, intellettuali organici, chierici e laici, per essere degna di questo nome.

 

Una chicca, poi, l’interpretazione filosofica che sarà tentata della poesia di Giacomo Leopardi.

Un gioiello, infine, la serata doverosamente dedicata nel nostro Salento a De Martino. Ernesto…Ernesto, vivaddio, non Stefano.

 

 

 

 

 

 

Category: Cultura, Eventi, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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