IL LECCE / LA PARTITA / IMPRESA, BATTUTA LA LAZIO!

| 7 Luglio 2020 | 0 Comments

(Rdl)______Vento, vento di tramontana, sull’ultimo sole, al Via del Mare (nella foto), questa sera del cortocircuito fra gli opposti obiettivi, ultimamente frustrati, di Lecce e Lazio.

Maglia bianca per gli ospiti, un po’ rimaneggiati da mister Simone Inzaghi, che comunque ha a disposizione una rosa di tutto valore.

Fabio Liverani deve fare i conti con quello che ha, e manda in campo Gabriel, Donati, Lucioni, Paz, Calderoni; Mancosu, Petriccione, Barak; Falco, Saponara; Babacar.

Pronti via, e Immobile tira subito in porta, servito dalla destra e lasciato tutto solo, tanto per cambiare: la conclusione non è letale, parata da Gabriel.

Sul rovesciamento di fronte, Saponara lancia Mancosu e il capitano fa il miracolo, fa un eurogol, spedendo dalla distanza il pallone all’incrocio dei pali, che gioia, che impresa, ma è tutto inutile: il Var interviene e segnala un tocco col braccio prima del tiro, e l’arbitro ritorna sulle sue decisioni e annulla.

Però il peggio deve ancora venire, perché immediatamente dopo Gabriel fa oggi le comiche, ride Caicedo e insacca a porta sguarnita.

Così, dal vantaggio sorpresa che sembrava cosa fatta, allo svantaggio che non sembra, è.

Uno scherzo del destino del calcio, che avrebbe ammazzato un bisonte, figurarsi un lupacchiotto derelitto come il Lecce, che scompare dai radar sul Via del Mare.

Provano a scuotersi, i Giallorossi, guadagnano un angolo al quarto d’ora, sui cui sviluppi Strakosha respinge come può e poi vede il tiro di Calderoni finire alto sulla traversa.

Insistono nel tentare di fare gioco, ma senza costrutto.

Gli ospiti abbassano i ritmi, provano a controllare, e a ripartire all’improvviso, ma anch’essi senza creare più pericoli, sia pur per poco.

Ospiti di nuovo protagonisti, infatti.

Ammonito per simulazione Caicedo al 22′, lasciatosi cadere in area.

Al 24′ Immobile si presenta tutto solo davanti il portiere: un secondo lungo quanto un’eternità fra i due, l’uno che aspetta l’altro, poi l’attaccante tira e il portiere respinge.

Sembra il solito Lecce degli ultimi tempi, squinternato in difesa ed evanescente in attacco.

Liverani impreca.

Ad un certo punto dalla panchina fa un cazziatone a distanza a Babacar, mai in partita.

Toh, parole sante, almeno nella sostanza: poco dopo infatti Falco lancia proprio lui, che riesce a toccare di testa e a gonfiare la rete.

1 a 1 e palla al centro.

La Lazio reagisce: un corner, una punizione, una conclusione, tutto pericoloso, ma il risultato non cambia.

La partita sale di tono nelle polemiche in campo, proteste dopo proteste per le decisioni arbitrali, contestate ora dagli uni, ora dagli altri.

Altro calcio d’angolo, di pressione, degli ospiti, ritornano a soffrire i padroni di casa sul finire del primo tempo.

Eppure finiscono in avanti.

Recupero consistente fissato in cinque minuti.

Punizione di Falco dal limite dalla sua posizione preferita, fuori.

Poi c’è un tocco di mano in area laziale, ‘stavolta fa oggi le comiche l’arbitro, che assegna il rigore, predispone tutto per la battuta, e quando già Mancosu stava per calciare, decide che deve  andare a rivedere l’azione, nel comprensibile nervosismo generale.

Quindi dopo lunga consultazione, conferma la sua decisione.

Allora parte Mancosu, però aspetta troppo che si muova il portiere, che invece rimane fermo: così alla fine il tiro esce male, è fuori lo specchio, maledettamente alto.

Dopo otto su otto, errore dal dischetto del capitano: prima o poi doveva succedere, fa rabbia che però sia successo in circostanze simili.

Quindi, dopo un inusuale e prolungato recupero di otto minuti, il risultato del primo tempo rimane  1 a 1.

Tre cambi per la Lazio al ritorno in campo, ora c’è anche Milinkovic-Savic.

Subito in avanti il Lecce, Mancosu chiama Strakosha alla parata, la palla deviata dal portiere va oltre la traversa. E’ corner: arriva Lucioni e insacca di testa.

Il Lecce ora sul 2 a 1, ci crede.

La reazione della Lazio c’è, ma non dà esiti concreti, nonostante un nuovo clamoroso errore di Gabriel, che va a farfalle su un cross, su cui fortunatamente per lui non arriva nessuno.

Liverani chiama alla concentrazione, di suo leva un attaccante, Babacar, fra l’altro acciaccato, e copre la squadra con l’ingresso di Majer.

Occasione per gli ospiti, ma Milinkovic-Savic non trova la deviazione vincente, ostacolato dal suo compagno Parolo.

Al 60′ Farias al posto di Saponara, per un’ultima mezz’ora che si annuncia incandescente.

Il Lecce perde tempo appena possibile, ma non disdegna quando può di farsi pericoloso, come al 75′ con Mancosu, la cui conclusione all’angolino basso di destra è ben parata dal portiere.

Lazio pericolosa in qualche occasione, ma più che pressione sistematica, paiono più episodi, che scorrono senza incidere, passano senza esito.

Il Lecce pensa a coprire gli spazi, più che costruire gioco proprio, bada a distruggere quello degli avversari, imprecisi, ma che ancora non mollano.

Gabriel salva il risultato al minuto 87, andando a respingere in angolo un colpo di testa all’incrocio dei pali di  Adekanye, in un festival da protagonista: tre errori madornali, ma pure con questa tre parate strepitose.

Liverani si agita come un leone in gabbia, nella sua area tecnica, schiera la difesa a 5, in realtà sono in 9 a difendere, a cercare di spezzare i tentativi avversari, la tattica sembra pagare, Inzaghi chiama i suoi a insistere, però non riescono a creare più di tanto.

Arriva il 90′, saranno sette i minuti di recupero.

Soffre il Lecce, la Lazio è in calo di energie, non si esprime meglio che con i lanci lunghi, che finiscono in un modo o nell’altro addomesticati dalla difesa giallorossa.

Nervosismo in campo, rosso diretto per Gabarron, che dà un morso a Donati durante uno dei tanti battibecchi che si susseguono oramai da molti minuti.

Non è finita, pur in inferiorità numerica gli ospiti fanno pressione, Immobile spreca una buona opportunità all’altezza del dischetto del rigore.

Inzaghi spazientito con i suoi, che non riescono a incidere nell’area avversaria.

Altro recupero assegnato, tre minuti ulteriori.

Gabriel show, prima sbaglia un rinvio, concedendo un’altra opportunità agli avversari, ma poi riesce a salvare miracolosamente su conclusione di testa di Milinkovic-Savic.

Era l’ultima emozione, di una partita incredibile, che vede il Lecce ritrovare la vittoria e con essa soprattutto ritrovare possibilità concrete di salvarsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Category: Sport

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