FURTO DI BENI ALIMENTARI ALLA CARITAS DI BRINDISI

| 4 Aprile 2020 | 0 Comments

SI RUBA AI POVERI  PER RIVENDERE AD ALTRI POVERI

di Carmen Leo______ Nella situazione di grande instabilità e incertezza in cui il nostro paese versa, dovuta alla grave emergenza sanitaria causata dalla pandemia, ci giunge una notizia che lascia basiti persino noi che siamo avvezzi alla conoscenza di fatti e misfatti di qualunque natura, percolanti la cronaca locale e nazionale.

La Questura di Brindisi ha reso noto il furto di una grande quantità di derrate alimentari a lunga conservazione, quali olio di semi, latte e passata di pomodoro, avvenuto l’altra sera in un deposito della Caritas.

I ladri, dopo aver rotto una finestra, si sono introdotti nel locale e per trafugare la merce hanno utilizzato un Ford Transit, di proprietà dello stesso ente diocesano.

Il personale della Digos di zona ha immediatamente avviato le indagini investigative del caso, che hanno portato alla perquisizione delle abitazioni di due Brindisini, uno dei quali pluripregiudicato, già noti alle forze dell’ordine-

Proprio in casa loro, hanno trovato buona parte dei beni di origine inconfutabile, in quanto recanti la dicitura “prodotto non commerciabile”, la stessa di quelli sottratti alla Caritas.

I malfattori hanno dichiarato agli inquirenti di aver acquistato i beni di consumo per pochi euro in luogo imprecisato e da persona sconosciuta. L’autocarro rubato è stato ritrovato nel Quartiere Paradiso, parcheggiato poco distante dalle abitazioni dei due denunciati per furto e ricettazione.

Le letture giovanili dei classici della tradizione britannica ci riportano alla memoria un tale Robin Hood, una sorta di “ladro gentiluomo”, metà storico e metà leggendario, che osava rubare ai ricchi per poi donare i proventi di furto ai poveri.

Ai giorni nostri tanto difficili, in cui  molti negozianti e imprenditori hanno dovuto abbassare le saracinesche e chiudere i battenti per imposizione ministeriale dovuta allo scellerato virus, ritrovandosi così a non avere più gli introiti economici che gli consentivano di mandare avanti onestamente la baracca, ci tocca assistere attoniti e disgustati anche a questi avvenimenti riprovevoli.

Costituiscono reato penale, a parte il gesto deprecabile di sottrarre dei beni di prima necessità destinati a persone e famiglie in situazione di necessità.

Una guerra tra poveri questa, scatenata forse dal reale bisogno,  in un momento di grave preoccupazione per il presente e per l’immediato futuro?

Oppure trattasi semplicemente di malvagità atavica,  che connota l’animo umano di sfumature fosche,  incomprensibili agli occhi di chi si prodiga , grazie anche alla generosità dei cittadini di buona volontà,  per reperire risorse da destinare alla comunità questuante?

Una nota di merito va alle forze dell’ordine che vigilano per tutelare la nostra incolumità e intervengono per prevenire e reprimere episodi di siffatta natura, ma  certamente anche a chi, in queste ultime settimane, ha deciso di donare la cosiddetta “spesa sospesa”, che ha lo stesso scopo e valore del celeberrimo “caffè sospeso”, da tempo immemore in uso nelle caffetterie di tutta Napoli.

Nell’orda barbarica di speculatori e profittatori, moderni sciacalli dei tempi del Coronavirus, per nostra grande fortuna esiste una buona fetta di popolazione dal gran cuore e alto spirito di soccorso e solidarietà, che pur vivendo nell’incertezza di ciò che il futuro possa riservare, è disposta a donare parte del proprio  a chi oggi non sa neppure cosa mettere ogni giorno in tavola per sé e per i propri figli. È questa L’ITALIA che ci piace e ci rende fieri e orgogliosi di essere ITALIANI!

 

Category: Cronaca

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