IL PUNTO G (5) DEL NOSTRO DISPIACERE

| 13 Aprile 2020 | 2 Comments

di Crocifisso Aloisi______

Sono completamente d’accordo con i sindaci che stanno emettendo ordinanze contrarie al 5G, vietando installazioni sui territori dei loro comuni.
E vi spiego perché.

Prendo spunto da alcune affermazioni che solitamente sentiamo da chi è ideologicamente favorevole alla diffusione del 5G:

《Su questa tecnologia proliferano preoccupazioni spesso alimentate da disinformazione e fake news》

《 la decisione di alcuni sindaci è irragionevole, non affidarsi alla scienza è assurdo..》

《la pericolosità delle radiofrequenze sono allo stesso livello di caffè e sottaceti, cioè come possibili, e non probabili, sostanze cancerogene 》

 

Come potrete notare si ripete uno schermo ben preciso:

1) l’immancabile riferimento alle fake news (degli altri, ovviamente)

2) l’immancabile riferimento alla “scienza” (come se gli altri non riportassero altrettanti studi scientifici a supporto delle proprie tesi) arrogandosi il diritto di essere gli unici rappresentativi della scienza, o meglio di una parte di essa

3) minimizzazione del danno: il riferimento a caffè e sottaceti, ma c’è anche chi usa come parametri di valutazione gli insaccati e, quelli più evoluti, i fornetti a microonde.

Precisiamo subito che la tecnologia sulla telefonia mobile oggi sembra sicura, se usata però con le dovute cautele.

Questo occorre specificarlo sempre, sia per evitare inutili guerre oscurantiste, sia anche per evitare un’ ideologia favorevole alla tecnologia spinta, spesso funzionale al profitto, che si fa strada con messaggi rassicuranti.

Non è una crociata contro la tecnologia, ci mancherebbe, perché tutti noi la usiamo e quindi rappresenterebbe una clamorosa contraddizione essere ideologicamente contro (personalmente sarebbe, per me, una doppia contraddizione visto il mio personale percorso di studi universitari con conseguente laurea in informatica). Però esiste anche chi usa o impone la tecnologia non solo per fini nobili e necessari, ma esclusivamente per produrre profitti ed altro. Ma questa è un’altra storia.

Comunque la si veda, le ordinanze dei sindaci che non vogliono installazioni 5G si basano sull’applicazione del principio di precauzione sanitaria che, tengo a precisare, è stato valutato e formulato da esperti e scienziati, non certamente da propagatori di fake news o da complottisti. Invito i detrattori di queste ordinanze a leggerle prima di blaterare, perché vedranno nel testo in premessa altrettanto studi scientifici a sostegno proprio del principio di precauzione sanitaria.

 

Tra l’altro tutte le pubblicazioni scientifiche, anche quegli studi che certificano la non pericolosità dell’esposizione alle radiofrequenze della telefonia mobile, hanno le stesse conclusioni: la tecnologia sulla telefonia mobile è sicura (con le dovute cautele) ma, ad oggi, non si conoscono ancora gli effetti alla lunga distanza. Per esempio c’è una grande incognita relativamente alle conseguenze sul lungo periodo (30/40 anni) per le nuove generazioni che iniziano a manovrare i cellulari o sono esposti ai vari impianti wi fi già da bambini. Come pure sull’effetto cumulativo con altre fonti di propagazione elettromagnetiche.

Gli stessi dubbi sono presenti nella parte finale dello studio dell’istituto superiore di sanità del 2019, studio che ho visto menzionare da diversi opinionisti favorevoli senza se e senza ma al 5G:

《Rimane un certo grado d’incertezza riguardo alle conseguenze di un uso molto intenso, in particolare dei cellulari della prima e seconda generazione caratterizzati da elevate potenze di emissione》e《gli studi finora effettuati non hanno potuto analizzare gli effetti a lungo termine dell’uso del cellulare iniziato da bambini e di un’eventuale maggiore vulnerabilità a questi effetti durante l’infanzia》sono proprio le conclusioni del rapporto ISS del 2019.

