ARTISTI SALENTINI / E’ MORTO IL MAESTRO ANTONIO MALECORE, SIMBOLO DELL’ARTE LECCESE DELLA CARTAPESTA

| 18 Gennaio 2021 | 1 Comment

di Raffaele Polo______

É certamente il simbolo dell’arte leccese: arte povera perché noi, in sostanza, siamo sempre stati ‘poveri’ nei confronti di chi, al contrario, ha sempre avuto e gestito tutto.

Poveri, ma ricchi, ricchissimi d’ingegno e di capacità. E così le nostre cose più belle sono ‘povere’:  tra tutte, la cartapesta…Inventata e prodotta proprio per supplire ai costi sempre più proibitivi di chi doveva arredare una chiesa oppure un ‘luogo santo’ come poteva essere anche il semplice ‘cassettone’ della stanza da letto.  Ed è lì che il genio ‘povero’ dei nostri salentini d’un tempo, si immortalava. E creava le splendide composizioni religiose, le Madonne, i santi, i Bambini… Ogni pezzo in cartapesta, ma tutto ricco di quella ispirazione artistica e interiore che ne faceva originali unici e irriproducibili.

Antonio Malecore era l’ultimo rappresentante di quei ‘Malecore’ leccesi che erano la cartapesta più ricercata e famosa: attraverso varie generazioni di cartapestai, erano riusciti a nobilitare definitivamente questa forma d’arte, rendendo il proprio marchio il non plus ultra della produzione salentina.

In sostanza, tra i tanti capaci e bravi cartapestai del nostro mondo artistico-artigianale, Malecore aveva scelto uno stile personale, fatto di sfumature e panneggi, un modo tutto ‘leccese’ di raffinata semplicità, dove il ‘barocco’ viene in subordine rispetto a quella trascendenza cristiana che ha finito per divenire il simbolo, la garanzia dei prodotti della bottega Malecore.

Adesso che, sfiorato il secolo di vita aveva 98 anni, anche Antonio se n’è andato, ci accorgiamo di quale sia stata l’importanza della presenza di questi meravigliosi artigiani , nel percorso culturale della nostra città.

Cartapesta se ne fa ancora, certo. E con valenti artisti che si cimentano con le antiche, commuoventi tecniche fatte con elementi poveri (ci risiamo…) ma di imperituro fascino. E, più che in altre produzioni, nei manufatti della bottega Malecore si connotano e restano quei segni armonici che ne hanno fatto dei veri Maestri di questa Arte.

Adesso…

Adesso Antonio ha raggiunto suo fratello, i suoi predecessori. E ci piace immaginare che siano tutti Là, in alto. A produrre le inimitabili Madonne, i commuoventi Bambini, i più bei Presepi della nostra Terra…

 

Category: Cronaca, Cultura

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Comments (1)

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  1. Carlo Salvemini, sindaco di Lecce - tramite mail ha detto:

    Ci ha lasciati Antonio Malecore. Tra i maestri della cartapesta in vita era il più importante, stimato, ammirato e generoso. La sua esistenza, trascorsa fin da bambino in bottega, è un monumento all’arte sacra come missione e dedizione assoluta. Le sue statue di cartapesta adornano chiese e palazzi in tutto il mondo, rappresentando nel miglior modo, per il suo prestigioso tramite, la tecnica della cartapesta e con essa la nostra città che ne ha fatto un tratto fondamentale della propria cultura.

    Antonio Malecore, esponente di una delle più prestigiose famiglie di cartapestai leccesi, era un artigiano, consapevole del valore profondo del mestiere che aveva scelto fin dalla prima età. Un mestiere che per lui era un mondo intero: la bottega come casa, come scuola, come missione di vita, nella quale custodire i segreti della tecnica per trasmetterli generosamente ai tanti artigiani più giovani che lui ha accolto e formato e che da lui hanno appreso e continuano a praticare l’arte della cartapesta nelle botteghe della nostra città storica.

    Da sindaco è per me doveroso rendere omaggio a una figura così importante dell’artigianato e della cultura della nostra città. Lo faccio a nome di tutti i leccesi, con l’auspicio di poter presto rendergli pubblicamente omaggio nelle forme che la sua arte senza dubbio merita.

    Alla famiglia i miei più sinceri sentimenti di vicinanza.

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