TRE ANNI NO TAP / LOTTA CONTINUA

| 17 Marzo 2020 | 0 Comments

(g.p)______“Una multinazionale che, nonostante i decreti ministeriali in tempo di Coronavirus, continua a lavorare autorizzata dallo Stato, in barba alle norme di tutela della prevenzione pubblica”.

E ancora: “Un’opera che sta devastando questo territorio e che sta entrando nelle case delle persone come un cancro”.

Come pure, un’altra affermazione:  “Un’opera inutile, dannosa e pericolosa, imposta con la forza ad un popolo che non vuole essere l’ennesima vittima sacrificale di questo sistema”.

Infine, l’assicurazione: ci siamo e ci saremo.

Sono questi i passaggi più forti del comunicato diffuso pochi minuti fa via social dal Movimento No Tap, in occasione del compimento dei tre anni di iniziative.

Ne pubblichiamo qui di seguito il testo completo______

+++17 Marzo 2017 – 17 Marzo 2020. TRE ANNI DI LOTTA.+++

E con oggi sono tre anni. Tre anni di una lotta faticosa, estenuante… bellissima. Una lotta che non ci ha mai visti arretrare di un passo, consapevoli di combattere non soltanto contro il gasdotto Tap, ma contro un intero modello estrattivista, prodotto di un sistema capitalista che incombe sulla testa delle persone e che sfoga la sua alterigia nell’accanita repressione dei popoli.

Avremmo voluto ricordare questa data in modo diverso, ma un maledetto virus ci obbliga a rimanere distanti.

Rispettiamo queste regole non perché ci vengono imposte, ma perché questa lotta ci ha insegnato, soprattutto, la solidarietà e il rispetto verso gli altri, ci ha insegnato che la vita vale più di ogni altra cosa. E soprattutto sta insegnando a tutto il mondo ciò che noi abbiamo sempre detto: che il sistema contemporaneo, basato sul profitto a scapito della vita, ha fallito miseramente. Un sistema dove si investe su grandi opere inutili e dannose a scapito della sanità pubblica, sempre più martoriata e in difficoltà, non può essere la strada giusta.

Sperando che questa terribile situazione passi il più in fretta possibile, ci auguriamo che possa essere un monito da non sottovalutare mai più.

I governi si succedono velocemente, cambiando bandiere e colori. Ma la costante politica rimane ancora quella dell’asservimento alle logiche capitalistiche, che vedono ormai gli Stati succubi delle multinazionali, vittime di un’economia globalizzata che non riconosce più la dimensione umana. E allora, chi lotta per un mondo migliore e diverso diventa semplice intralcio da spazzare via senza porsi troppi problemi. Lo vediamo quotidianamente, da tre anni: una giustizia a doppia velocità, forte con i deboli e debole con i forti, che fa piovere sul popolo ogni tipo di sanzione, che celermente si prodiga a “farla pagare” al contestatore di turno, ma che docile si acquieta quando a dover rispondere è il colosso economico. In tutto questo turbinio di inequità, noi non ci rassegniamo e mai lo faremo!

Nonostante centinaia di migliaia di euro di multa comminate a chi lotta, nonostante decine di processi contro chi manifesta, nonostante la costante repressione che subiamo quotidianamente in questo angolo di mondo, NOI CI SIAMO!

E lo gridiamo ad alta voce, perché le nostre convinzioni sono più forti e più sincere di chi invece specula sul silenzio.

Perché siamo sempre più certi che Tap è un’opera inutile, dannosa e pericolosa, imposta con la forza ad un popolo che non vuole essere l’ennesima vittima sacrificale di questo sistema.

 

Potremmo parlare di ipocrisia internazionale in un momento storico in cui la difesa dell’ambiente è diventata pura retorica.

Potremmo parlare di un processo che vedrà imputati a vario titolo, nell’ambito dell’affare Tap, 19 soggetti per i quali l’accusa prevede il disastro ambientale.

Potremmo parlare di un’opera che sta devastando questo territorio e che sta entrando nelle case delle persone come un cancro.

Potremmo parlare di una multinazionale che, nonostante i decreti ministeriali in tempo di Coronavirus, continua a lavorare autorizzata dallo Stato, in barba alle norme di tutela della prevenzione pubblica.

Ma non lo facciamo, non in questa sede.

Perché in tre anni siamo cresciuti anche noi, e siamo sempre più consapevoli che la nostra è soltanto una battaglia in una guerra che vede coinvolti tutti.

Per questo, la nostra voglia di cambiamento continua a viaggiare nel vento e trasporta un abbraccio ideale a Val di Susa, Niscemi, Taranto, Brindisi, Sulmona e l’intera Valle Peligna, viaggiando lontana fino in Spagna, in Ecuador, in Brasile (e a chiunque combatte, nominare tutti sarebbe impossibile); a quei ricercatori precari che oggi stanno salvando la vita di tutti noi, vittime anche loro di un capitalismo disumano; a tutte quelle persone che ogni giorno combattono per un pianeta diverso.

Tre anni di lotta. Tre anni che sono solo il preludio di una battaglia che non ci vedrà mai domi!

Category: Cronaca, Politica

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