 

Questo suggerisce di andare cauti, in un senso o nell’altro, quando si parla all’opinione pubblica: i nostri ragazzi, i più esposti ai pericoli derivanti da una sovraesposizione ad onde elettromagnetiche, non possono leggere i messaggi rassicuranti dei vari sostenitori del 5G lasciati passare troppo spesso con estrema superficialità.

Perché ribadisco la tecnologia è sicura soltanto se usata con le dovute cautele. D’altronde lo dicono gli stessi produttori di telefonini: i manuali degli smartphone consigliano di tenere il telefono a distanze tra 1,5 e 2,5 centimetri dal corpo (l’indice di assorbimento delle emissioni del telefono durante la trasmissione, il SAR, cioè quel valore che viene indicato dai produttori dei telefoni, viene eseguito ad una distanza di separazione almeno di 1.5 cm dal corpo umano). Questo significa che il dispositivo non comporta problemi se viene usato almeno a questa distanza dalla testa durante le telefonate! Solo così quell’apparecchio ha un indice di assorbimento che è quello scritto sul manuale e sotto i limiti di legge.

Invece scrivere con estrema leggerezza, come ho visto fare a tanti supporter del 5G, che non ci sono affatto problemi di salute o che sono minimi, con la telefonia mobile, non è corretto ed è potenzialmente dannoso in particolare per bambini e ragazzi.

Tutti noi sappiamo che è particolarmente difficile far comprendere ai nostri ragazzi che non è intelligente, per vari motivi, stare attaccati allo smartphone per molto tempo: ogni giorno è sempre complicato gestire questo rapporto tra ragazzi e telefono. Se poi dovessero imbattersi in qualcuno di questi post su Facebook che danno segnali rassicuranti e che minimizzano il problema, allora sarà sempre più difficile convincerli.

Ecco perché certi messaggi rassicuranti sono da evitare soprattutto se provengo da personaggi pubblici, influencer con molti follower, sindaci e altri opinionisti scientisti che intervengono con i loro monologhi rassicuranti.

 

Per avere idee più chiare servirebbero però molti studi indipendenti, cioè non finanziati da operatori o produttori: gli studi pagati dall’industria tendono a sottostimare pesantemente l’aumento di rischio. Ecco, anche questo dovrebbero specificare i pro 5G quando, per supportare le loro tesi, fanno riferimento a studi, articoli e pubblicazioni varie: sarebbe auspicabile che la fonte da cui attingono le loro informazioni non abbia alcun conflitto di interessi con case produttrici o con altre organizzazioni d’affari, perché questa non è scienza, ma affarismo con contorno di lobbisti.

Tra l’altro molte compagnie assicuratrici tendono ad escludere, tra le cause risarcitorie, proprio i danni provocati dall’esposizione ai campi elettromagnetici. Qualcosa vorrà pur significare.

Ma c’è un ulteriore aspetto da tener presente e che reputo molto interessante.
Per i sostenitori del 5G l’idea di base
《è quella di non emettere a 360° come fanno le antenne 4G, ma inviare un fascio stretto verso l’apparecchio e quando richiesto. Aumentando l’efficienza e diminuendo la quantità di energia richiesta dalle antenne.

Ecco,  a questa tesi viene contrapposto un ragionamento da non sottovalutare, anzi: cosa succede negli spazi ridotti in cui ci sono molte persone che usano tutte, contemporaneamente, la tecnologia del 5g? Immaginate per esempio, al cinema, in discoteca o in uno stadio: centinaia o migliaia di segnali diretti ai vari apparecchi di comunicazione che contraddicono anche quest’altro messaggio rassicurante.

 

Un ultimo dettaglio da tenere presente nel dibattito in corso: come si può notare anche dal sito del ministero, sul 5G è in corso una SPERIMENTAZIONE, non si tratta dunque di un qualcosa che ha già avuto la sua applicazione sul campo.

