IL MOSTRO CONTINUA AD AVVELENARE E AD UCCIDERE, ADESSO PERO’ I GIUDICI DEL TAR DI LECCE HANNO MESSO NERO SU BIANCO CHE VA CHIUSO. ALLA MULTINAZIONALE RIMANE SU QUESTO FRONTE AMMINISTRATIVO SOLO IL RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO. FORSE L’ULTIMO DESIDERIO DI FEDERICO STA PER REALIZZARSI

| 13 Febbraio 2021 | 2 Comments

(Rdl)______Il 27 febbraio dello scorso anno il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci aveva emanato un’ordinanza per cui ordinava ai dirigenti dell’Ilva di individuare ed eliminare le cause delle emissioni inquinanti, pena la chiusura dell’aria di produzione così detta “a caldo”.

Gli effetti dell’ordinanza furono sospesi il 24 aprile 2020, in seguito ad un’istanza della multinazionale, che presentò inoltre due ricorsi contro l’ordinanza sindacale.

Questa mattina, o per meglio dire, come reso pubblico questa mattina, il Tar di Lecce ha respinto i ricorsi proposti da ArcelorMittal e Ilva.

I giudici hanno inoltre stabilito che entro due mesi da oggi gli impianti siderurgici ritenuti inquinanti siano spenti.

Nelle motivazioni della loro decisione, inoltre, i giudici aggiungono alcune considerazioni significative: “permangono astrattamente le condizioni di rischio del ripetersi di siffatti gravi accadimenti emissivi, i quali del resto non possono certo dirsi episodici, casuali e isolati.

Deve pertanto ritenersi pienamente sussistente la situazione di grave pericolo per la salute dei cittadini, connessa dal probabile rischio di ripetizione di fenomeni emissivi in qualche modo fuori controllo e sempre più frequenti, forse anche in ragione della vetustà degli impianti tecnologici di produzione.

Appare singolare considerare che un adeguamento tecnologico degli impianti e la conversione dell’alimentazione dei forni dal carbone all’elettrico avrebbe probabilmente scongiurato un gran numero di decessi prematuri e un’incidenza così elevata di malformazioni e patologie oncologiche, anche in età pediatrica e infantile”.

 

In serata ArcelorMittal Italia ha comunicato che “promuoverà immediatamente appello presso il Consiglio di Stato”. ______

L’APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 28 gennaio scorso, che racconta di un fenomeno emissivo di particolare evidenza; e del 17 gennaio scorso, che fa il punto sulle altre due grosse vicende giudiziarie che riguardano l’ex Ilva

INTANTO SEMPRE QUESTA MATTINA IL MOSTRO A TARANTO

LA SITUAZIONE DEI PROCESSI IN CORSO. LA FONDAMENTALE NOVITA’ IN SEPARATA SEDE GIUDIZIARIA DI OGGI. LA DOCUMENTAZIONE SULL’INSORGENZA DEI TUMORI ANCHE NEI FETI. IL MOSTRO CONTINUA AD AVVELENARE E AD UCCIDERE, IL GOVERNO A TACERE: “Lei, Presidente, non mostra rispetto né verso i vivi né verso i morti”

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (2)

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  1. redazione ha detto:

    Oltre che il ricorso, l’ArcelorMittal ha presentato anche una richiesta di sospensiva dei termini temporali prescritti al presidente della Quarta Sezione del Consiglio di Stato, Luigi Maruotti.

    Oggi la richiesta di sospensiva è stata respinta: “non risulta e non è stata comprovata la circostanza che, in assenza di immediate misure cautelari, per l’appellante si produrrebbe uno specifico pregiudizio irreparabile, prima della data dell’11 marzo 2021”, quando si riunirà l’organo collegiale per decidere nel merito del ricorso.

  2. redazione ha detto:

    Una nuova richiesta di sospensiva è stata invece accolta oggi, in attesa dell’udienza di merito che si terrà il 13 maggio prossimo.

    Alla luce di questa decisione del Consiglio di Stato, in un comunicato ArcelorMittal annuncia di non avere più l’obbligo di avviare la fermata dell’area a caldo dello stabilimento: “l’ attività produttiva dello stabilimento può dunque proseguire regolarmente”.

    Per il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, “Nessuna sorpresa, nessuna variazione sul percorso che abbiamo impostato con l’intera comunità. E quand’anche gli esiti dell’udienza di maggio del Consiglio di Stato dovessero prevaricare l’aspirazione di mezzo milione di cittadini e i diritti fondamentali sanciti dal Tar di Lecce, noi andremo avanti in ogni grado di giudizio, anche in sede europea”.

    Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti si è così espresso:
    “Accogliamo con rispetto la decisione sull’ex Ilva anche se non crediamo che la soluzione della crisi possa passare dalle Aule di tribunale. Questa pronuncia dà comunque la possibilità e il tempo alla politica e al Mise in particolare di cercare la soluzione per gli operai, l’azienda e la produzione siderurgica italiana che rappresenta un asset strategico oltre che un’eccellenza e va tutelata”.

    Per Francesca Re David e Gianni Venturi, responsabili nazionali della Cgil: “il provvedimento del Consiglio di Stato consente di riportare nell’ambito delle decisioni del Governo la prospettiva dello stabilimento di Taranto e di tutto il gruppo ArcelorMittal. A maggior ragione occorre completare la transizione degli assetti societari con l’ingresso di Invitalia e la possibilità di utilizzare le risorse del coinvestimento.
    Inoltre è necessario aprire immediatamente il confronto sul piano industriale e sul rapporto dello stesso con le scelte e le decisioni sul Recovery Fund per costruire da subito le condizioni per una produzione ambientalmente sostenibile dell’acciaio a Taranto e nell’insieme della siderurgia”.

    Per il responsabile nazionale di categoria della Cisl Roberto Benaglia “è finalmente una buona notizia che stabilizza una situazione di eccessiva incertezza che stava facendo precipitare la situazione di tutto il gruppo siderurgico. Ora occorre recuperare il tempo sospeso di un mese e mezzo, perso tra attese e crisi di Governo”.

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