LECCECRONACHE / ALLE PRESE CON L’ “ASSOLUTA URGENZA”

| 31 Marzo 2020 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

Guardo con apprensione l’ultima versione dell’Autodichiarazione ai sensi degli Artt, 46 e 47 DPR  445/2000 che, in parole povere, è il lasciapassare che dobbiamo compilare per andare a fare la spesa. Oddio, dovrei andare anche alla Posta, a fare un paio di versamenti, ma soprassiedo, me lo dice la stessa Legge, quando parla di ‘assoluta urgenza’.

E, memore della scena ripresa da ‘Così parlò Bellavista’ mi chiedo cosa possa giustificare una ‘assoluta urgenza’ nei riguardi del servizio postale: una volta, c’era il servizio Espresso. E ricordo quei bei francobolli che assicuravano il percorso più veloce.

‘Quando arriva?’ chiedeva mia madre all’impiegata dietro il bancone, che aveva ancora il boccettino con la colla liquida che spalmava con gesto professionale sulle linguette delle Raccomandate. ‘Domani, signò, domani è arrivata’ diceva quella. E io, ragazzino alle prese con la sintassi, mi chiedevo come poteva essere che a un futuro (domani) potesse abbinarsi un passato (è arrivata).

Eh si, era bella la giovinezza, altro che…

Oggi, niente urgenza, saltiamo pure la Posta e andiamo a fare la spesa. Ma con  un problemino: dobbiamo comprare il vino. E, da buoni salentini, il vino imbottigliato del Supermercato, non ci piace. Dirò di più: lo guardiamo come si guarda un rinnegato, un traditore che è passato dall’altra parte, per soldi. Ora, comprendiamo che questi sono momenti di estrema pericolosità e che non si scherza, ci mancherebbe. Però, il vino di casa nostra, diciamo del Salento (Leverano, Nardò, Matino, Martano…) non ce lo toglie nessuno.

Allora, dobbiamo trovare un escamotage che ci consenta una piccolissima deviazione fino alla Cantina, per comprare anche la preziosa damigianetta da 5 litri.

Ora, sull’autocertificazione, bisogna indicare l’itinerario, che se ci fermano deve essere quello giusto, sennò apriti cielo!

La Cantina non è lontana dal Supermercato, ma non possiamo scrivere, alla voce ‘con destinazione’ che andiamo in tutt’e due i posti. A meno che…

A meno che non compiliamo DUE autocertificazioni, una per il Supermercato e una per la Cantina. Attenti, però, ad esibire quella giusta, ad un eventuale controllo.  Benissimo, e anche questa è fatta: ci congratuliamo con noi stessi, e meditiamo che è proprio vero: fatta la Legge, trovato l’inganno.

Ma non siamo contenti, stavolta: perché non ce la sentiamo di beffeggiare, come altre volte, la burocrazia italiana che è sempre la solita.

Al lavoro, fino a qualche tempo fa, notificavamo gli atti con stampati che risalivano all’Unità d’Italia. C’era una frase, che non dimentico: ‘….a’ piedi dello Stato entro esteso…’.

Ci siamo sempre chiesti se non fosse il caso di aggiornarla, quella formula. E notiamo che, in questa autocertificazione c’è scritto ‘…ai sensi dell’art….’ e non, come tradizione voleva ‘a’ sensi dell’art,…’.   Insomma, la civiltà e l’aggiornamento è finalmente arrivato. Dopo secoli, ma è arrivato. Chissà che, tra poco, Castrignano finirà di essere ‘De’ Greci’ per diventare l’italiano dei Greci’.

No, non siamo contenti; per esserlo, perché ci torni la voglia di stigmatizzare i paludati burocrati che sono sempre in errore, deve passare questa maledetta pestilenza.

Dopo, oh, allora, non ce ne perderemo una…

Category: Cronaca, Cultura

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