Se permettete questo non è un dettaglio da trascurare perché se già col 3G e 4G ancora oggi leggiamo che gli studi finora effettuati non hanno potuto analizzare gli effetti a lungo termine dell’uso del cellulare iniziato da bambini e di un’eventuale maggiore vulnerabilità a questi effetti durante l’infanzia, figuriamoci allora quale dovrebbe essere il grado di tutela per una tecnologia IN CORSO DI SPERIMENTAZIONE e che si vorrebbe IDEOLOGICAMENTE imporre a milioni di persone che si trasformerebbero, così, da cittadini a cavie umane.

Se permettete, su questo sono io ad essere ideologicamente contrario !______

______

Crocifisso Aloisi è il referente regionale per la Puglia del Movimento  24 Agosto Equità Territoriale.

______

LA RICERCA  nel nostro articolo del 9 aprile scorso

LECCE CITTA’ APERTA: AL 5G. L’ANNUNCIO IN DIRETTA FACEBOOK DEL SINDACO CARLO SALVEMINI: “non intendo assecondare preoccupazioni infondate”

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

About the Author ()

Comments (2)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. Michela Maffei - tramite Facebook ha detto:

    Ringrazio il direttore Giuseppe Puppo per lo spazio dato a posizioni indipendenti e libere sul 5G, come su tanti altri temi che riguardano la VITA della collettività.

    Vorrei solo aggiungere che da decenni ormai è stato affermato il principio della equità intergenerazionale. Se in questo momento noi siamo liberi (libertà che è in forte dubbio) di sperimentare, non possiamo ipotecare la VITA delle future generazioni con danni alla salute e all’ambiente o peggio ancora all’intero organismo Terra.

    Dio è morto diceva Nietzsche, perché vogliamo a tutti i costi sostituirlo con la Scienza? Soprattutto con la scienza pagata dal profitto delle multinazionali che quindi di scientifico ha ben poco, è soprattutto esercizio di retorica, ovvero l’arte di avere ragione.

    Ora noi non vogliamo avere ragione, vogliamo, ragionevolmente, stare bene o perlomeno non darci martellate sui denti da soli.

    Infine vorrei chiedere:
    QUESTA SPERIMENTAZIONE DEL 5G CHE È IN CORSO DOVE ESATTAMENTE STA AVENDO LUOGO, È PUBBLICA E TRASPARENTE?
    E SOPRATTUTTO I GOVERNI HANNO CHIESTO AI CITTADINI SE SONO D’ACCORDO A FARE DA CAVIE??
    I BENEFICI CONCRETI DI QUESTO INTERNET OF THINGS QUALI SONO?
    SOPRATTUTTO: IN QUALI TASCHE VANNO?

  2. Elena Vada - tramite mail ha detto:

    “… la tecnologia è sicura solo se adoperata con le dovute cautele…”.

    Condivido ed appoggio, pienamente dott. Aloisi.

    PRECAUZIONE, non è sostantivo facile da intendere ed adottare, soprattutto per i nostri super-tecnologici giovani, che vivono, spesso, in simbiosi con l’Iphone e simili.
    Ogni progresso è visto con diffidenza?
    Non credo sia ancora valido questo vecchio adagio.
    Semmai il contrario.
    Alcuni tumori al cervello sono stati imputati all’uso smodato del cellulare (di due generazioni fa), ma nulla è stato comprovato con certezza.
    l’ INAIL, a Torino, (LA STAMPA 10/01/2020) ha risarcito un lavoratore per l’uso quotidiano (4/5 ore) del cellulare per necessità professionali, che gli ha causato un male invalidante.
    Altra cosa sono le radiazioni a distanza?
    Non lo sa la scienza che approfondisce studi in materia e le cavie siamo, involontariamente, noi.
    5G? Auguri!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.