IL LECCE / IL POST PARTITA / IL VENTO SULLA PANCHINA

| 7 Gennaio 2020 | 0 Comments

(Rdl)______ “Nel primo tempo abbiamo concesso pochissime occasioni e potevamo anche sbloccare la partita, poi nella ripresa l’Udinese ha alzato il ritmo, ha spinto di più e noi abbiamo sbagliato qualche pallone in uscita. Arriviamo in area di rigore, ma poi ci mancano incisività e cattiveria.

Abbiamo messo in preventivo anche le difficoltà, e nessuno pensava di potersi salvare a gennaio. Dal punto di vista dell’impegno ho rivisto la squadra che volevo, però l’Udinese però ci è stata superiore: fra le due squadre, a livello fisico, c’è un abisso e lo abbiamo pagato. In più sono stati commessi alcuni errori elementari. Ci manca l’esperienza, ma la rosa a disposizione è questa, e con questi ragazzi dobbiamo andare avanti”. 

Così Fabio Liverani, ieri sera, negli spogliatoi, dopo l’ennesima sconfitta patita contro L’Udinese. E il vento che non ha aiutato, ha detto. Beh, non ha aiutato nemmeno gli altri. Ed episodi a parte, il risultato è sostanzialmente giusto: gli ospiti non hanno rubato nulla, nel secondo tempo sono stati nettamente superiori, con i padroni di casa che han dato il peggio di sé, un’altra volta, nel dimostrarsi remissivi e inconsistenti.

Spira vento di crisi, sulla panchina di Liverani, questo sì.

La società non lo ha messo in discussione, anzi ha deciso di accontentarne la richiesta di rinforzi a breve, in questa sessione di gennaio del calciomercato, e in più ha chiamato tutti all’unità di intenti e a compattarsi intorno alla squadra.

Il pubblico aveva già risposto positivamente dagli spalti.

Però ecco, non si può far finta che tutto vada bene, non si può vivere delle glorie del passato, che restano e nessuno vuol levare, ma nel calcio si vive del presente e per il futuro.

Alcune considerazioni sono non solo legittime, ma pure doverose.

La campagna acquisti estivi è stata per come dire? nemmeno sbagliata, ma certo discutibile, vedi tanti nuovi arrivati che non hanno reso per come e quanto su di loro si era puntato.

Non si capisce ancora a quasi metà campionato quante e quali siano le punte titolari.

La formazione è stata di volta in volta rivisitata e non corretta.

La difesa è la peggiore del campionato, è un motivo, forse più di uno, ci sarà.

Il bel gioco, la grinta, la lucidità, la forza propositiva sono andate via via scemando, oramai sono soltanto un bel ricordo di qualche gara passata.

E’ vero che ci si salva a primavera, e non l’inverno, ma le salvezze si costruiscono nelle partite casalinghe con avversarie dello stesso livello, oppure abbordabili: ed è inutile ricordare che cosa abbia fatto il Lecce in casa in occasioni del genere.

Infine, altri numeri impietosi dicono che i Giallorossi vengono da tre sconfitte di fila, e che nelle ultime quattro giornate han fatto un solo punto, un fine anno vecchio e un inizio anno nuovo disastroso, lasciando pure stare le cinque reti prese a Ferrara dalla Spal in Coppa Italia. E le avversarie affrontate erano Udinese, Bologna, Brescia e Genoa, mica Inter, Juve, Lazio e Roma.

Juventus e Inter, a proposito, sono sempre in testa appaiate, avendo vinte entrambe, a 45 punti, seguite dalla Lazio a 39 con una partita in meno, e dalla Roma a 35 e Atalanta a 34.

In coda il Lecce è sempre fermo a 15 punti, appena sopra, ma di un soffio, la linea rossa, che vede Brescia e Genoa a 14 e Spal a 12; e sotto l’Udinese a 21, il Sassuolo a 19, la Fiorentina a 18 e la Sampdoria a 16.

Si gioca nel prossimo fine settimana la diciannovesima giornata, l’ultima del girone di andata, al Lecce tocca il posticipo lunedì 13, ore 20.45. contro il Parma.

Che vento butterà? Brezza gradevole, o tramontana di bufera?______

LA RICERCA nel nostro articolo di ieri

LA SFIDA DI EOLO LA RISOLVE DE PAUL: CARBONE PER UN LECCE VOLENTEROSO E SCIUPONE

 

 

 

 

 

 

Category: Sport

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