L’INTERVENTO / LE AUTONOMIE DIFFERENZIATE ALLE REGIONI DEL NORD NASCOSTE NELLE PIEGHE DELLA LEGGE DI BILANCIO: UNA ‘BASTARDATA ISTITUZIONALE’

| 21 Dicembre 2020 | 0 Comments

di Crocifisso Aloisi______

Nel 2001 si tenne il primo referendum costituzionale confermativo della storia repubblicana italiana.

Gli Italiani vennero chiamati a confermare o no la riforma del titolo V della Costituzione (è quella riforma che ha provocato uno scippo di risorse pubbliche destinate al Sud di almeno 1.000 miliardi di euro. Ed è sempre quella riforma che, ha detta dell’associazione Amici di Marco Biagi “ha contribuito drammaticamente ad estendere il divario tra Nord e Sud, fino a un livello che ormai, non ha alcun equivalente all’interno dei paesi OCSE”).

Una riforma che venne presentata col trucco all’opinione pubblica: il dibattito infatti era impregnato di tanta demagogia e di frasi pre-confezionate sulla presunta efficienza che tale riforma avrebbe comportato per le amministrazioni regionali e locali.

Abbiamo poi visto com’è andata: tantissime risorse per le amministrazioni locali del Nord che si sono tramutate in ricchezza diffusa ed efficienza (e ti credo, con tutte quelle risorse a disposizione è difficilissimo non essere efficienti) e in proporzione diretta tantissimi problemi per le amministrazioni meridionali e di riflesso per milioni di meridionali.

Quel referendum vide la partecipazione di un misero 34 virgola 1 sputo per cento ma, malgrado tutto, venne accolto dalle istituzioni politiche nazionali a causa della fantomatica ‘questione settentrionale’ (un’invenzione targata lega, ma accolta dagli allora rappresentanti del Partito Unico del Nord).

Adesso, dopo questo colpo basso nel ventre di ogni cittadino meridionale si vuole rendere strutturale questi privilegi territoriali nordcentrici concedendo le autonomie differenziate alle regioni del Nord.

 

Il motivo principale della nascita del Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale  è stato proprio quello di stoppare il processo di autonomie differenziate (detto anche ‘Secessione dei ricchi’) e, fino ad oggi, abbiamo sempre smascherato ogni velleità governativa in tal senso.

L’ultima bastardata istituzionale proviene proprio dall’attuale governo, cioè quello guidato da un meridionale e che vede al suo interno diversi ministri del Sud, insomma quelli che hanno legittimato il titolo ‘”Comandano i Terroni” di feltriniana memoria (ma la storia insegna che ogni volta che bisogna fottere alla grande il Sud il Partito Unico del Nord ha sempre utilizzato politici e governanti meridionali perché tutta l’operazione diventa più credibile agli occhi dei cittadini meridionali stessi).

E qual è la bastardata?

Quella di aver nuovamente riproposto la secessione dei ricchi inserendola in mezzo a montagne di articoli e di documenti tra le pieghe della legge di bilancio statale, come si fa quando occorre fottere qualcuno con astuzia, ed impedendo così eventuali referendum abrogativi perché, costituzione alla mano, non è permesso effettuare referendum abrogativi per la legge di bilancio.

Signori, il livello di perversa strafottenza politica raggiunto da certi personaggi, politici meridionali e non, è fuori controllo e non si può più tollerare.______

Crocifisso Aloisi è Consigliere Comunale e il Referente regionale per la Puglia di M24A Equità Territoriale

Category: Cronaca, Politica

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