PENSAVO FOSSE ALTA VELOCITA’, INVECE ERA UN CALESSE

| 16 Marzo 2021 | 1 Comment
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il consigliere regionale de La Puglia Domani, e presidente del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro, ci manda il seguente comunicato______
Sgombriamo il campo da equivoci e giochi di parole: alta velocità e velocizzazione non sono la stessa cosa. Non si possono spacciare per alta velocità dei collegamenti ferroviari più rapidi con Bari, perché l’Italia – non ci stancheremo mai di ribadirlo – inizia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Bari.
Non ci lasciamo incantare da belle promesse, perché sono solo fumo negli occhi per mascherare la realtà: Rete Ferroviaria Italiana non ha alcuna intenzione di portare l’alta velocità fino al Salento, ma – come ha dichiarato lo stesso responsabile della Direzione Investimenti Area Sud – entro il 2023 ha intenzione di far partire il primo collegamento diretto tra Napoli e Bari, e poi accelererà i collegamenti con Lecce, Brindisi e Taranto.
Il Piano dei trasporti 2010, firmato da Vendola, fu la pietra tombale sulle prospettive di sviluppo delle infrastrutture del Salento.
Poi, nel 2011 ci propinarono il secondo lotto dell’alta velocità, e lo contestammo a giusta ragione, perché fummo facili profeti nel prevedere che sarebbe stato tagliato alla prima occasione.
Successivamente hanno portato il Frecciarossa a Lecce, ma anche quello è stato un inganno, tant’è che dopo poco è stato soppresso, perché a fronte di un costo di viaggio molto più alto si otteneva un risparmio di tempo irrisorio per arrivare a Milano.
Siamo stanchi di annunci in pompa magna che, gratta gratta, non portano a nulla.
Basta con la favola dell’alta velocità fino a Lecce, vogliamo i fatti. Apriamo gli occhi: nei piani di Rfi l’alta velocità riguarda solo la linea Napoli-Bari, mentre quella adriatica Bologna-Lecce verrà soltanto velocizzata. A lavori ultimati, quindi, si potrà viaggiare da Napoli a Bari in sole due ore, ma poi bisognerà scendere dal treno, portarsi dietro i bagagli, cambiare binario e aspettare la coincidenza per Lecce, Brindisi o Taranto.
Una prospettiva inaccettabile, che ci mortifica. È l’ennesimo schiaffo ai salentini, un’offesa alla nostra intelligenza.
Torno a chiedere: perché dovremmo accontentarci di questa soluzione di ripiego, senza pretendere l’alta velocità fino a Lecce, che ben la merita per offrire un servizio di qualità ai suoi residenti e ai tanti turisti che scelgono di venire in vacanza in Salento e lamentano collegamenti vetusti?
Servono interventi strutturali per la stazione di testa a Lecce. Perché non si può realizzare una nuova linea a 300 km/h, come la Milano-Roma, la Venezia-Roma o la Bologna-Firenze?
È questione di scelte politiche, e lo chiediamo con forza, perché siamo stanchi di essere relegati a trasporti di serie B.
Vogliamo che il futuro della nostra terra viaggi sui binari dell’alta velocità.______
LA RICERCA nel nostro articolo del 21 febbraio scorso

Category: Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Comments (1)

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  1. Paolo Pagliaro, La Puglia Domani - tramite mail ha detto:

    Una lettera indirizzata a tutti gli onorevoli salentini e pugliesi di Camera, Senato e Parlamento europeo, per una chiamata alle armi verso un obiettivo condiviso: la realizzazione dell’alta velocità/capacità fino a Lecce.

    L’iniziativa, sottoscritta da molti colleghi consiglieri regionali e dai presidenti delle Province di Lecce e Brindisi, che ringrazio per l’adesione, è legittimata anche da due mozioni approvate all’unanimità dal Consiglio regionale il 23 marzo e il 21 aprile scorsi.

    Questa è una battaglia che necessita del più ampio e convinto sostegno istituzionale per poter essere condotta a termine, con il reperimento e lo stanziamento delle risorse necessarie a portare i binari dell’alta velocità/capacità fino a Lecce, perché solo attraverso la realizzazione di questa grande infrastruttura ferroviaria il Salento potrà uscire dall’ombra di collegamenti su rotaia antiquati, del tutto inadeguati alle esigenze del territorio e delle presenze turistiche che ospita.

    In linea con la volontà espressa dall’assessora Maurodinoia di convocare un tavolo permanente dei parlamentari pugliesi sul tema, vogliamo sollecitare un’azione istituzionale sinergica e forte, per raggiungere l’obiettivo e rivendicare il diritto ad un trasporto pubblico moderno ed efficiente.

    Il Salento non può restare escluso dall’alta velocità/capacità, perché «l’Italia inizia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Bari», come scandisce lo slogan che ha animato la mobilitazione del territorio per reclamare a gran voce trasporti ferroviari dignitosi, che colmino il gap accumulato da decenni.

    L’annunciata velocizzazione della linea ferroviaria RFI fino a Lecce, passando per Brindisi, è solo un palliativo che nulla ha a che fare con l’alta velocità/capacità, visto che gli utenti sarebbero comunque costretti a scendere a Bari, a cambiare binario con il bagaglio al seguito e ad attendere la coincidenza per Brindisi e Lecce.

    Vista la definizione in corso dei progetti esecutivi per l’accesso alle risorse del Recovery Plan, è quanto mai urgente incalzare il Governo nazionale affinché quest’opera sia inserita fra le opere prioritarie.

    Serve il massimo sforzo per fare squadra a tutti i livelli istituzionali, e mettere in campo un’azione di pressing che possa determinare il raggiungimento di un obiettivo fondamentale per lo sviluppo del Salento e della Puglia. Un obiettivo di civiltà non più procrastinabile.

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